
(AGENPARL) – ven 21 giugno 2024 Il numero di reati commessi dai giovani sta aumentando, con una maggiore violenza associata. L’età del primo reato si sta abbassando, ma il numero totale di reati non è aumentato. Questo emerge da uno studio di Transcrime,
Centro di Ricerca dell’ Università Cattolica, che ha analizzato i dati dell’Ufficio di Servizio Sociale per i Minorenni di Milano e del Ministero della Giustizia.
La ricerca, presentata da Marco Dugato, ha esaminato le gang giovanili nel 2022, confrontando i dati con quelli del 2015-2016. I risultati mostrano più rapine e lesioni personali, ma meno furti e spaccio. C’è un aumento della violenza familiare e i reati iniziano a un’età più giovane, spesso prima dei 15 anni.
Anche se molti giovani non provengono da situazioni di disagio socioeconomico, cresce il disagio psicologico e relazionale, con aumenti di autolesionismo e problemi di dipendenza. Tra gli italiani e le seconde generazioni, i Neet (giovani non impegnati in studio, lavoro o formazione) sono in aumento, mentre diminuiscono tra i giovani stranieri.
I reati sono spesso commessi in gruppo e i giovani mostrano problemi scolastici. La maggior parte proviene da famiglie con entrambi i genitori presenti. La pandemia da Covid-19 ha accentuato le fragilità giovanili, mentre i social media amplificano i comportamenti violenti.
Per prevenire la devianza giovanile, è necessario un approccio coordinato tra servizi sociali, psicologici e sanitari, coinvolgendo famiglia, scuola e comunità.
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