
(AGENPARL) – Fri 11 April 2025 Comunicato stampa
Terzo settore protagonista: a San Benedetto il confronto su economia sociale e amministrazione condivisa
Si è tenuto oggi all’Auditorium “G. Tebaldini” un confronto tra istituzioni, enti e Csv su economia sociale, co-programmazione e amministrazione condivisa. Verso una legge regionale che valorizzi il ruolo strategico del terzo settore e dei volontari nelle politiche pubbliche
San Benedetto del Tronto, 11 aprile 2025 – Una giornata di confronto a più voci per rafforzare il ruolo del terzo settore e del volontariato nelle politiche pubbliche e nei processi di co-programmazione e co-progettazione. Si è tenuto oggi (11 aprile) a San Benedetto del Tronto il convegno “Economia sociale e amministrazione condivisa”, promosso da Fondazione Terzjus e CSVnet – l’associazione nazionale dei 49 Centri di servizio per il volontariato italiani (Csv) con il patrocinio del Comune, Regione, Anci Marche e la collaborazione del Csv regionale.
L’evento ha rappresentato un’importante occasione per approfondire due ambiti chiave per il futuro del non profit: l’implementazione del Piano nazionale per l’economia sociale e l’iniziativa intrapresa per una legge regionale del terzo settore, che promuova e valorizzi il ruolo di una realtà che sul territorio fa la differenza grazie all’impegno, secondo l’ultimo Censimento sul non profit di Istat, di 11.200 enti di terzo settore e quasi 150mila volontari .
In particolare, tra i temi emersi dall’incontro, è stata sottolineata la necessità di migliorare la capacità degli enti locali nel mettere in atto le forme di amministrazione condivisa previste dal Codice del terzo settore e dell’importanza di integrare queste esperienze nella promozione di un modello di economia fondato su prossimità inclusione e sostenibilità.
Tra i relatori, l’interessante intervento del Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Economia e delle Finanze, Lucia Albano. “Ringrazio il sistema dei Csv per aver organizzato a San Benedetto del Tronto un’occasione di confronto importante per illustrare il lavoro che sto portando avanti al Ministero dell’Economia come Sottosegretario con delega all’economia sociale.
Il gruppo di lavoro che ho costituito sta lavorando con grande impegno alla realizzazione di un Action Plan o Piano nazionale per l’economia sociale.
Oltre al tema della fiscalità, l’analisi si sta concentrando altri aspetti, a partire dalla misurazione dell’impatto del settore sull’economia, soprattutto nella sua valenza anticiclica.
L’obiettivo primario del nostro lavoro è valorizzare le attività degli attori dell’economia sociale (associazioni, fondazioni, cooperative, imprese sociali, ecc.), supportandoli e fornendo loro gli strumenti adeguati per crescere”.
Gabriele Sepio, segretario generale della Fondazione Terzjus, ha sottolineato come il terzo settore sia diventato “un motore di sviluppo anche per l’economia sociale, che trova finalmente un punto di riconoscimento con il lavoro sull’Action Plan che sta svolgendo il Ministero dell’Economia e delle Finanze. Valorizzare l’economica sociale significa dare centralità a tutti gli enti che sostengono la sussidiarietà come elemento centrale per lo sviluppo del Paese”.
Luciano Gallo referente Anci Emilia Romagna e dell’ Osservatorio nazionale sull’amministrazione condivisa, ha focalizzato l’attenzione sulla proposta di legge regionale dedicata al terzo settore, su come si inserisca in un quadro più ampio che tiene insieme alcune delle traiettorie più significative del diritto europeo e nazionale. “Una delle sfide più interessanti che abbiamo di fronte – ha poi aggiunto – è inserire stabilmente l’amministrazione condivisa nei piani per l’economia e l’innovazione sociale, e sperimentare modelli di partenariato pubblico-privato istituzionalizzato, ad esempio attraverso imprese sociali partecipate anche da enti pubblici e soggetti for profit”.
Chiara Tommasini, presidente di CSVnet, ha richiamato l’iniziativa normativa delle Marche come “un’esperienza pionieristica, capace di coniugare il piano europeo per l’economia sociale in chiave regionale: una sfida che può generare vero cambiamento, in termini di capitale sociale, economico e di beni relazionali”. Tommasini ha infine ribadito il ruolo dei Centri di servizio per il volontariato: “I Csv sono pronti a fare la loro parte, promuovendo partecipazione, sostenendo reti, accompagnando processi di co-programmazione e co-progettazione che vedano il volontariato protagonista. Servono tempo, competenze e fiducia reciproca, ma i risultati, in termini di benessere e innovazione sociale, valgono l’impegno”.