
Secondo un’inchiesta del quotidiano Le Monde, i membri dell’equipaggio di un sottomarino nucleare francese hanno accidentalmente rivelato le date delle loro pattuglie attraverso l’app di fitness Strava, mettendo potenzialmente a rischio la sicurezza nazionale.
Il personale, di stanza presso la base navale di Ile Longue, vicino a Brest, utilizza l’app per monitorare i propri allenamenti fisici. Tuttavia, i dati di geolocalizzazione raccolti dagli smartwatch e condivisi sui profili pubblici degli utenti hanno permesso di tracciare i movimenti del personale.
Una falla nella sicurezza digitale
Nonostante il divieto degli smartphone all’interno della base per motivi di sicurezza, l’uso degli smartwatch, che possono salvare e trasmettere dati, è stato sottovalutato. Questo ha creato una vulnerabilità che ha consentito l’accesso a informazioni sensibili come gli orari e le rotte delle pattuglie sottomarine.
“Quella che doveva essere una fortezza si è rivelata meno sicura a causa di una falla digitale,” si legge nel rapporto di Le Monde.
La Marina francese ha ammesso la svista, riconoscendo che i dati pubblici di geolocalizzazione rappresentano una vulnerabilità. Tuttavia, ha sottolineato che non si sono verificati episodi che abbiano compromesso le operazioni militari.
Un problema già noto
Questo incidente segue un precedente allarme lanciato da Le Monde nell’ottobre 2024, in cui veniva segnalato che le guardie del corpo di importanti leader politici francesi – inclusi presidenti – condividevano inconsapevolmente i propri dati di posizione tramite Strava.
La combinazione di funzionalità di fitness e geolocalizzazione dell’app ha evidenziato un rischio di sicurezza più ampio. Dispositivi mobili e smartwatch, anche se apparentemente innocui, possono essere sfruttati per ottenere informazioni sensibili.
Implicazioni per la sicurezza nazionale
Secondo gli esperti, incidenti come questi dimostrano l’importanza di una maggiore attenzione alla sicurezza digitale nelle infrastrutture militari e nei team di sicurezza.
“Questo non è un caso isolato. Ogni dispositivo connesso rappresenta una potenziale minaccia se non viene adeguatamente regolamentato,” ha dichiarato un analista di sicurezza.
Mentre la Marina francese cerca di limitare i danni e di implementare nuove misure di sicurezza, il caso sottolinea la necessità di un monitoraggio più rigoroso dell’uso della tecnologia personale all’interno di ambienti sensibili.
Questa vicenda rappresenta un monito sulle sfide che le istituzioni militari devono affrontare nell’era digitale, dove anche le tecnologie quotidiane possono compromettere la sicurezza nazionale.
