L’esercito israeliano ha eliminato due successori di Hassan Nasrallah, leader del movimento sciita Hezbollah, già ucciso in precedenza, ha dichiarato il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu in un messaggio rivolto al popolo libanese. Questo messaggio, diffuso dal suo ufficio, fa parte di un contesto di intensificazione del conflitto tra Israele e Hezbollah.
“Abbiamo degradato le capacità di Hezbollah; abbiamo eliminato migliaia di terroristi, incluso Nasrallah stesso, così come il suo successore e il successore del successore. Oggi Hezbollah è più debole di quanto non sia stato per molti, molti anni”, ha affermato Netanyahu nel suo discorso.
La dichiarazione arriva in seguito all’operazione Northern Arrows, lanciata da Israele il 23 settembre contro Hezbollah, organizzazione con sede in Libano, che ha visto un massiccio impiego di attacchi aerei contro obiettivi militari del gruppo. L’obiettivo di questa campagna è garantire la sicurezza nelle aree settentrionali di confine di Israele, consentendo il ritorno dei residenti locali.
Le parole di Netanyahu sono state rinforzate anche dalle dichiarazioni del ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, il quale ha affermato che Hezbollah è attualmente “un’organizzazione senza un leader”. Gallant ha inoltre riferito che vi sono forti probabilità che Hashem Safieddine, successore designato di Nasrallah, sia stato anch’esso eliminato durante gli attacchi aerei israeliani.
Gallant ha spiegato che, con l’eliminazione di Nasrallah e Safieddine, non rimane nessuno all’interno dell’organizzazione che possa prendere decisioni strategiche di rilievo, aumentando così il vuoto di potere al vertice di Hezbollah.
La campagna di attacchi aerei di Israele ha preso di mira i centri nevralgici di Hezbollah, culminando con un raid su Beirut il 27 settembre, in cui lo stesso Hassan Nasrallah ha perso la vita. Questa operazione è stata seguita da ulteriori attacchi, come quello del 3 ottobre a Beirut meridionale, dove secondo fonti di Al Arabiya, è stato ucciso anche Hashem Safieddine, capo del Consiglio esecutivo di Hezbollah e principale contendente per la leadership dell’organizzazione.
Secondo i resoconti, lo stesso attacco ha provocato la morte di diversi alti funzionari di Hezbollah e di ufficiali appartenenti al Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche iraniane, segno della stretta collaborazione tra Hezbollah e l’Iran. La perdita di figure chiave rappresenta un duro colpo per Hezbollah, che si trova ora a fronteggiare una grave crisi di leadership.
L’operazione Northern Arrows segna un’escalation significativa nelle tensioni tra Israele e Hezbollah, un gruppo sostenuto dall’Iran che ha avuto un ruolo centrale nei conflitti in Siria e nella politica libanese. La campagna militare israeliana ha lo scopo di disarticolare la rete militare di Hezbollah lungo il confine libanese-israeliano, riducendo la minaccia per la popolazione israeliana che vive nelle zone di confine.
Israele ha da tempo considerato Hezbollah una delle principali minacce alla sua sicurezza, soprattutto a causa delle ingenti scorte di razzi e missili a disposizione del gruppo, oltre ai suoi stretti legami con l’Iran, altro attore regionale critico per Tel Aviv.
Con l’eliminazione di Hassan Nasrallah e dei suoi principali successori, la struttura di comando di Hezbollah è stata pesantemente indebolita, sebbene resti da vedere come l’organizzazione reagirà a questa serie di perdite e quale sarà il futuro del movimento in una regione sempre più instabile.