(AGENPARL) – lun 04 novembre 2024 [image: image.png]
*Legge di Bilancio, Confimi Industria in audizione:*
*”manovra prudente, condizionata dal Patto di Stabilità”*
Roma, 4 novembre 2024 – “La manovra c’è, ma ancora una volta è
necessariamente prudente nel rispetto del Patto di Stabilità”. Così Confimi
Industria in audizione sulla Legge di Bilancio 2025 presso le Commissioni
Bilancio di Camera e Senato.
La Confederazione dell’industria manifatturiera italiana e dell’impresa
italiana – rappresentata quest’oggi dal Direttore Generale Fabio Ramaioli –
ha espresso proposte e alcune preoccupazioni per un intervento che vada
oltre la semplice stabilità, ponendo l’accento sulle difficoltà del
comparto manifatturiero e sulle esigenze di competitività delle imprese
italiane.
“Siamo consapevoli di parametri europei così rigidi e delle risorse
limitate che ne discendono” ha sottolineato Confimi Industria ” e che
questo spinge ad una stabilità piuttosto che alla crescita, ma in questo
quadro il contesto economico rischia di complicarsi notevolmente”. Nel
corso dell’audizione infatti la Confederazione ha quindi richiesto di
arrivare a misure strutturali con particolare attenzione alle piccole e
medie realtà private del settore produttivo nazionale.
Il settore manifatturiero italiano, in difficoltà da 18 mesi e segnato da
un crescente ritorno all’utilizzo della cassa integrazione, si trova oggi
sotto pressione rispetto ai competitor europei, che beneficiano di un
minore carico fiscale su due delle principali leve di competitività: il
costo del lavoro e dell’energia. Confimi Industria ha sottolineato quindi
la necessità di misure urgenti per riequilibrare tale svantaggio
competitivo.
*SCENDENDO NEL DETTAGLIO DEL DDL: *
È stata apprezzata l’importanza di incentivare le assunzioni stabili, in
particolare la proroga fino al 2027 della super deduzione del 20-30% per
l’incremento delle assunzioni a tempo indeterminato. Su tale misura si è
suggerito di valutare un meccanismo cumulativo incrementale di riduzione
del cuneo, sulla falsariga della sopressa ACE, ma applicata
all’investimento in forza lavoro a tempo indeterminato.
Sul rapporto Banca-Imprese, si è riproposta l’attuazione del cosiddetto
“baratto finanziario”, ovvero la compensazione multilaterale dei crediti e
debiti B2B documentati da fatture elettroniche per affiancare il ricorso al
credito bancario con altre soluzioni autogestite dalle imprese e in grado
di ridurre l’incidenza degli oneri finanziari e creare concorrenza nel
settore finanziario. A tal riguardo Ramaioli ha anche evidenziato
l’utilità che detto “baratto” potrebbe avere nel contenere l’aumento delle
imprese in crisi, visto il ricorso crescente di procedure concorsuali e
composizione negoziata della crisi, nonché sui rischi per i conti pubblici
derivanti dalle garanzie concesse durante il periodo Covid da Sace e dal
Fondo di Garanzia PMI.
Un passaggio è stato fatto sulle recenti proposte relative alle polizze
catastrofali, esprimendo preoccupazione per l’ancora mancanza di chiarezza
su costi e condizioni specifiche, soprattutto per le PMI e per particolari
settori e territori. In tal senso è stata avanzata richiesta di rinvio
dell’obbligo di sottoscrizione di tali polizze fino alla definizione di
parametri trasparenti e precisi, anche in relazione ai criteri per
l’accesso a bandi e finanziamenti pubblici.
Richiesta, inoltre, la soppressione dell’art. 112 per la misura che prevede
un rappresentante del Ministero nei Collegi sindacali delle società che
chiedono contributi pubblici sopra i 100 mila euro/anno.
Richiesta, altresì, la modifica all’art. 10 eliminando il nuovo requisito
del pagamento tracciato sul rimborso spese al dipendente, pur lasciandolo
(nell’eventualità) per la deducibilità del costo per l’imprese; questo
passaggio è fondamentale per non creare “inappropriati” e “imbarazzanti”
attriti nella gestione del rapporto con i dipendenti comandati in trasferta.
Pur condividendo il riordino complessivo sul tema casa-ristrutturazioni
sono state espresse perplessità riguardo alla limitazione del bonus di
riqualificazione energetica al 50% delle spese solo per le prime case,
sottolineando che anche gli altri immobili necessitano di maggior supporto
(rispetto al 36% a scendere sul 30%) per evitare un rallentamento eccessivo
del settore.
Sono state invece accolte con favore le misure di sostegno alla maternità e
alla natalità incluse nella manovra, riconoscendo l’importanza di tali
iniziative per contrastare l’inverno demografico. Tuttavia, si evidenzia
l’assenza di misure di welfare a supporto della maternità per le
imprenditrici.
A tal proposito, il Gruppo Donne Confimi Industria ha elaborato proposte
concrete per offrire un sostegno pragmatico durante la gestione aziendale
in periodo di maternità, tra cui l’istituzione di un registro di Temporary
Manager presso le Camere di Commercio che consenta alle imprenditrici di
avvalersi gratuitamente di tale figura per almeno cinque mesi. Si richiede,
inoltre, la modifica del calcolo pensionistico per il periodo di maternità,
attualmente considerato come contributo figurativo, affinché sia
riconosciuto ai fini contributivi come 12 mesi effettivi.
Confimi Industria si è espressa favorevolmente sul finanziamento destinato
all’aggiornamento delle tariffe sanitarie, augurandosi però una revisione
di sistema complessiva per il settore. Apprezzato l’incremento del limite
di spesa per le prestazioni incluse nei LEA, erogate da privati
accreditati, ma è stata denunciata la mancanza di riferimenti normative al
fine di mitigare l’impatto del meccanismo di payback sui dispositivi
medici; aspetto, quest’ultimo, che necessita di interventi urgenti per
tutelare la sostenibilità del settore.
Confimi Industria ha valutato positivamente la detassazione fino a 5.000
euro delle somme erogate o rimborsate dai datori di lavoro per i canoni di
locazione e le spese di manutenzione dei fabbricati locati dai dipendenti
assunti a tempo indeterminato nel 2025, rilevando però che la previsione di
condizioni circoscritte, come il limite di reddito di 35.000 euro e il
trasferimento della residenza oltre i 100 chilometri, potrebbe limitare
l’efficacia della misura.
È stato accolto positivamente il nuovo stanziamento a supporto della “Nuova
Sabatini”, una misura ormai consolidata e ampiamente diffusa che facilita
l’accesso al credito delle imprese e sostiene la competitività del sistema
produttivo.
In merito al credito d’imposta per le Zone Economiche Speciali (ZES),
Confimi Industria ha sottolineato la precarietà di questo strumento, che
non garantisce al momento alle imprese le basi solide per investimenti di
medio-lungo termine, a causa delle risorse insufficienti e della
variabilità della percentuale di credito d’imposta riconosciuta. La
procedura introdotta, inoltre, prevede un arco temporale di 12 mesi per
completare gli investimenti, rendendo difficile rispettare i tempi in
presenza di opere che richiedono permessi e autorizzazioni. Si è chiesta di
conseguenza una revisione del meccanismo che permetta alle imprese di
pianificare investimenti pluriennali.
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*Ufficio stampa*
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