
Il 24 ottobre 2007 (vedere pagina 1454 di A.C. 1) il sig. R. ha sollecitato nuovamente il sig. S. dato che non avevano ancora potuto parlarsi.
Ancora una volta, il sig. R. ha ribadito che: “…il sig. C. e i suoi collaboratori sono particolarmente ansiosi di capire la posizione sia per quanto riguarda il rimborso dei prestiti sia il rimborso di promozione. Ti renderai conto del fatto che il sig. C. parla poco l’inglese; è confuso sull’accordo che è stato fatto e che, se ho capito, è stato firmato grazie alla procura data a te. Lui ha bisogno di risolvere queste questioni, in caso contrario non avrà altra scelta che mettere in discussione la validità dell’intera Transazione. In tali circostanze un incontro potrebbe essere utile.”
Alla luce dell’email di cui sopra, il sig. S. ha accettato di incontrare F.F. il 1° novembre 2007. L’incontro ha avuto luogo presso la sede M. e una copia della Nota Presenza di F.F. è a pagina 1457 – 1460 di A.C. 1.
Risulta dalla Nota Presenze che il sig. S. ha fatto un certo numero di ‘rivendicazioni’ a F.F. sulla situazione QPRH prima della Transazione, ma forse la cosa più sorprendente è questo suo suggerimento: “B.P. ha sostenuto che A.C. aveva acquistato le sue azioni da lui sulla base di una dichiarazione fraudolenta e che lui avrebbe fatto ricorso in giudizio se QPR fosse fallita”.
È evidente dai documenti prodotti da M. che tali ‘rivendicazioni’ appaiono essere state compilate dal sig. S. il 26 luglio 2007 per il sig. P. nella seguente Bozza di email che ha chiesto al sig. P. di inviare a P. (vedere pagine da 1461 di A.C. 1):
“B.
Come discusso – ti chiedo di mandare questa email a g.@qpr.co.uk
Caro Gianni,
sono molto preoccupato nel sentire voci secondo cui il sig. C. e gli azionisti che rappresenta propongono di seguire un corso di azioni che può solo andare a scapito della Squadra.
Quando ho venduto le mie azioni al sig. C. l’ho fatto solo dopo la sua promessa che avrebbe agito in ogni momento nel migliore interesse della Squadra, che avrebbe fatto in modo che ci fossero stati investimenti nella Squadra e che avrebbe posto gli interessi della Squadra davanti ai propri.
Sembra ora che io sia stato fraudolentemente indotto a vendere le mie azioni e ti chiedo di trasmettere l’email al sig. C. e di avvertirlo che se fa qualsiasi tentativo di retrocedere dalle sue promesse a me io citerò in giudizio lui e le sue aziende e chiederò il rimborso delle mie azioni.
Distinti saluti, ecc.”
Dato che il sig. S. e M. avevano agito per me e per la Squadra, sono rimasto scioccato nello scoprire che il sig. S. aveva elaborato qualcosa di simile da far inviare ad un ex-azionista. Questo comportamento era chiaramente non nel migliore interesse mio o della Squadra e la successiva risposta del sig. S. inviata alle 10:17 del 26 luglio 2007 al sig. P. sull’uso della parola “retrocedere” nella sua precedente email è indicativa di ciò che il sig. S. aveva stabilito fin dall’inizio di fare nei miei confronti e in quelli di B., W. e Z.:
“…usiamo sempre la parola ‘retrocedere’ quando intendiamo ‘fregare qualcuno'”.
Il sig. S., quando ha ricevuto l’email che il sig. P. aveva mandato a P., ha risposto alle 11:14 del 26 luglio 2007 (vedere pagine da 1464 di A.C. 1):
“Molte grazie per il tuo aiuto. Credo che risolveremo la cosa.”
A mio avviso, le email suggeriscono che il sig. P. ha inviato questa email per fare un favore al sig. S. Inoltre, se il sig. P. stava cercando di farmi causa, il sig. S., come mio avvocato, non avrebbe certamente dovuto assisterlo nel cercare di farlo.
La Nota Presenze di F.F. conferma inoltre che (presumibilmente) il sig. S. ha detto a F.F. che “[I]a Commissione Acquisizioni non sapesse dell’accordo di pagamento di 2 milioni di sterline per la promozione” – chiaramente riconoscendo che il Bonus di promozione fosse parte della trattativa.
Dato che P. non possedeva la Squadra, avrebbe potuto essere unicamente la sua prerogativa se fosse stata parte dell’accordo e c’era l’obbligo da parte di QPRH o degli Acquirenti di pagare a me quei soldi. Come mio avvocato, il sig. S. e M. avrebbero dovuto assicurarsi che io fossi contrattualmente protetto in questo senso. In ogni caso, non mi è stato comunicato da M. nulla di tutto questo prima della Transazione. Per quanto ne sapessi, il sig. S. mi aveva portato a credere che avrei ricevuto il Bonus di promozione.
Se avessi saputo altrimenti, non avrei mai accettato che B. vendesse le sue azioni di QPRH.
La vicenda, con tutte le sue implicazioni, ha portato alla presentazione di una denuncia presso Scotland Yard.