
Una persona ai margini della società, il vicino di casa. L’identikit dell’autore di violenza sulle donne che emerge da un’indagine condotta da SWG per conto dell’associazione “Giornaliste Italiane”, mostra quanto
sia distante la percezione del fenomeno tra uomini e donne. La rilevazione, condotta su un campione composto da 837 cittadini italiani
maggiorenni dal 13 al 15 novembre, è stata presentata a Roma, in Senato, presenti il Ministro per la famiglia e le pari opportunità, Eugenia Roccella, e il sottosegretario al Ministero dell’Interno,
Wanda Ferro, l’occasione l’incontro “Maria Rosaria e le altre. Le vite spezzate dal non amore”, per fare il punto sul tema della violenza di genere pensato e voluto da “Giornaliste Italiane” in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. La ricerca SWG parla chiaro: per i giovani maschi l’autore di violenza su una donna corrisponde alle caratteristiche del soggetto ai margine della società, con precedenti penali e problemi psichici; tra le giovani femmine assomiglia molto di più al vicino di casa. Dall’indagine emerge poi che
la diffusione di stereotipi di genere tra gli Italiani è sempre più bassa, ma i maschi più giovani sembrano mostrare una netta insofferenza verso la parità che si esplicita in un atteggiamento generale di
richiamo della centralità del ruolo maschile, anche all’interno di spazi storicamente più percepiti come al femminile. Rispetto alla
violenza di genere l’atteggiamento di fondo degli italiani evidenzia da un lato la responsabilità piena e incontrovertibile – spiega SWG attribuita a chi la violenza la agisce, soprattutto se la vittima non è
in condizioni di opporsi, dall’altro la necessità che una donna debba comunque sempre rimanere in guardia ed evitare situazioni che
potenzialmente possano metterla in pericolo. E per 4 italiani su 10 alcune donne si mettono in pericolo da sole. Anche in questo caso
l’opinione dei giovani uomini è decisamente più assolutoria nei confronti del genere maschile, mentre tra le giovani donne sono ritenute inaccettabili tutte le forme che ne limitano la libertà. E se per 8
Italiani su 10 una donna che ha subito violenza dovrebbe sempre presentare denuncia, questa certezza cala al 74% tra le giovani donne e al 63% tra i giovani uomini.
Sulla questione educativa, invece, l’accordo è decisamente più trasversale: i genitori e la scuola hanno la responsabilità di lavorare per trasmettere una corretta dimensione dei rapporti di genere.