
(AGENPARL) – Tue 18 March 2025 M.O. Terzi (FdI): atroci attacchi 7 ottobre crimine terroristico
Il sen. Giulio Terzi (FdI) ha aperto ieri il convegno “Approfondimenti strategici dall’ultimo conflitto israeliano: lezioni militari e politiche per l’Occidente” organizzato in collaborazione con il Centro Studi Machiavelli, rappresentato dall’on. Guglielmo Picchi e il Presidente Daniele Scalea. Ai lavori ha partecipato anche la giornalista e scrittrice Fiamma Nirenstein. Ripercorrendo l’origine della guerra scoppiata il 7 ottobre 2023 con gli attacchi terroristici di Hamas contro Israele, Giulio Terzi ha dichiarato:
“Gli attacchi del 7 ottobre non sono stati una rivoluzione ma un crimine terroristico. È fondamentale denunciare ogni elogio o tentativo di sminuire il significato di un massacro che dimostra come l’insegnamento all’odio nei territori palestinesi sia diffuso e venga esportato anche all’estero in modo sempre più pericoloso. Un elemento di destabilizzazione importante che aggrava e allontana il raggiungimento di contesto stabile e pacifico in Medio Oriente, per il quale occorre affrontare l’asimmetria politica e lo squilibrio tra Israele e Hamas. Mentre il governo israeliano agisce in conformità con il diritto internazionale, Hamas e altri gruppi terroristici palestinesi colpiscono quotidianamente obiettivi civili israeliani. Questo squilibrio è riflesso nel numero di risoluzioni dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite adottate: solo nel 2024 sono 17 quelle su Israele, una sulla Siria, una sull’Iran, nessuna su altri paesi del Medio Oriente. La comunità internazionale deve fare i conti anche con i controversi mandati di arresto spiccati dalla Corte penale internazionale (CPI) per il primo ministro Benjamin Netanyahu e per l’allora ministro della Difesa Yoav Gallant. La CPI non è un sostituto delle corti nazionali. È una corte indipendente fondata sul principio di complementarietà. È una corte di ultima istanza che interviene solo in situazioni in cui gli Stati stessi non sono disposti o non sono in grado di indagare e perseguire gli autori di genocidio e altri crimini contro l’umanità. Affermare che Israele non è disposto o si rifiuta di indagare sui crimini è semplicemente fuorviante. Occorre altresì prestare maggiore attenzione alla principale fonte di destabilizzazione nella regione: l’Iran. L’influenza politica, diplomatica, economica e militare di Teheran, rafforzata dall’alleanza con Cina e Russia, rappresenta una minaccia per il mondo. Lo è, in particolare, il Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche che ha creato attorno a Israele, un “anello di fuoco” di milizie terroristiche con capacità simili a quelle di eserciti regolari. Possiamo dire anche un “anello di denaro”, visti i traffici illegali e le sanzioni che Teheran aggira regolarmente. L’Iran intatti cerca di potenziare urgentemente sia le proprie forze armate e sia i suoi proxies. Da qui il tentativo di Teheran, riportato recentemente da Der Spiegel, di impossessarsi di circa 5 miliardi di dollari depositati presso una sussidiaria della borsa valori tedesca congelati a causa delle sanzioni statunitensi. Un tentativo che sarebbe dettato anche dal pessimo andamento dell’economia iraniana, con un cambio sprofondato a quasi un milione di rial per un dollaro. La lezione da trarre dunque sembra essere la necessità di sostenere la campagna di “massima pressione” dell’amministrazione Trump nei confronti dell’Iran e, su il superamento dell’approccio “terra in cambio di pace”, nello scontro tra Israele e Hamas. Nel 2005, il ritiro unilaterale di Israele da Gaza avrebbe dovuto portare la pace. Invece, ha fomentato ulteriore violenza sullo sfondo della seconda Intifada.”
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Fratelli d’Italia
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