
(AGENPARL) – gio 30 maggio 2024 Comando Provinciale Carabinieri Palermo
COMUNICATO STAMPA
Palermo, 30 maggio 2024
CEFALU’, ESTORSIONE E SFRUTTAMENTO DEL LAVORO
I CARABINIERI SEQUESTRANO BENI PER 1 MILIONE DI EURO
I Carabinieri della Compagnia di Cefalù hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di sequestro
preventivo emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Termini Imerese su
richiesta della Procura della Repubblica.
L’odierna attività segue quella condotta dal medesimo comando dell’Arma nello scorso mese di aprile
per la quale è stata notificata la misura cautelare nei confronti di 5 indagati (1 agli arresti domiciliari,
4 interdittive del divieto di esercitare attività professionale e imprenditoriale nel settore
dell’insegnamento per 12 mesi) accusati a vario titolo di estorsione e sfruttamento del lavoro
all’interno di due istituti paritari di Cefalù e Termini Imerese facenti capo ad una cooperativa
esercente attività di istruzione di secondo grado.
Le vittime, insegnanti e personale ATA (personale amministrativo, tecnico e ausiliario) obbligate
mediante minaccia, oppure avvantaggiate dalla necessità di ottenere i punteggi per accedere alle
graduatorie pubbliche per le successive assunzioni, nonché dallo loro stato di bisogno connesso alla
crisi economica ed occupazionale, avrebbero prestato la loro attività lavorativa in difformità ed in
misura sproporzionata alla contrattazione nazionale se non finanche a titolo gratuito, restituendo la
retribuzione formalmente ottenuta per il lavoro prestato. Le indagini condotte, oltre a delineare il
quadro investigativo sopra descritto, hanno permesso di quantificare in oltre un milione di euro il
danno derivante dalle violazioni in materia contrattuale tanto nei confronti delle vittime quanto
dell’interesse pubblico.
Il provvedimento ha disposto il sequestro dei conti bancari nonché dei beni immobili riconducibili
alla predetta cooperativa e ai singoli indagati.
Nella medesima circostanza il Tribunale di Termini Imerese ha nominato un commissario giudiziale
per garantire la prosecuzione dell’attività scolastica nell’interesse degli studenti e a ripristino di una
situazione di diritto all’interno dei singoli istituti.
È doveroso rilevare che gli odierni indagati sono, allo stato, solamente indiziati di delitto, seppur
gravemente, e che la loro posizione verrà vagliata dall’Autorità Giudiziaria nel corso dell’intero iter
processuale e definita solo a seguito dell’eventuale emissione di una sentenza di condanna passata in
giudicato, in ossequio al principio costituzionale della presunzione di non colpevolezza.