
Roma, Euromediterraneo dell’acqua, perché è importante questa coalizione che unisce Unione Europea, Africa subsahariana, Balcani e Penisola Arabica?
L’acqua non è una risorsa inesauribile, il cambiamento climatico ci sta anche portando ad accentuare l’attenzione sulla necessità di essere razionale nel nell’utilizzo e naturalmente moderno nell’utilizzo di utilizzare tecnologie più moderne di limitarne il consumo e tutto questo investe un paese poi come l’Italia che è immerso nel Mediterraneo e naturalmente soffre di quello che è il cambiamento climatico che determina alluvioni e siccità ad alternarsi e quindi è necessario di di un coordinamento di tante azioni sia infrastrutturali che culturali che proprio di educative per una corretta
Ma l’importanza della collaborazione con tutti questi paesi del Mediterraneo?
I Balcani. Beh, sì, anche perché non non è una gestione che può essere limitata alle infrastrutture di un singolo paese. Poi aggiungiamo anche rispetto ai Balcani, noi rispetto all’Africa abbiamo la fortuna di avere tecnologie, conoscenze, competenze che vogliamo mettere.
Qual’è l’impegno del Ministero dell’Ambiente concretamente?
Comunque si tratta di razionalizzare il numero di gestori della rete idrica a livello nazionale che sono troppi e devono essere ridotti perché abbiano più forza per fare gli investimenti per per avere meno dispersione.
Purtroppo siamo un paese che ha un altissimo dispersione sul sistema idrico superiamo il 40% e quindi questo non va bene perché acqua è sprecata, quindi per ridurre gli sprechi essere ed essere anche in grado di rispondere a tutte le esigenze. Abbiamo dei territori ancora che non hanno la garanzia di avere l’acqua tutto l’anno per la parte idrica.
Dall’altra parte abbiamo dei territori dove l’agricoltura non ha le condizioni per avere la garanzia dell’irrigazione e quindi la continuazione dei dei terreni. Così il ministro dell’Ambiente, Pichetto Fratin