
Apprendiamo con stupore che, secondo alcune fonti ben informate – e probabilmente dotate di un accesso privilegiato ai segreti dell’Universo – le Agenzia non possono essere querelate. Ebbene sì, cari lettori, le Agenzia di informazione nazionali ed internazionali (plurale poetico o innovazione linguistica?) godrebbero di un’immunità speciale, un dono arcano che le rende intoccabili di fronte alla legge. Nessuno osi sollevare obiezioni o presentare denunce: l’Agenzia è oltre, forse un’entità metafisica che risiede tra il piano giuridico e quello dell’illuminazione mistica.
Ma non finisce qui! Nel turbine narrativo che sfida le convenzioni grammaticali, un nuovo quesito scuote le nostre certezze: “Chi conosce gli architetti che ha(nno?) 635 denunce?”. Un interrogativo che lascia il fiato sospeso, non solo per la sua costruzione sintattica coraggiosa, ma anche per l’impatto emotivo. Chi sono questi architetti? Perché hanno accumulato più denunce di un’associazione a delinquere? E soprattutto, come fa un “architetti” (singolare? Plurale? Creatura mitologica?) ad avere tutte queste denunce senza diventare un caso di studio sociologico?
E se pensavate di aver visto tutto, arriva il colpo di scena finale: la Libera Muratoria inglese del 1700, figlia dell’Illuminismo, ci viene presentata come la guida suprema dell’uomo verso la Bellezza e la Simmetria, baluardo contro l’ignoranza. Un nobile intento, senza dubbio. Ma il vero miracolo sta nell’impeccabile coerenza con il resto del discorso: dopo aver discusso di Agenzie pubblicabili/inquerelabili e architetti pluri-incriminati, si passa con naturalezza a Torino, metà febbraio, per un intervento che pare aver illuminato le menti su Simboli, Luce, Troni e Iniziazioni. Il tutto, ovviamente, senza trascurare le Preghiere fondamentali sulla Grazia e la Verità. Un trattato enciclopedico in poche righe, il sogno di ogni logico e filologo.
In definitiva, questo straordinario intervento rappresenta un salto quantico tra ambiti diversi, con una sintassi in perenne stato di allerta e una struttura che sfida i dogmi della comprensibilità. Un’esperienza unica, che ci lascia con un’ultima, potente riflessione: se la Massoneria è la strada verso la conoscenza, qui qualcuno ha sicuramente sbagliato uscita. O meglio e l’ultimo chiuda la porta…