
L’inflazione in Svizzera è scesa inaspettatamente allo 0% nel mese di aprile, segnando il livello più basso degli ultimi quattro anni. Lo ha annunciato lunedì l’Ufficio federale di statistica, alimentando le attese di un ulteriore taglio dei tassi d’interesse da parte della Banca nazionale svizzera (BNS) già nella prossima riunione di giugno.
Il dato annuale segna una frenata significativa rispetto al tasso dello 0,3% registrato a marzo e si colloca esattamente al limite inferiore dell’intervallo di stabilità dei prezzi (0%-2%) definito dalla BNS. Su base mensile, i prezzi al consumo sono rimasti invariati, a conferma di un rallentamento generalizzato della dinamica inflazionistica.
Anche l’inflazione core — che esclude le componenti più volatili come energia e alimentari — ha registrato un calo, attestandosi allo 0,6% ad aprile, un valore inferiore alle previsioni degli analisti.
Il dato conferma il trend deflazionistico già in atto e rafforza le aspettative del mercato circa una nuova riduzione del tasso guida, che potrebbe essere portato a quota zero nella riunione della BNS prevista per giugno. Lo scorso 20 marzo, la banca centrale aveva già ridotto il tasso di riferimento di 25 punti base, portandolo all’1,5%.
Secondo gli osservatori, la banca centrale elvetica potrebbe agire preventivamente per evitare che l’economia scivoli in una fase deflattiva prolungata, specialmente in un contesto internazionale di crescita moderata e forte apprezzamento del franco svizzero.
Con il tasso d’inflazione ormai vicino allo zero tecnico, la Svizzera si conferma come uno dei paesi più stabili sul piano dei prezzi, ma la situazione attuale pone nuove sfide alla politica monetaria del Paese, tradizionalmente prudente ma ora costretta a reagire in modo più incisivo.