
(AGENPARL) – Fri 11 April 2025 Sindacato Italiano Lavoratori di Polizia Cgil
Segreteria Provinciale di Padova
Piazzetta Palatucci 5, 35100 Padova
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Comunicato stampa
FESTA DELLA POLIZIA O FUNERALE AI DIRITTI DEI POLIZIOTTI?
Si è celebrata ieri, 10 aprile 2025, la ricorrenza del 173mo anniversario di fondazione
della Polizia di Stato, occasione in cui tradizionalmente si tirano le somme dell’attività
svolta, e si forniscono agli organi di informazione le cifre dell’anno precedente.
Vorremmo anche noi rendere edotta la cittadinanza padovana di quale sia il costo,
economico ma anche umano e sociale, delle cifre fornite. Daremo quindi anche noi
qualche numero, raccolto durante un’attività sindacale svolta congiuntamente al
sindacato FSP, tramite l’accesso agli atti delle varie articolazioni della Questura,
limitati peraltro al solo periodo giugno 2024-febbraio 2025.
In premessa, è ovvio che le attività di mantenimento dell’ordine pubblico abbiano
preminenza, vadano espletate “a prescindere” e richiedano il concorso di operatori da
ogni ufficio disponibile. Ma se già si fatica a dare copertura a stadi, manifestazioni,
cortei, concerti e altre occasioni, è davvero il caso di aggiungere servizi di dubbia
utilità, come il controllo delle zone rosse? Posto che lo “zoning”, anche quando
funziona, resta una politica di riduzione del danno e non di soluzione del problema,
richiede un impiego di forze ingenti rispetto a un organico che non è fortunatamente
quello in estrema sofferenza di altre città anche vicine (Vicenza, Verona), ma non è
nemmeno infinito. Per garantire il controllo della zona rossa, tralasciando episodi quali
le sanzioni ai senzatetto, che certamente poco hanno a che fare con lo spaccio o le
aggressioni o risse, vengono “distolti” dai propri compiti, agenti da uffici delicati per
la tipologia del compito (pensiamo all’Anticrimine, competente per i codici rossi, i
daspo, i provvedimenti antimafia ed altro), o comunque già in sofferenza per la mole
di lavoro, quali Immigrazione o Passaporti e licenze. Ed ecco almeno in parte spiegate
code e ritardi: chi dovrebbe occuparsene, è impiegato nelle zone rosse, mentre la
criminalità diffusa si è già trasferita in quelle “verdi”. E quindi grava sui pochi colleghi
rimasti in ufficio, o si ricorre allo straordinario. All’ufficio passaporti abbiamo avuto
nel mese di luglio colleghi costretti a superare le 200 ore extra, per la stampa dei
documenti o la consegna di quelli pronti. Alla divisione Anticrimine, la presenza nel
proprio ufficio dei 25 operatori che la compongono, è di 5-10 giorni al mese al
massimo: per il resto, sono impiegati altrove.
137 cambi di turno retribuiti, che significa emessi dopo che era stata fatta la
programmazione settimanale dei servizi, 398 servizi di ordine pubblico in cui rientrano
appunto i controlli straordinari fra Stazione e Portello, mentre gli stessi servizi sono
218 per i 19-20 poliziotti del commissariato Stanga. A cui vanno sottratti il dirigente,
il personale impiegato nella vigilanza dell’Ufficio, la squadra in borghese. La cerchia
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L’ITALIA È UNA REPUBBLICA DEMOCRATICA FONDATA SUL LAVORO
Sindacato Italiano Lavoratori di Polizia Cgil
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degli impiegabili si stringe… fino a non effettuare il servizio di Volante. Sono meglio
due poliziotti in più sotto le colonne della Stazione Ferroviaria, di due che controllino
dinamicamente il territorio, dove quello di competenza pur con la chiusura del ghetto
di Via Anelli, resta comunque delicato? Ai posteri la sentenza.
Alla Divisione P.A.S.I., 30 operatori in media, che sovrintende a Passaporti e Licenze,
i cambi turno sono stati quasi 300, oltre 5000 le ore di straordinario, 327 servizi di
ordine pubblico, 87 quelli di vigilanza alle strutture, 17 servizi di accompagnamento
degli stranieri. E il cittadino che aspetta il rinnovo del passaporto o del porto d’armi?
Aspetta che l’operatore rientri dalla Stazione… Potremmo continuare, citando i 1367
servizi di o.p. dell’Ufficio Volanti (lo ricordiamo, vi rientrano le manifestazioni o lo
stadio, ma soprattutto i “controlli straordinari”), ma pensiamo di aver reso l’idea.
In conclusione: gli oltre 300 accompagnamenti di stranieri (a fronte dei circa 500 ad
esempio di Milano, con una popolazione della provincia di circa 10 volte superiore a
quella di Padova. Lasciamo a chi legge l’interpretazione…) e i cosiddetti “controlli
straordinari”, ormai più che ordinari, in ossequio all’italica tradizione delle emergenze
di durata infinita, oltre ad avere un costo sia economico che di risorse in senso lato, ne
ha uno umano: le poliziotte e i poliziotti della Questura non hanno le minime garanzie
organizzative della propria vita extralavorativa (vedasi i cambi turno), peraltro ridotta
ai minimi termini per la mole di ore extra (pagate oltretutto pochi centesimi più dell’ora
ordinaria, circa 7 euro netti per un agente, pagati anche un anno, uno e mezzo dopo),
cui sono costretti per tentare di dare comunque risposte alla cittadinanza. Risposte che
a nostro giudizio non sembrano essere quelle di una maggiore sicurezza, anche solo
percepita. La speranza è che il Governo, e chi di dovere, prenda finalmente atto
dell’inutilità degli interventi mediatici e “spot”, si rinunci alle zone rosse e si inizi a
pianificare impieghi sensati e una gestione oculata, diremmo con metafora
“chirurgica”, delle risorse umane a disposizione. Il rischio altrimenti, è che il 10 aprile
2026 si celebri non la festa ma il funerale della sicurezza reale, passando oltretutto sulla
salute degli operatori e operatrici.
Padova, 11 aprile 2025
Il Segretario Generale Provinciale
Christian Ferretti
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