
Nei dodici anni del suo pontificato, Jorge Mario Bergoglio non è mai tornato nella sua terra natale. Dietro l’assenza, un intreccio complesso di logistica, tensioni politiche e timori di strumentalizzazione.
È una delle assenze più simboliche del pontificato di Papa Francesco: la mancata visita in Argentina, sua terra natale, in ben dodici anni da pontefice. Jorge Mario Bergoglio, già arcivescovo di Buenos Aires, non ha mai fatto ritorno nel Paese che lo ha visto nascere e crescere spiritualmente. Una distanza che ha sollevato interrogativi, alimentato ipotesi e acceso dibattiti, soprattutto nella stampa argentina.
A partire dalla sua elezione al soglio pontificio nel marzo 2013, i media locali hanno spesso attribuito questa lunga assenza a rapporti tesi con i vari presidenti che si sono succeduti alla Casa Rosada. Ma la realtà sembra essere più stratificata, intrecciata a questioni di calendario, opportunità politica e, più recentemente, ostacolata dalla pandemia di coronavirus.
Un viaggio sempre sfiorato, mai realizzato
Secondo il quotidiano La Nación, il momento in cui la visita sembrava più vicina fu nel 2017, durante l’amministrazione dell’allora presidente Mauricio Macri. Inizialmente, il piano prevedeva un tour in Cile e Argentina alla fine dell’anno, ma la concomitanza con le elezioni cilene costrinse la Santa Sede a rimodulare l’itinerario. “A gennaio, in Argentina non c’è nemmeno il pappagallo”, aveva commentato ironicamente il papa, riferendosi alla stagione estiva australiana.
Alla fine, Francesco visitò Cile e Perù nel gennaio 2018, mentre l’Argentina fu ancora una volta rimandata. In un’intervista concessa nel 2023 a La Nación, il papa rivelò che il viaggio era davvero in programma, ma che gli eventi politici prima, e la pandemia poi, complicarono tutto. “L’Argentina è ancora lì ad aspettare. Voglio andarci, spero di andarci”, dichiarava con tono amaro ma speranzoso.
Un clima politico poco accogliente
Al di là della logistica, il contesto politico argentino ha avuto un ruolo decisivo nel tenere lontano Francesco. Lo scenario era spesso polarizzato e carico di tensioni ideologiche, e ogni visita papale avrebbe rischiato di essere letta come un gesto politico, anziché pastorale.
Con Cristina Fernández de Kirchner, il rapporto è sempre stato a “zigzag”, come l’ha definito Infobae. Il defunto marito Néstor Kirchner, secondo il quotidiano, avrebbe persino tentato di ostacolare una sua eventuale ascesa dopo la morte di Giovanni Paolo II. Un episodio emblematico risale al 2013, quando durante la visita del Papa a Rio de Janeiro, il governo argentino inviò un candidato alle elezioni di medio termine, Martín Insaurralde, a scattare una foto con il pontefice, poi rimossa rapidamente dal suo sito ufficiale.
Con Macri, le divergenze erano invece di natura ideologica. L’incontro del 2016 fu gelido e durò appena 22 minuti. Il successivo presidente, Alberto Fernández, partì da una posizione di fiducia reciproca, poi incrinata definitivamente dalla legalizzazione dell’aborto nel 2020, che Papa Francesco non gli perdonò mai.
La svolta Milei e l’ultimo saluto
Il recente riavvicinamento con l’attuale presidente Javier Milei potrebbe aver aperto nuovi spiragli. Nonostante un passato fatto di critiche dure al pontefice, Milei si è scusato nel 2023 e ha avuto un cordiale colloquio con Francesco subito dopo la sua elezione. A febbraio 2024, i due si sono incontrati in Vaticano, e il presidente ha ufficialmente invitato il papa a visitare l’Argentina.
Pochi giorni dopo, Papa Francesco ha espresso pubblicamente la volontà di recarsi finalmente in patria nella seconda metà del 2024. Ma quel viaggio non avverrà. Martedì mattina, fonti governative argentine hanno confermato che Milei si recherà a Roma per partecipare ai funerali del pontefice, morto all’età di 88 anni.
Francesco non ha mai visitato Argentina, Uruguay, Venezuela, Suriname, Guyana e Guyana Francese durante il suo pontificato. L’ultimo viaggio in America Latina risale al 2019, con una visita a Panama.
Un ritorno che non ci sarà
Così si chiude un capitolo mai aperto. Nonostante i numerosi viaggi, i milioni di fedeli incontrati, i gesti rivoluzionari e i ponti costruiti in tutto il mondo, Papa Francesco non è mai tornato là dove tutto è cominciato. L’Argentina è rimasta, fino all’ultimo, una ferita aperta, il grande non detto del suo pontificato. E ora, anche quel viaggio – tanto atteso quanto temuto – resta per sempre nel regno delle possibilità mancate.