
(AGENPARL) – mar 03 dicembre 2024 Mancati aiuti ai centri con più di 25mila abitanti in dissesto, il sindaco
Fabio Roccuzzo ai presidenti Renato Schifani e Gaetano Galvagno: “Niente
guerre fra poveri, ma serve un intervento compensativo e, soprattutto,
una norma quadro che, nel segno dell’equità, preveda sostegni concreti a tutti
i Comuni siciliani strutturalmente deficitari e in dissesto finanziario”
“Non intendo alimentare guerre fra poveri, avendo i Comuni sotto i 25.000 abitanti lo
stesso diritto di ottenere sostegno. Chiedo, invece, un intervento compensativo verso i Comuni
che sono stati esclusi dagli aiuti, ma soprattutto una norma quadro che, strutturalmente e non
episodicamente, preveda aiuti e sostegni concreti a tutti i Comuni siciliani che versano in una condizione
di enti strutturalmente defìcitari e in dissesto finanziario”. Così il sindaco Fabio Roccuzzo in una
nota sulla vicenda dei mancati contributi al Comune di Caltagirone e ad altre realtà
demograficamente simili, inviata al presidente della Regione siciliana Renato Schifani, al
presidente Gaetano Galvagno e ai capigruppo parlamentari all’Ars.
“In una terra dove i sindaci sono costretti a ogni gesto impopolare per risanare i bilanci dei
propri Comuni con l’obiettivo di erogare i servizi ai cittadini – sottolinea Roccuzzo -, in una
regione dove si registrano 73 Comuni in dissesto finanziario su 391 e 40 Comuni in piano di
riequilibrio, dove dunque un comune su tre è strutturalmente defìcitario, la Regione siciliana, in
modo tardivo e senza una norma strutturale, a differenza della Regione Sardegna, ha destinato 37
milioni di euro per sostenere i Comuni in difficoltà finanziaria, individuando, quali Comuni in
dissesto beneficiari del contributo, esclusivamente quelli con una popolazione inferiore a 25.000
abitanti. Tutto ciò viene sancito dalla Legge regionale n. 25 del 12 agosto 2024, pubblicata sulla
Gazzetta ufficiale n.40 del 6 settembre 2024. All’articolo 1 vengono previsti contributi agli enti
locali per i piani di riequilibrio finanziario e per contenere il peggioramento del disavanzo di
amministrazione e all’articolo 2 viene previsto un contributo ai Comuni in dissesto fìnanziario con
popolazione s ino a 25.000 abitanti.
Caltagirone, dove mi è stato lasciato in eredità un dissesto finanziario con un disavanzo di
63 milioni di euro e una massa passiva non ancora chiusa di 35 milioni di euro, al pari altre città
siciliane, rimane ingiustamente e immotivatamente fuori da ogni aiuto della Regione. I miei
concittadini hanno il diritto di ricevere gli stessi aiuti di ogni altro cittadino siciliano e non
possono essere penalizzati perché la dimensione demografica dall’ultimo censimento è pari a
35.827 abitanti. C’è un tema drammatico, che Anci Sicilia ha posto al Governo regionale, ovvero
il collasso finanziario di un terzo dei Comuni siciliani, che non può essere affrontato con iniquità
e improvvisazione. Serve una norma quadro, che valga per tutti, nessuno escluso, che consenta con
gradualità ai Comuni in dissesto di uscire dalla difficoltà finanziaria, anche attraverso un adeguato
aiuto della Regione”.
Le conclusioni: “Rivendico attenzione verso Caltagirone e tutti i Comuni in dissesto che
hanno una popolazione superiore a 25.000 abitanti. Ribadisco il diritto della mia comunità, che
vive drammaticamente il secondo dissesto in poco più di dieci anni, di disporre di strumenti utili
ad attenuare gli effetti del dissesto quali gli aumenti al massimo dei tributi e una forte
contrazione della spesa”.