
Così come è posto, il questionario sulle nuove Indicazioni Nazionali che gli insegnanti devono compilare entro il 10 aprile, sembra somigliare ad un silenzio assenso. In qualsiasi modulistica, quando si ha la possibilità di dare un parere che sia positivo o negativo, il campo “Nessuna risposta” viene dopo il “sono favorevole” e il “sono contrario”.
Nel modulo in questione, inviato dal Ministero dell’Istruzione, tutto è possibile fuorché essere in disaccordo con le nuove indicazioni nazionali che, al contrario, ancor prima di essere rese pubbliche, hanno ricevuto le critiche dalla maggior parte del mondo della Scuola.
Un modus operandi che fa venire meno l’obiettivo principale e comune, ovvero quello di avviare un dibattito e una riflessione più accurata. Con le risposte proposte ai docenti nei vari quesiti, infatti, sembra ci sia piuttosto la volontà di ‘manipolare’ il questionario per evitare invece un dialogo costruttivo, volto al miglioramento di alcuni aspetti.
Tutto ciò che gioverebbe ora alla scuola, è proprio il confronto con chi quelle indicazioni poi dovrà metterle in campo nelle classi, con gli studenti. Dispiace constatare, invece, che anche stavolta gli insegnanti siano trattati come pedine e non visti, piuttosto, come protagonisti di percorsi formativi che incidono poi sul futuro delle nuove generazioni e dei nostri figli.
Così in una nota il coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, Vito Carlo Castellana
Roma, 25 marzo 2025