
(AGENPARL) – lun 08 luglio 2024 POMPEI | Ricostruiti gli effetti della sismicità durante l’eruzione del
Vesuvio del 79 d.C.
Uno studio multidisciplinare appena pubblicato ha permesso di ricostruire i danni provocati a
cose e persone dalle scosse di terremoto che accompagnarono la disastrosa eruzione del Vesuvio
raccontata da Plinio il Giovane
[Roma, 8 luglio 2024]
Una ricerca condotta nell’ambito di un accordo di collaborazione scientifica tra l’Istituto
Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e il Parco Archeologico di Pompei ha
ricostruito gli effetti della sismicità che ha caratterizzato l’eruzione del Vesuvio del 79 d.C.
sull’antica citta di Pompei e sui suoi abitanti.
Lo studio “A novel view of the destruction of Pompeii during the 79 CE eruption of Vesuvius
(Italy): syn-eruptive earthquakes as an additional cause of building collapse and deaths”,
appena pubblicato sulla rivista ‘Frontiers in Earth Science’, ha coinvolto esperti in archeologia,
vulcanologia, antropologia e archeosismologia e ha analizzato le particolari evidenze di danni
strutturali e crolli che hanno coinvolto due individui di cui sono stati rinvenuti i resti
scheletrici, riportati alla luce durante recenti scavi nell’ambito dei lavori di messa in sicurezza
e riprofilazione delle scarpate nell’insula dei Casti Amanti, all’interno del Parco Archeologico di
Pompei.
L’integrazione dei dati vulcanologici – riguardanti la sequenza dettagliata di depositi
sedimentati durante le varie fasi dell’eruzione – e antropologici – relativi al numero e alla gravita
delle fratture scheletriche associate a traumi da schiacciamento – unitamente all’analisi delle
lesioni e dislocazioni murarie, ha evidenziato come Pompei e i suoi abitanti subirono gli
effetti distruttivi e mortali della sismicità nel corso dell’eruzione, oltre a quelli gia noti
derivanti dai fenomeni vulcanici.
Gli studi condotti finora nell’antica Pompei si sono maggiormente concentrati sul susseguirsi
dei fenomeni vulcanici e sul loro impatto sulle vittime e sulle strutture, anche se l’impatto
massiccio della sismicita e stato ipotizzato in passato. Tale situazione puo essere imputata al
fatto che gli effetti dei fenomeni vulcanici sulle strutture possono mascherare quelli indotti dalla
sismicita, rendendo molto complessa l’interpretazione senza un’accurata valutazione dei danni
strutturali.
“I risultati che abbiamo ottenuto con il nostro studio aggiungono un ulteriore tassello alla
conoscenza della dinamica degli eventi vissuti dagli abitanti di Pompei quasi 2000 anni fa”, spiega
Mauro Antonio Di Vito, Direttore dell’INGV-Osservatorio Vesuviano e co-autore dell’articolo.
“Lo studio ci ha anche consentito di individuare il momento esatto dell’eruzione in cui la sismicità
ha avuto effetti distruttivi contribuendo, probabilmente, a influenzare le azioni dei Pompeiani
durante la catastrofe”.
L’eruzione comincio nella tarda mattinata ma solo intorno alle 13:00 inizio la fase parossistica.
Una colonna eruttiva si innalzo sul vulcano, raggiungendo un’altezza massima di piu di 30 km,
e una pioggia di pomici inizio a cadere su Pompei spingendo i Pompeiani a rifugiarsi o rimanere
negli edifici, come fecero i due individui i cui scheletri sono stati oggetto dello studio.
“L’accumulo di pomici causò il cedimento di alcuni tetti e le prime vittime tra coloro che avevano
cercato riparo. Dopo la fine della pioggia di pomici, un breve declino dell’attività eruttiva spinse
probabilmente i sopravvissuti a ritenere che il peggio fosse passato, ma non fu così”, spiega
Domenico Sparice, vulcanologo dell’INGV-Osservatorio Vesuviano e co-autore dello studio, “Al
tempo stesso, forti terremoti scossero Pompei, ricordati anche da Plinio il Giovane, testimone
oculare della catastrofe di cui sono conservate due lettere: fu il preludio della seconda fase
dell’eruzione, che vide un ampio settore del vulcano iniziare a sprofondare formando una caldera”.
“Lo studio appena pubblicato dimostra come solo un approccio multidisciplinare in grado di
andare oltre gli aspetti puramente vulcanologici, includendo anche un’attenta analisi delle lesioni
murarie ed eventualmente l’analisi antropologica in caso di collassi associati a vittime, consente
una corretta valutazione dei danni registrati durante l’eruzione e della loro relazione causaeffetto. Inoltre, testimonia che durante le grandi eruzioni esplosive gli effetti della sismicità
possono essere rilevanti anche ad alcuni chilometri di distanza dal vulcano”, aggiunge il direttore
del Parco Archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel, e co-autore dello studio.
Link allo studio
Link utili:
Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
POMPEII Parco Archeologico di Pompei
Ufficio Stampa
Press Office
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