La scienza non ha mai giustificato le chiusure prolungate delle scuole durante la pandemia di coronavirus. È quanto emerge dal rapporto finale della Sottocommissione Speciale sulla Pandemia di Coronavirus, che ha concluso una lunga indagine biennale, presentando questa settimana un documento di 520 pagine che evidenzia i fallimenti delle politiche sanitarie adottate durante l’emergenza.
Uno dei punti più controversi affrontati nel rapporto riguarda la prolungata chiusura delle scuole. “La scienza non ha mai giustificato le chiusure prolungate delle scuole”, si legge nel riassunto del documento, che sottolinea come i bambini non abbiano contribuito significativamente alla diffusione del virus e siano stati raramente colpiti da malattie gravi o decessi legati al COVID-19.
Invece, il rapporto rileva che:
- Le chiusure scolastiche hanno provocato una perdita di apprendimento senza precedenti.
- Hanno aumentato i tassi di disagio psicologico tra i bambini.
- Hanno avuto un impatto negativo sul benessere fisico degli studenti.
- Secondo il rapporto, anche il CDC (Centers for Disease Control and Prevention) inizialmente non era convinto che le chiusure avrebbero avuto un impatto significativo sulla riduzione della trasmissione del virus. Studi provenienti da paesi come Hong Kong e Singapore dimostravano che le chiusure scolastiche non avevano portato a un controllo migliore del virus rispetto a quelli che avevano mantenuto le scuole aperte.
Tuttavia, entro la fine di marzo 2020, quasi tutte le scuole negli Stati Uniti erano state chiuse, e molte sono rimaste chiuse per lunghi periodi durante l’amministrazione Biden-Harris.
Un altro aspetto preoccupante emerso dall’indagine riguarda il coinvolgimento dell’American Federation of Teachers (AFT). Il rapporto accusa il CDC di aver collaborato con l’AFT per modificare le linee guida scientifiche sulla riapertura delle scuole durante l’amministrazione Biden.
L’ex direttrice del CDC, Rochelle Walensky, avrebbe permesso all’AFT di influenzare la redazione della guida per la riapertura, accettando diverse modifiche che hanno ritardato ulteriormente il ritorno degli studenti in classe. Il documento evidenzia che questa interferenza politica ha contribuito a mantenere chiuse molte scuole, in particolare quelle frequentate da bambini provenienti da famiglie a basso reddito e minoranze.
Le conseguenze delle chiusure scolastiche si fanno sentire ancora oggi. Il rapporto rivela che:
- I punteggi dei test standardizzati hanno subito un calo significativo, riportando gli studenti a livelli di apprendimento registrati 20 anni fa.
- Il punteggio medio composito per l’ACT è sceso sotto 20 per la prima volta dal 1991.
- Gli studenti che hanno avuto lezioni in presenza per un periodo limitato nel 2020-2021 hanno perso circa il 20% dell’apprendimento in matematica, mentre quelli che non hanno avuto accesso all’istruzione in presenza hanno registrato una perdita del 50%.
Gli effetti negativi sono stati particolarmente gravi per gli studenti di basso reddito e quelli appartenenti a minoranze razziali, che frequentavano scuole chiuse per periodi più lunghi rispetto ai loro coetanei in aree più benestanti.
Le difficoltà non si limitano al passato: secondo il rapporto, gli studenti stanno ora progredendo più lentamente rispetto ai loro coetanei pre-pandemia, ampliando ulteriormente i divari accademici. “Accelerare l’apprendimento degli studenti è notoriamente impegnativo”, sottolinea il documento, avvertendo che i problemi educativi potrebbero peggiorare nel tempo.
La sottocommissione conclude che le chiusure prolungate delle scuole non solo non erano giustificate dalla scienza, ma hanno avuto effetti devastanti sugli studenti, sia a livello accademico che psicologico.
Inoltre, il rapporto accusa i funzionari della sanità pubblica di aver ignorato i dati contrari alle chiusure e di aver adottato decisioni politiche influenzate da interessi esterni, anziché basarsi esclusivamente sulla scienza.
“I sostenitori delle chiusure hanno spesso travisato o esagerato i dati per giustificare le loro politiche”, conclude il rapporto, aggiungendo che queste decisioni avranno conseguenze negative sul sistema educativo per anni a venire.
Leggi qui l’intero rapporto della sottocommissione speciale sulla pandemia di coronavirus