(AGENPARL) – gio 08 agosto 2024 ALLEGATI – SINTESI RAPPORTI
Alte Competenze
Nel corso del 2023 il 22,3% dei contratti di lavoro dipendente e parasubordinato attivati in EmiliaRomagna dai datori di lavoro pubblici e privati ha riguardato professioni con alte competenze, una quota in
crescita rispetto al 18,8% del 2018 che evidenzia il processo di qualificazione in atto nell’ambito del
mercato del lavoro regionale. La domanda di alte competenze è trasversale ai diversi settori produttivi.
Sono sempre più diffusi i segnali di scarsità dal lato dell’offerta di lavoro, con crescenti difficoltà espresse
dalle imprese a reperire le figure professionali ricercate per il proprio business.
Secondo quanto dichiarato dai datori di lavoro, sempre nel 2023, il 48,5% delle entrate programmate dalle
imprese regionali sono state difficili da reperire. Una incidenza più alta si rileva tra le professioni con alte
competenze, dove la quota di entrate, difficili da reperire, ha raggiunto il 57,9% delle entrate programmate,
dato in crescita di oltre 17 punti percentuali negli ultimi sei anni.
L’Emilia-Romagna presenta un’offerta formativa ben distribuita geograficamente, attrattiva nei confronti di
studenti provenienti dalle altre regioni e dall’estero, soprattutto per i laureati, e con dei buoni risultati in
termini di numero di corsi, di iscritti, di diplomati e laureati rispetto alla media nazionale, anche se
generalmente inferiore alla media europea.
Le scuole ad alta specializzazione tecnologica (Its Academy) in regione sono in costante crescita, sia in
termini di corsi attivati che di studenti iscritti e diplomati, evidenziando un significativo apprezzamento e
riconoscibilità, grazie anche alla domanda che proviene dalle aziende e che risulta al momento nettamente
maggiore rispetto alla disponibilità di diplomati Its. Nel biennio 2024/2026 risultano attualmente in
attuazione 71 percorsi. I giovani che hanno conseguito il diploma di formazione tra il 2013 e il 2023 sono
complessivamente 4.118 (di cui 686 sono i diplomati nel 2023).
Per quanto riguarda, invece, istruzione e formazione universitaria, nell’Anno accademico 2022/2023 la
popolazione studentesca conta quasi 169,2 mila studenti iscritti nei quattro Atenei regionali pubblici
(Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia, Parma) e nelle le sedi di Piacenza di altre Università (Politecnico
e Università Cattolica di Milano). Agli studenti iscritti nelle Università regionali si aggiungono i 5,5 mila
iscritti a corsi di Alta formazione artistica, musicale e coreutica (Afam). Sono poi da considerare nell’ambito
della popolazione universitaria i frequentanti programmi di dottorato di ricerca per un numero di quasi
4.000 persone all’anno mentre i frequentanti corsi di specializzazione universitaria ammontano circa 5.700
persone.
Permangono spazi di miglioramento rispetto al fenomeno del gap di genere, in particolare in ambito Stem.
Mobilità e circolazione dei talenti
L’Emilia-Romagna ha consolidato il proprio posizionamento come una delle regioni più attrattive del Paese,
in quanto – grazie a un tessuto economico vibrante, una qualità della vita elevata, alle numerose
opportunità di studio e di lavoro che riesce ad offrire – è stata capace di attrarre nuovi residenti e nuovi
lavoratori.
Nel solo 2023 l’anagrafe dei comuni della regione ha registrato quasi 79 mila nuove iscrizioni di residenza e
39 mila cancellazioni, determinando quindi un saldo migratorio positivo di quasi 40 mila nuovi residenti, di
cui 25 mila provenienti dall’estero e quasi 15 mila dalle altre regioni italiane. L’Emilia-Romagna si colloca al
secondo posto tra le regioni italiane per saldo assoluto (subito dopo la Lombardia, che però si caratterizza
per una popolazione più numerosa) e prima per tasso migratorio.
Nella media dell’ultimo decennio l’Emilia-Romagna ha attratto ogni anno circa 7 residenti ogni mille
abitanti, dato superiore a quello registrato ad esempio in Toscana (5,5 nuovi residenti ogni 1.000 abitanti),
in Liguria e Lombardia (con 5,3 nuovi residenti ogni 1.000 abitanti).
Per quanto riguarda i cittadini stranieri, si osserva negli anni un saldo sempre positivo sia per la
componente estera (più consistente), sia per quella interregionale. Tra i cittadini italiani, invece, se il saldo
annuale con le altre regioni è sempre risultato positivo, quello con l’estero è diventato negativo a partire
dal 2008. Nel 2023, il saldo interregionale degli italiani è stato pari a 12,7 mila unità, mentre quello con
l’estero è stato negativo per 4,1 mila unità circa: il flusso degli espatri (7,7 mila), infatti, è risultato ancora
superiore a quello dei rimpatri (3,6 mila).
Una parte importante di questi flussi ha riguardato persone con alte competenze e titoli di studio
universitario: negli ultimi dieci anni l’Emilia-Romagna ha perso circa 9 mila cittadini italiani con titolo di
laurea che si sono trasferiti all’estero, ma è riuscita ad attrarre un numero maggiore dalle altre regioni
italiane (quasi 47 mila). Complessivamente quindi, tra il 2013 e il 2022 il saldo netto di nuovi residenti con
titolo di laurea è stato pari a 37.500, per la quota preponderante riferita a persone fino a 39 anni. Nel solo
2022, considerando gli spostamenti di residenza sia tra regioni sia con l’estero sono stati 5.900 mila i
cittadini italiani laureati attratti in regione, che rappresenta il dato più alto del decennio.
A questi numeri vanno aggiunti quelli riguardanti la mobilità degli studenti universitari. Gli studenti ‘fuori
sede’ infatti, non effettuano generalmente il cambio di residenza appena iscritti all’università, se non una
volta laureati e dopo aver deciso di restare sul territorio regionale. Il 47% degli studenti iscritti ad un corso
di laurea con sede in regione (considerando i quattro Atenei regionali pubblici e le sedi di Piacenza di altre
Università) proviene da fuori regione, dato più alto tra le regioni con il numero maggiore di studenti
universitari e in costante crescita negli anni (era pari al 40% nel 2023/2024). Dei 77,4 mila studenti iscritti
non residenti in Emilia-Romagna, 70,8 mila provengono da altre regioni italiane (43% degli iscritti totali) e
6,6 mila dall’estero (4,0%).
Anche il sistema regionale di Alta formazione artistica, musicale e coreutica (Afam) si caratterizza per la
significativa attrattività di studenti da fuori regione. Nell’anno accademico 2022/2023 in Emilia-Romagna,
secondo dati MUR-USTAT si rilevano circa 5,5 mila iscritti a corsi Afam, di cui 1.149 stranieri (21% degli
iscritti). Tra gli studenti italiani, il 47% proviene da fuori regione.
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