(AGENPARL) – ven 03 gennaio 2025 A Ercolano l’Epifania non porta via la festa della cultura: dal 7 gennaio ripartono le attività speciali del Parco.
Si inizia con la Casa della Gemma e i
Close-up cantieri
Prosegue l’aria di festa al Parco Archeologico di Ercolano con l’apertura a ’ingresso gratuito dell’anno con #domenicalmuseo, il 5 gennaio, appuntamento mensile con le aperture gratuite dei luoghi della cultura statali e l’apertura nel giorno della Befana, 6 gennaio si potrà visitare il sito archeologico con il regolare costo di ingresso e nei consueti orari invernali (8.30/17.00 – ultimo ingresso ore 15.30).
E l’anno nuovo, a partire dal 7 gennaio, porta ai visitatori l’inizio del vero e proprio anno di novità che inizia con l’apertura ciclica della Casa della Gemma con orario 9.30-13.00, gioiello del Parco Archeologico di Ercolano, famosa per i preziosi mosaici pavimentali.
“L’obiettivo del nostro lavoro – interviene il Direttore Sirano – è valorizzare il sito per offrire ad un pubblico sempre più ampio, curioso e consapevole dei valori culturali la visita al sito UNESCO. Iniziamo un anno all’insegna di tante novità che ci permetteranno di arricchire ancora di più il paniere dell’offerta culturale del Parco. Le aperture cicliche, come quella della Gemma, aiutano a ridurre il degrado antropico sulla città antica insieme alla regolare manutenzione estesa alla scala dell’intera città antica. Ora è il momento per rivivere il fasto della Casa della Gemma e tra qualche giorno, a partire dal 16 gennaio, ci sarà il piacere di potere accedere al dietro le quinte dei lavori di restauro, iniziativa che coinvolge i turisti nel quotidiano lavoro di conservazione svolto dallo staff del Parco. Ai nostri visitatori l’invito a seguire le pagine social del Parco per essere sempre aggiornati su ogni novità”
La Casa della Gemma prende il nome da una gemma con ritratto femminile dell’età di Claudio, che si riteneva ritrovata in questa domus mentre invece parrebbe appartenere alla sottostante Casa di Granianus. La dimora era parte integrante della Casa del Rilievo di Telefo, probabilmente di proprietà della famiglia di Marco Nonio Balbo, che presentava un impianto irregolare, frutto dei continui ampliamenti per conquistare l’affaccio sul mare e la veduta del Golfo. In età augustea la dimora si sviluppava in tre livelli su ben 1.800 metri quadrati, rappresentando la seconda abitazione più grande di Ercolano, ed era collegata alle
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