
“La Sicilia produce i 2/3 degli agrumi messi in commercio sul territorio nazionale, per questo l’attuale crisi del settore agrumicolo, pilastro dell’economia agricola isolana, è una questione di rilievo nazionale, prima che regionale” lo dichiara Giuseppe Castiglione, deputato di Forza Italia e membro della Commissione Agricoltura.
“Oggi, per mezzo della mia interrogazione al Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida – spiega Castiglione – ho dato voce ai produttori agrumicoli che, da tempo, hanno lanciato un allarme, prevedendo un calo del 30% della produzione di agrumi, e una stima di 200 mila tonnellate in meno rispetto al 2023, con una conseguente riduzione del 40% del reddito degli agricoltori.
La scarsità dell’offerta, peraltro, ha determinato anche una maggiorazione dei prezzi al consumo, senza tuttavia tradursi in un beneficio per i produttori; mentre la riduzione delle superfici coltivate sta causando anche un progressivo degrado del territorio che rischia la desertificazione.
È necessario e urgente dichiarare lo ‘stato di calamità’ e liberare subito le risorse stanziate per danni atmosferici e catastrofali; riattivare la moratoria sui mutui 2025, sbloccare i contributi AGEA per i costi delle assicurazioni da danni atmosferici per gli anni 2023 e 2024 e intervenire sulla ristrutturazione e riconversione degli impianti.
Inoltre, è improcrastinabile il finanziamento di un Piano Agrumicolo nazionale atto a preservare il grande patrimonio agrumicolo siciliano, che deve continuare a rappresentare l’eccellenza che è sempre stato; questo non può prescindere da seri investimenti sulla ricerca, al fine di selezionare varietà di agrumi più resistenti alla siccità.
Il Governo, attraverso il sottosegretario Luigi D’Eramo, ha riconosciuto la strategicità del settore agrumicolo siciliano e dimostrato grande sensibilità annunciando anche l’introduzione di un’importante semplificazione per la presentazione di un’unica domanda di sostegno da parte degli agricoltori”, conclude il parlamentare.