Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato lunedì di essere aperto al possibile dispiegamento di truppe occidentali in Ucraina per garantire la sicurezza del Paese, come parte di uno sforzo più ampio per porre fine al conflitto con la Russia. La guerra, iniziata con l’invasione russa del 24 febbraio 2022, si avvicina ormai al terzo anniversario.
In un messaggio sul suo canale Telegram, Zelensky ha descritto questa proposta come un passo significativo verso l’adesione dell’Ucraina alla NATO, un obiettivo a lungo termine per Kiev. “Ma prima di ciò, dobbiamo avere un’idea chiara di quando l’Ucraina entrerà nell’Unione Europea e nella NATO”, ha aggiunto il presidente.
La proposta di Zelensky arriva in un momento di intenso dibattito diplomatico, mentre la comunità internazionale cerca una soluzione per il più grande conflitto europeo dalla Seconda Guerra Mondiale. Sebbene la NATO abbia dichiarato lo scorso luglio che l’Ucraina è su un percorso “irreversibile” verso l’adesione, non ha ancora esteso un invito formale, in parte a causa della guerra in corso e delle preoccupazioni sulla necessità di confini chiaramente definiti per applicare il patto di mutua difesa.
Un quinto del territorio ucraino rimane occupato dalle forze russe, complicando ulteriormente la questione.
Il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, ha recentemente incontrato Zelensky a Parigi, esprimendo il suo impegno a lavorare per un cessate il fuoco. Tuttavia, Zelensky ha affermato che continuerà a dialogare con l’amministrazione Biden sulla questione dell’adesione alla NATO, sottolineando che Trump, non ancora insediato, non ha “diritti legali” per prendere decisioni definitive.
Trump ha descritto Zelensky come desideroso di pace ma non ha fornito dettagli sul possibile ruolo degli Stati Uniti in un accordo futuro. Intanto, l’amministrazione Biden ha intensificato il supporto militare all’Ucraina, approvando un nuovo pacchetto di aiuti da quasi un miliardo di dollari per rafforzare la posizione del Paese sul campo prima di un’eventuale transizione politica negli Stati Uniti.
L’idea di schierare truppe occidentali in Ucraina non è nuova, ma rimane controversa. A febbraio, il presidente francese Emmanuel Macron aveva ventilato questa possibilità, attirandosi critiche per il rischio di un’escalation del conflitto. Germania e Polonia si erano opposte fermamente a qualsiasi intervento diretto, mentre Macron aveva preferito mantenere un’ambiguità strategica su quali nazioni avrebbero potuto partecipare.
Nel frattempo, Friedrich Merz, leader del blocco di centro-destra tedesco Union e sfidante del cancelliere Olaf Scholz nelle prossime elezioni, ha assunto una posizione più aggressiva. Durante una visita a Kiev, Merz ha dichiarato che la Germania dovrebbe fornire all’Ucraina missili a lungo raggio per consentirle di colpire obiettivi militari in Russia, una posizione divergente da quella di Scholz, che teme un’escalation più ampia.
“La nostra posizione è chiara: vogliamo che l’Ucraina abbia i mezzi per difendersi efficacemente, non per colpire la popolazione civile, ma per mirare agli obiettivi militari che minacciano il vostro Paese”, ha dichiarato Merz.
Le dichiarazioni di Zelensky arrivano in un contesto di intensi combattimenti. La regione orientale di Donetsk, in particolare, è teatro di un’offensiva russa prolungata, che sta mettendo sotto pressione le difese ucraine. Secondo Zelensky, solo nell’ultima settimana la Russia ha lanciato 500 bombe guidate, oltre 400 droni e 20 missili contro l’Ucraina.
“Vogliamo che questa guerra finisca più di chiunque altro”, ha detto Zelensky. “Una risoluzione diplomatica salverebbe delle vite, ed è quello che cerchiamo.” Tuttavia, il presidente ha anche ringraziato gli Stati Uniti per il continuo supporto militare, che rimane essenziale per la resistenza del Paese.
L’apertura di Zelensky al dispiegamento di truppe occidentali rappresenta un passo audace e controverso verso una maggiore integrazione con l’Occidente, ma solleva interrogativi sui rischi di escalation. Con i leader globali divisi sulle modalità per porre fine al conflitto e sulla questione dell’adesione dell’Ucraina alla NATO, il futuro della guerra rimane incerto. Tuttavia, l’impegno diplomatico in corso, supportato da aiuti militari, potrebbe offrire nuove opportunità per una risoluzione, anche se le sfide sul terreno restano formidabili.