
(AGENPARL) – mar 24 settembre 2024 Modena, 24 settembre 2024
Scheda
Termoablazione dei noduli tiroidei, che cos’è
e come funziona: la casistica della Struttura Complessa di Endocrinologia dell’Ausl di Modena
La Termoablazione dei noduli tiroidei è una procedura mini-invasiva che provoca la distruzione del tessuto nodulare sottoposto al trattamento attraverso la somministrazione di calore. Trova pertanto indicazione nei pazienti con noduli della tiroide che causano sintomi compressivi a livello di esofago e trachea (disturbi della deglutizione e della respirazione). Di recente, numerosi studi ne hanno provato l’efficacia anche nei piccoli noduli tiroidei maligni che abbiano determinate caratteristiche citologiche e siano localizzati esclusivamente all’interno della ghiandola. Le fonti utilizzate per generare l’aumento delle temperature, tra i 60 e i 100 gradi, all’interno del nodulo possono essere diverse: Laser, Radiofrequenza, Microonde, Ultrasuoni altamente focalizzati. Il risultato finale nei noduli benigni è la riduzione del volume della formazione che, a distanza di tempo, supera il 50% e, nei noduli maligni, la distruzione completa delle cellule tumorali. Sul piano clinico, nei noduli benigni si ottiene la risoluzione dei sintomi compressivi e dei disturbi estetici e, nei noduli maligni, la guarigione del tumore. La procedura presenta numerosi vantaggi rispetto all’intervento chirurgico tradizionale, che prima dell’avvento della termoablazione rappresentava l’unica possibilità terapeutica. Infatti, la termoablazione non prevede ricovero ospedaliero (il paziente resta in ospedale solo poche ore) né anestesia generale, non causa cicatrici permanenti sul collo né la necessità di assumere terapia sostitutiva con l’ormone tiroideo per tutta la vita poiché la capacità della ghiandola di produrre i propri ormoni viene risparmiata. Inoltre, è stato dimostrato un risparmio economico sia per le aziende sanitarie (e, quindi, per lo Stato) sia per il paziente. Di regola, la procedura è ben tollerata e il paziente viene dimesso senza sintomi di rilievo. Le complicanze sono rare, nella maggior parte dei casi transitorie e includono reazioni vaso-vagali, ematomi, lesioni del nervo laringeo ricorrente, ustioni cutanee. La Struttura Complessa di Endocrinologia dell’Azienda USL di Modena ha iniziato ad eseguire le procedure di termoablazione dei noduli tiroidei nel 2019. Da allora sono stati sottoposti a trattamento – sia Laser, sia con Radiofrequenza – 272 pazienti con noduli tiroidei benigni, di età compresa tra 32 e 92 anni, nella maggioranza dei casi di sesso femminile. A settembre 2024 è stato eseguito il primo intervento su una paziente con nodulo maligno (carcinoma papillare tiroideo) di 6 mm.
I numeri:
272 pazienti trattati (219 donne, 53 uomini)
56 l’età media (range dai 32 ai 92)
13 cc, il volume medio dei noduli
88% la riduzione del volume maggiore del 50% a 12 mesi
94% la riduzione o scomparsa dei sintomi dopo 3 mesi di follow-up