
(AGENPARL) – gio 07 novembre 2024 OSSERVATORIO STATISTICO
Imprese del settore privato
non agricolo
I dati riportati nel presente Report Statistico si riferiscono alle imprese attive del settore privato non agricolo che hanno
l’obbligo di presentare una denuncia contributiva mensile per il pagamento dei contributi previdenziali dei propri dipendenti
Statistiche in breve
A cura del Coordinamento Generale
Statistico Attuariale
Novembre 2024
Anni 2014 – 2023
Imprese del settore privato non agricolo
Introduzione
Il seguente studio è riferito alle imprese attive del settore privato non agricolo
che hanno l’obbligo di presentare una denuncia contributiva mensile presso
l’INPS per il pagamento dei contributi previdenziali dei propri dipendenti 1.
In sostanza le analisi riguardano tutte le imprese:
– che hanno presentato almeno una denuncia mensile nell’anno considerato;
– operanti in tutti i settori economici ad esclusione dell’Agricoltura e della
Pubblica Amministrazione;
– aventi alle proprie dipendenze lavoratori assicurati presso l’INPS.
Verranno analizzati il numero di imprese, il numero di dipendenti “dichiarati”
dalle imprese e la somma di contributi che le imprese devono versare all’INPS.
Il numero di dipendenti “dichiarato” dalle imprese può essere definito, più
correttamente, come il numero di posizioni lavorative.
La posizione lavorativa, infatti, è definita come un contratto di lavoro tra una
persona ed una impresa finalizzato allo svolgimento di una prestazione
lavorativa contro corrispettivo di un compenso.
Le posizioni lavorative rappresentano, in altri termini, il numero di “posti di
lavoro” e sono costituite dalle posizioni lavorative, sia prime sia plurime
(indipendentemente dal numero di ore lavorate), dei lavoratori che sono
retribuiti e si trovano al lavoro, dei lavoratori che sono retribuiti ma che
temporaneamente non sono al lavoro per malattia, maternità o cassa
integrazione e dei lavoratori che sono assenti dal lavoro anche per lunga
durata e che non ricevono retribuzione dal datore di lavoro pur avendo
I dati (elaborazione di ottobre 2024) sono pubblicati nel portale Inps all’interno della banca dati
“Osservatorio sulle Imprese” (https://www.inps.it/osservatoristatistici/11) alla cui Nota Metodologica si
rimanda per dettagli sulle variabili ed eventuali aggiornamenti degli anni pregressi
l’accordo di tornare al lavoro a una data fissata, come nel caso di congedo non
retribuito per maternità, malattia o motivi personali.
Serie storica
Nell’anno 2023 le imprese del settore privato non agricolo (d’ora in poi
un decremento del -0,29% circa.
Tavola 1: Numero imprese, Numero medio annuo posizioni lavorative e Somma
contributi. Anni 2014-2023
Numero imprese
Numero medio annuo
posizioni lavorative
Somma contributi
Il numero medio annuo di posizioni lavorative è risultato pari, nell’anno 2023,
precedente.
Sempre nell’anno 2023 la somma totale dei contributi annui è di circa 161
miliardi di euro, con una variazione percentuale pari a +6,77% rispetto
all’anno precedente.
Analizzando la serie storica del numero delle imprese attive dal 2014 al 2023 si
osserva un andamento altalenante negli anni successivi al 2014, una forte
diminuzione nel 2020 (anno del Covid), un marcato incremento nei due anni
successivi ed una leggera diminuzione nell’ultimo anno considerato.
Nell’ultimo anno il decremento è pari al -0,29%.
Spostando l’attenzione sui “posti di lavoro” (o “posizioni lavorative”) si osserva
un aumento regolare fino al 2019; poi si osserva una forte diminuzione nel
2020 ed una consistente ripresa in tutti gli anni successivi.
Nell’ ultimo anno analizzato l’incremento è pari al 2,74%.
Territorio
Analizzando la distribuzione per regione di contribuzione (Tavola 2) delle
imprese attive, delle posizioni lavorative e dei contributi annui nel 2023 si
osserva che la regione con la maggior presenza di imprese è la Lombardia, che
presenta nel proprio territorio il 17,04% delle imprese, mentre quella con
minore presenza è la Valle d’Aosta con lo 0,26%.
Anche le posizioni lavorative sono maggiormente concentrate in Lombardia
e nel Lazio con percentuali pari, rispettivamente, al 25,27% e al 13,05%.
Il minor numero di posizioni lavorative si trova in Valle d’Aosta, con lo 0,18%.
I contributi annui sono stati maggiormente versati nelle regioni del Nord-Ovest
con 64,7 miliardi di euro complessivamente versati nel 2023; a seguire le
regioni del Nord-Est con 36,5 miliardi, quelle del Centro con 38,9 miliardi,
quelle del Sud con 16,9 miliardi ed infine quelle delle Isole con 6,6 miliardi di
euro.
Approfondendo l’analisi delle imprese per regione si osserva che il maggior
numero di imprese attive si registra in Lombardia (284.196), seguita da Lazio
(170.690), Campania (152.429) e Veneto (141.579), fino alla Puglia in cui le
imprese presenti continuano a superare le 100.000 unità; dalle Marche in poi
la numerosità regionale delle imprese scende sotto le 50.000 unità arrivando
alla Basilicata con 14.139 imprese, al Molise (8.048) e alla Valle d’Aosta
(4.308) (Figura 3).
Tavola 2: Numero imprese, Numero medio annuo posizioni lavorative e Somma contributi
per Regione. Anno 2023
Regione
PIEMONTE
VALLE D’AOSTA
LIGURIA
LOMBARDIA
TRENTINO ALTO ADIGE
VENETO
FRIULI VENEZIA GIULIA
Numero imprese
Numero medio annuo
posizioni lavorative
Somma contributi
109.325
4.308
27.426
44.946
316.654
284.196
35.374
354.608
141.579
29.612
315.494
EMILIA ROMAGNA
125.450
TOSCANA
118.641
897.934
UMBRIA
24.629
191.084
MARCHE
46.319
363.937
170.690
38.642
263.396
LAZIO
ABRUZZO
MOLISE
8.048
39.621
CAMPANIA
152.429
948.492
PUGLIA
108.826
651.660
BASILICATA
14.139
80.437
CALABRIA
44.810
199.337
121.011
618.032
44.932
240.759
SICILIA
SARDEGNA
Totale complessivo
NORD-OVEST
442.775
NORD-EST
332.015
CENTRO
360.279
366.894
ISOLE
165.943
858.790
La Figura 4 illustra il rapporto tra il numero di imprese e la popolazione
residente, atto a normalizzare le regioni in base al numero di residenti; si
osserva immediatamente che utilizzando tale indicatore la distribuzione cambia
in modo radicale.
La regione con il minor numero assoluto di imprese si guadagna il primo posto:
la Valle d’Aosta, infatti, con il suo 0,0350 imprese per abitante è la regione con
il maggior numero di imprese sulla popolazione residente, seguita dal Trentino
Alto Adige (0,0328), dalla Toscana (0,0324), dalle Marche (0,0312); la
Lombardia che in numero assoluto aveva il primo posto scende al decimo con
un valore pari a 0,0285.
Nella Figura 5 si evidenzia il valore assoluto del numero di imprese per aree
geografiche e si osserva che nel Nord-Ovest risiedono 442.775 imprese, nel
Sud 366.894, nel Centro 360.279, nel Nord-Est 332.015 e nelle Isole 165.943.
Normalizzando il numero delle imprese con la popolazione residente nelle aree
geografiche si osserva che il Centro presenta il rapporto più elevato, pari a
0,0307 imprese per residente, seguito dal Nord-Est con 0,0287, dal NordOvest con 0,0279, dal Sud con 0,0272 e dalle Isole con 0,0260 (Figura 6).
Se focalizziamo l’attenzione sulla diminuzione, a livello nazionale, dello -0,29%
di imprese attive verificatosi nel 2023 rispetto al 2022, si può notare come la
maggiore diminuzione si verifica nella regione Marche (-1,31%), seguita dall’
Friuli Venezia Giulia (-1,10%) e dalla Toscana (-0,91%).
Alcune regioni, in controtendenza al dato medio nazionale, hanno registrato un
incremento e tra esse quelle con il maggior incremento sono Campania
(0,41%), Valle d’Aosta (0,35%) e Calabria (0,21%). (Figura 6a).
Classe dimensionale
Dall’analisi delle imprese attive nel 2023 per classe dimensionale si evince che
il 77,01% del totale delle imprese appartiene alla prima classe, con un numero
di posizioni lavorative inferiore o uguale a 5 (Tavola 3 e Figura 7).
Le imprese che hanno fino a 15 posizioni lavorative rappresentano la quasi
totalità (92,51%).
Tavola 3: Numero imprese e Numero medio annuo posizioni lavorative per Classe
dimensionale impresa. Anno 2023
Numero imprese
Numero medio annuo
posizioni lavorative
A: – da 1 a 5
B: – da 6 a 9
159.335
C – da 10 a 15
99.127
D – da 16 a 19
28.520
506.762
E – da 20 a 49
62.464
F – da 50 a 99
18.633
G – da 100 a 199
8.591
H – da 200 a 499
4.618
I – da 500 a 999
1.195
814.801
Classe dimensionale impresa
L – 1000 e oltre
Totale complessivo
Se consideriamo, invece, il numero medio annuo di posizioni lavorative (o posti
di lavoro), allora le imprese “fino a 15 posizioni lavorative” forniscono il
32,41% del totale dei posti di lavoro (Figura 8).
Le imprese con “16 e più posizioni lavorative” rappresentano il 7,49% del
totale delle imprese, ma forniscono il 67,59% del totale dei posti di lavoro.
Settore di attività economica
Analizzando il numero di imprese attive nel 2023 per settore di attività
economica, utilizzando l’Ateco 2007, si nota che il maggior numero di imprese
si concentra nel settore “Commercio all’ingrosso e al dettaglio; riparazione di
autoveicoli e motocicli”, che ingloba il 21,59% delle imprese totali, seguito dal
settore “Attività manifatturiere”, di cui fanno parte il 14,39% delle imprese,
seguito, ancora, dal settore “Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione”
con il 14,30% delle imprese.
Analizzando, invece, la percentuale di posizioni lavorative sul totale si osserva
che i settori che forniscono più posti di lavoro sono quelli delle “Attività
manifatturiere”, con il 24,48%, seguito dal settore “Commercio all’ingrosso e al
dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli” con il 14,89% e dal settore
“Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese” con il 10,64%
(Tavola 4 e Figure 9 e 10).
Tavola 4: Numero imprese e Numero medio annuo posizioni lavorative per Settore economico. Anno 2023
SETTORE ECONOMICO ATECO 2007
ALTRE ATTIVITÀ DI SERVIZI
ATTIVITÀ ARTISTICHE, SPORTIVE, DI
INTRATTENIMENTO E DIVERTIMENTO
ATTIVITÀ DEI SERVIZI DI ALLOGGIO E DI
RISTORAZIONE
Numero imprese
Numero medio
annuo
posizioni lavorative
% di imprese
sul totale
% di posizioni
lavorative
sul totale
112.409
439.738
30.322
213.234
238.523
14,30
ATTIVITÀ DI FAMIGLIE E CONVIVENZE COME DATORI DI
LAVORO PER PERSONALE DOMESTICO; PRODUZIONE DI
BENI E SERVIZI INDIFFERENZIATI PER USO PROPRIO DA
PARTE DI FAMIGLIE E CONVIVENZE
28.408
33.189
ATTIVITÀ FINANZIARIE E ASSICURATIVE
22.897
451.023
ATTIVITA’ IMMOBILIARI
26.927
55.417
ATTIVITÀ MANIFATTURIERE
240.019
14,39
24,48
ATTIVITÀ PROFESSIONALI, SCIENTIFICHE E TECNICHE
117.317
576.535
COMMERCIO ALL’INGROSSO E AL DETTAGLIO;
RIPARAZIONE DI AUTOVEICOLI E MOTOCICLI
360.050
21,59
14,89
COSTRUZIONI
206.058
12,35
ESTRAZIONE DI MINERALI DA CAVE E MINIERE
1.595
36.480
FORNITURA DI ACQUA; RETI FOGNARIE, ATTIVITÀ DI
GESTIONE DEI RIFIUTI E RISANAMENTO
5.693
188.961
FORNITURA DI ENERGIA ELETTRICA, GAS, VAPORE E
ARIA CONDIZIONATA
1.936
82.190
ISTRUZIONE
22.387
506.913
NOLEGGIO, AGENZIE DI VIAGGIO, SERVIZI DI SUPPORTO
ALLE IMPRESE
73.319
10,64
SANITA’ E ASSISTENZA SOCIALE
82.136
843.935
SERVIZI DI INFORMAZIONE E COMUNICAZIONE
40.821
595.686
TRASPORTO E MAGAZZINAGGIO
57.089
100,00
100,00
Totale complessivo
GLOSSARIO
Impresa attiva: impresa che ha presentato almeno una denuncia contributiva
mensile nel corso dell’anno considerato.
Settore di attività economica: l’attività economica viene classificata in base
all’ Ateco 2007.
Posizione lavorativa: La posizione lavorativa si definisce come il contratto di
lavoro tra una persona ed una impresa finalizzato allo svolgimento di una
prestazione lavorativa contro corrispettivo di un compenso.
Le posizioni lavorative rappresentano, in altri termini, il numero di “posti di
lavoro” e sono costituite dalle posizioni lavorative, sia prime sia plurime
(indipendentemente dal numero di ore lavorate), dei lavoratori che sono
retribuiti e si trovano al lavoro, dei lavoratori che sono retribuiti ma che
temporaneamente non sono al lavoro per malattia, maternità o cassa
integrazione e dei lavoratori che sono assenti dal lavoro anche per lunga
durata e che non ricevono retribuzione dal datore di lavoro pur avendo
l’accordo di tornare al lavoro a una data fissata, come nel caso di congedo non
retribuito per maternità, malattia o motivi personali.
Classe dimensionale: La classe dimensionale dell’impresa viene calcolata in
riferimento al numero medio annuo di posizioni lavorative dei dipendenti
occupati nell’impresa.
Aree geografiche: suddivisione geografica del territorio. L’Italia viene
suddivisa nelle seguenti Aree: Nord-ovest (Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria,
Lombardia); Nord-est (Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli- Venezia Giulia,
Emilia-Romagna); Centro (Toscana, Umbria, Marche, Lazio); Sud (Abruzzo,
Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria); Isole (Sicilia, Sardegna).