
(AGENPARL) – mar 10 dicembre 2024 SOUL MAKOSSA
AL VIA OGGI IL FESTIVAL MUSICALE INTERETNICO ORGANIZZATO DA ABUSUAN CON QUATTRO CONCERTI GRATUITI
IN ALTRETTANTE CHIESE DI QUARTIERI PERIFERICI
Ritmi pugliesi, canti del Mediterraneo, cori di voci bulgare e musiche “altre”, come quella del bandoneon. Quattro appuntamenti musicali, tutti gratuiti, ospitati all’interno di altrettanti luoghi di culto di quartieri diversi e periferici della città. Si comincia stasera, nella chiesa San Sabino con il concerto del duo vocale spagnolo Tarta Relena.
È stata presentata questa mattina, a Palazzo di Città, l’edizione 2024 del festival musicale interetnico “Soul Makossa”, promosso e organizzato dall’associazione culturale Abusuan con il sostegno del Comune di Bari. Gli appuntamenti in programma sono stai illustrati dall’assessora alle Culture Paola Romano, dal direttore artistico della rassegna Koblan Bonaventure Amissah, da Roberto Ricco, che ha collaborato all’organizzazione del progetto musicale, dalle presidenti dei Municipi I e IV, Annamaria Ferretti, e Maria Chiara Addabbo, dal delegato del Municipio II Davide Di Pantaleo e da alcuni parroci delle chiese coinvolte.
La rassegna prevede, dal 10 al 27 dicembre, quattro concerti che parlano del mondo attraverso note musicali dalle più svariate origini. Nato con l’intento di promuovere la conoscenza e il dialogo tra le culture attraverso l’arte e la musica, Soul Makossa offre uno sguardo particolare del “sud del mondo”, portando nei quartieri periferici di Bari un’offerta culturale e musicale di altissima qualità.
Il festival propone il coinvolgimento di artisti di diversa origine, da quelli più noti nel panorama internazionale a quelli meno conosciuti al grande pubblico ma dall’eccelsa qualità artistica: sarà itinerante e, attraverso la scelta di spazi delocalizzati rispetto al centro cittadino, tornerà a far suonare la musica rinsaldando il dialogo tra diverse comunità.
“Nel segno dell’unione dei popoli del Mediterraneo, siamo felicissimi di ospitare quattro concerti che porteranno le atmosfere e i suoni di altri Paesi nelle chiese di alcuni quartieri periferici della nostra città – ha esordito Paola Romano -. Bari è sempre particolarmente attenta ai temi dell’incontro tra popoli e culture, in quanto città con una grande tradizione di pace. Questa manifestazione, quindi, rappresenta appieno la nostra visione, e la cultura, ancora una volta, si fa ponte di pace e dialogo tra le persone. Soul Makossa, inoltre, risponde pienamente a una delle priorità della nostra azione di governo: far sì che nei quartieri meno centrali si vada non solo per tornare a casa ma soprattutto per viverli, grazie alla possibilità di fruire di servizi essenziali e godere di appuntamenti culturali, come previsto dalla città dei 15 minuti. In questo caso, grazie all’accoglienza delle parrocchie della città, che non sono solo luoghi di culto, riusciamo a decentrare un’offerta culturale di qualità”.
“Con questa rassegna torniamo, con orgoglio, a portare la musica d’eccellenza nei quartieri periferici della città – dichiara Koblan Amissah – e speriamo, nel prossimo anno, di riuscire a coinvolgerli proprio tutti. Soul Makossa è un marchio di fabbrica, che riflette la nostra visione di una cultura di comunità, che decentralizza la sua attenzione in favore della riscoperta di un’identità di quartiere, nella quale le periferie hanno pari dignità di fronte all’eccellenza della proposta musicale. Con questo festival vogliamo contribuire, inoltre, alla creazione di ponti culturali attraverso l’arte e la musica, in grado di favorire il dialogo interetnico tra le comunità”.
“Ringrazio, a nome del Municipio I, Abusuan e l’assessora Romano per aver nuovamente messo in campo azioni che ci coinvolgono, caratterizzate da una visione di inclusione dei territori più lontani dal centro – ha proseguito Annamaria Ferretti, presidente del Municipio I -. Immaginare che nel quartiere Japigia arrivino suoni e musicalità lontane, di autori rinomati, è un percorso che giova non solo al piacere dei turisti ma soprattutto al benessere dei residenti, che hanno sempre più bisogno di questi stimoli”.