
(AGENPARL) – mer 24 luglio 2024 Al link il video del Dirigente della squadra mobile di Catania :
Dr Antonio Sfameni – Polizia di Stato – (per sottopancia)
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al link le immagini degli incontri :
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al link le immagini operative:
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COMUNICATO STAMPA
– Operazione Ombra –
Dalle prime ore di oggi, la Polizia di Stato su delega della Procura Distrettuale della Repubblica presso il Tribunale di Catania- – Direzione Distrettuale Antimafia, ha dato esecuzione all’ordinanza di applicazione di misura cautelare emessa dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Catania a carico d i 25 s og g e tt i, 18 dei quali t r ado tt i i n c a rc e r e, 5 a g l i a r r e s t i do m i c ilia r i e 2 sottoposti all’obbligo di dimora. in quanto gravemente indiziati, con differenti profili di responsabilità e allo stato degli atti ed in relazione alla fase processuale che non ha ancora consentito l’instaurazione del contraddittorio con l’intervento delle difese, dei delitti di associazione di tipo mafioso (famiglia Santapaola – Ercolano), estorsione, usura, porto e detenzione illecita di armi da sparo, lesioni personali aggravate dall’uso di armi da sparo, tutti reati aggravati dalla finalità di agevolare l’associazione mafiosa di appartenenza
L’attività odierna è stata condotta dall a Squadra Mobile di Catania, c oadiuvata dal Servizio Centrale Operativo che ha agito sotto il diretto coordinamento della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato con l’invio di diversi equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine a cui si sono aggiunte unità della locale Questura e delle sue articolazioni nonché di unità specializzate come Polizia Scientifica, Reparto Mobile e anche di un elicottero del Reparto Volo
Le indagini del Servizio Centrale Operativo e della Squadra Mobile, supportate da presidi tecnici (intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche, oltre a videoregistrazioni) hanno interessato sia la frangia degli ERCOLANO che dei SANTAPAOLA che storicamente compongono la famiglia catanese di cosa nostra confermando come le stesse siano espressione di un unicum criminale.
Gli esiti di tali investigazioni avrebbero evidenziato – nell’attuale fase del procedimento, in cui non si è ancora realizzato il contraddittorio con le parti – la perdurante attività e pericolosità della famiglia catanese di cosa nostra.
Un primo segmento di investigazioni ha riguardato le attività criminali di due articolazioni cittadine di cosa nostra ascrivibili alle posizioni degli Ercolano, ossia il Gruppo della Stazione e il Gruppo di Cibali . In tale contesto emergeva la perdurante operatività dell’ergastolano E. M., il quale, nonostante la detenzione, avrebbe esercitato pieni poteri decisori, mantenendo contatti quotidiani con gli affiliati, a cui impartiva precise disposizioni sulle strategie da adottare. E infatti E. M. avrebbe deciso il riassetto dei ruoli apicali all’interno dei citati gruppi a lui riconducibili determinando la designazione di S. C. D. come successore di P. B. nel ruolo di responsabile del Gruppo della Stazione, mentre F. C. avrebbe preso il posto del fratello F. S. come referente del Gruppo di Cibali .
Le investigazioni, inoltre, avrebbero fatto emergere il ruolo ricoperto da E. S. fratello minore dell’ergastolano E. M., il quale, avvalendosi del fidato I. S. avrebbe impartito le direttive ricevute dal fratello e si sarebbe occupato personalmente della risoluzione di eventuali controversie sia interne che esterne alla famiglia Santapaola – Ercolano .
Le indagini proseguivano poi sulla componente Santapaola di cosa nostra catanese, documentando il riassetto dei ruoli apicali dell’organizzazione, consentendo di individuare i soggetti che sarebbero stati chiamati a ricoprire ruoli di vertice: a partire dal nuovo reggente di cosa nostra catanese, indicato, allo stato, in R. F. e sui suoi diretti referenti, individuati, sempre allo stato delle indagini, in M. S. e P. C.