(AGENPARL) – mer 19 giugno 2024 *SCOPERTO NUOVO GENE CHE REGOLA L’INVECCHIAMENTO*
*Su «Journal of Clinical Investigation» team di ricerca internazionale
guidato da Padova scopre il ruolo del gene Mytho sulla qualità della vita*
Un gruppo di ricercatori diretto dal prof. *Marco Sandri*, docente del
Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Padova e Principal
Investigator dell’Istituto Veneto di Medicina Molecolare (VIMM) *ha
**identificato
e caratterizzato un* *nuovo gene che controlla l’invecchiamento cellulare e
la longevità. *
L’identificazione di questo nuovo gene, condotto in collaborazione con la
prof.ssa *Eva Trevisson*, genetista del Dipartimento di Salute della Donna
e del Bambino dell’Università di Padova, è frutto di un *lavoro di nove
anni* che ha visto coinvolti diversi ricercatori di fama internazionale
appartenenti a prestigiosi istituti di ricerca nazionali ed internazionali,
ed è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista medica di ricerca
traslazionale *“Journal of Clinical Investigation”*. Lo studio è stato in
parte finanziato da una azione del PNRR nel partenariato
sull’invecchiamento, chiamato *AGE-IT “Ageing Well in an Ageing Society*”,
che ha permesso la creazione di una rete nazionale di ricercatori che
studiano questo processo biologico.
«Tutto è cominciato con una ricerca informatica per identificare nel genoma
umano potenziali geni, ancora sconosciuti, che potessero avere una
rilevanza nei meccanismi che controllano la qualità delle proteine e degli
organelli – commenta *Anais Franco Romero* che, insieme a *Valeria
Morbidoni,* è stata coautrice principale del lavoro di ricerca -. Tra i
diversi candidati, il team si è focalizzato su un gene che spiccava per
essere estremamente conservato tra le diverse specie animali, dall’uomo
fino ai vermi, denominato Mytho».
Attraverso esperimenti di manipolazione genetica, il gruppo ha dimostrato
che la sua inibizione *provoca una precoce senescenza cellulare (stadio in
cui le cellule smettono di replicarsi) ed un accorciamento della vita*
nel Caenorhabditis
Elegans (un modello animale che viene usato dai ricercatori per studiare
l’invecchiamento), mentre *la sua attivazione migliora la qualità della
vita* e permette di mantenere un invecchiamento in salute.
Lo studio ha anche caratterizzato i meccanismi molecolari e scoperto che
questo gene regola il sistema, chiamato autofagia, che *permette la
rimozione di proteine ed organelli danneggiati migliorando l’omeostasi
cellulare.*
«Dopo anni di studi siamo arrivati a conoscere qualcosa del nostro genoma,
ma la funzione della maggior parte del nostro codice genetico è ancora
ignota – *sottolinea il prof.* *Marco Sandri – *Un esempio sono i geni che
codificano le proteine, di cui più di 5000 su un totale di 20000 sono
completamente sconosciuti. Per questo, negli ultimi anni abbiamo impiegato
risorse ed energie per caratterizzare questo sconosciuto mondo del nostro
DNA».
*Titolo dello studio**:*
*Mytho promotes healthy ageing in C. elegans and prevents cellular
senescence in mammals*
*Link alla pubblicazone:*
JCI – C16ORF70/Mytho promotes healthy ageing in C. elegans and prevents
cellular senescence in mammals
*Autori:*
Anais Franco Romero, Valeria Morbidoni, Giulia Milan, Roberta Sartori, Jesper
Wulff, Vanina Romanello, Andrea Armani, Leonardo Salviati, Maria Conte, Stefano
Salvioli*,* Claudio Franceschi, Viviana Buonomo, Casey O. Swoboda, Paolo
Grumati, Luca Pannone, Simone Martinelli, Harold B.J. Jefferies, Ivan
Dikic, Jennifer van der Laan, Filipe Cabreiro, Douglas P. Millay, Sharon A.
Tooze, Eva Trevisson, Marco Sandri*.*
*MARCO SANDRI*
*Marco Sandri è docente ordinario di Patologia clinica del Dipartimento di
Scienze Biomediche dell’Università di Padova, Principal Investigator del
VIMM Professore Ordinario in Patologia Clinica e Adjunct Professor presso
la McGill University a Montreal, Canada. *
*Laureato in Medicina e Specializzato in Medicina di Laboratorio a Padova,
ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali, tra cui due premi alla
carriera da parte del Telethon e vincitore di un prestigioso finanziamento
“consolidator” da parte dell’European Research Council ed è stato insignito
del titolo di Highly Cited Researchers da Clarivate Web of Science™per gli
anni 2021, 2022 e 2023, titolo che riconosce i pionieri nella ricerca
scientifica nell’ultimo decennio.*
*Nel 2023 ha ricevuto il premio “Alfredo Margreth”, prestigioso
riconoscimento assegnatogli per** gli studi e le ricerche condotte sulla
biologia e fisiopatologia muscolare.*
*La sua attività di ricerca, finanziata da istituzioni pubbliche e aziende
private, è documentata da più di 180 articoli peer-reviewed, oltre 100
inviti a presentare il proprio lavoro a convegni internazionali.*
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