Una base militare statunitense situata nei pressi del giacimento petrolifero di Al Omar, nella provincia siriana orientale di Deir ez-Zor, è stata bersagliata da un attacco con bombardamenti, secondo quanto riportato dalla televisione libanese Al Mayadeen. I dettagli sull’incidente e sull’entità dei danni o delle vittime non sono ancora stati resi noti.
Poco prima dell’attacco, la radio siriana Sham FM aveva segnalato un’esplosione udita nelle vicinanze della base. La zona orientale e nordorientale della Siria, comprese le province di al-Hassakah, Deir ez-Zor e Raqqa, è sotto il controllo delle Forze Democratiche Siriane (SDF), una coalizione guidata dai curdi e sostenuta dagli Stati Uniti. L’esercito americano ha stabilito una presenza duratura nella regione dal 2015, con nove ba
La presenza americana e le tensioni locali
La base militare attaccata si trova nei pressi dei giacimenti petroliferi di Al Omar, una risorsa strategica. Dal 2019, sotto la presidenza di Donald Trump, gli Stati Uniti hanno mantenuto una presenza stabile in Siria per sorvegliare questi giacimenti e impedire il loro controllo da parte di altri gruppi armati. Tuttavia, Damasco ha sempre condannato la presenza militare americana, considerandola un’occupazione illegale e un’interferenza nella propria sovranità.
Escalation degli attacchi contro le basi statunitensi
L’attacco arriva in un momento di crescente tensione in Medio Oriente, accentuato dall’escalation del conflitto israelo-palestinese nell’ottobre 2023. Di recente, diverse milizie sciite nella regione, in particolare in Iraq e Siria, hanno intensificato gli attacchi con missili e droni contro le installazioni militari statunitensi, chiedendo che gli Stati Uniti cessino di offrire supporto militare a Israele.
L’incidente mette in evidenza la complessa situazione di sicurezza in Siria e il rischio di escalation in un’area che da anni è al centro di conflitti e rivalità geopolitiche.