
La Francia ha lanciato un chiaro avvertimento agli Stati Uniti: l’Unione Europea è pronta a reagire con durezza ai dazi imposti dal presidente americano Donald Trump. Il ministro del Commercio estero francese, Laurent Saint-Martin, ha dichiarato che Bruxelles potrebbe adottare misure “estremamente aggressive” come risposta, alimentando la tensione nella crescente disputa commerciale transatlantica.
Parlando con Le Figaro alla vigilia dei colloqui UE sul commercio in Lussemburgo, Saint-Martin ha affermato che l’UE deve tenere aperta ogni opzione, incluse misure restrittive contro beni e servizi statunitensi:
“Non dobbiamo escludere nessuna opzione… La nostra cassetta degli attrezzi europea è molto completa e può essere estremamente aggressiva.”
Tra le misure considerate, rientrano blocchi all’accesso delle aziende americane ai mercati pubblici europei e persino restrizioni agli investimenti nel blocco da parte di società statunitensi. La risposta francese si inserisce in un clima di retorica crescente da parte di Parigi, già aggravata dalle dichiarazioni del presidente Emmanuel Macron, che ha esortato le aziende francesi a sospendere gli investimenti negli USA.
Anche il ministro dell’Economia, Éric Lombard, ha rincarato la dose nel fine settimana, invitando le imprese francesi al “patriottismo economico” e avvertendo che investire oggi in America equivarrebbe a dare un punto a Trump in una partita geopolitica.
In contrasto, la Germania ha adottato una linea più prudente. Il portavoce del governo tedesco, Steffen Hebestreit, ha esortato l’UE a evitare reazioni emotive e a puntare sulla riduzione delle barriere commerciali, pur ribadendo l’impegno tedesco a difendere le proprie aziende nazionali.
A Bruxelles, il commissario europeo per il commercio Maroš Šefčovič ha parlato di un “cambiamento di paradigma” nelle relazioni economiche USA-UE, affermando che la Commissione lavorerà sia per proteggere le industrie europee sia per accelerare i rapporti commerciali con altri partner globali.
Il contesto è reso ancora più teso dal crollo dei mercati europei, con l’indice Eurostoxx 600 in calo del 5% a metà giornata di lunedì, segnale di incertezza legato alla nuova politica commerciale americana.
Nel frattempo, il presidente Donald Trump, parlando ai giornalisti sull’Air Force One, ha difeso le sue decisioni:
“A volte servono medicine amare. Siamo stati trattati male per troppo tempo. Ora stiamo riportando il lavoro a casa.”
Trump ha affermato che sette trilioni di dollari sono già stati “impegnati per essere investiti negli Stati Uniti” grazie ai dazi, in particolare per stabilimenti automobilistici e aziende tecnologiche.
“Alla fine saremo il Paese economicamente più dominante al mondo,” ha concluso.