
(AGENPARL) – mer 08 maggio 2024 *AUPI: “IL PROSSIMO PRESIDENTE DELL’ORDINE PSICOLOGI DOVRÀ ESSERE DONNA”*
*Iacob al convegno nazionale: fondamentale la laurea abilitante *
“Da quando è stato costituito, ci sono stati 6 presidenti maschi, una
minoranza che ha esercitato un’influenza eccessiva. Credo che sia giunto il
momento di restituire il governo alla maggioranza. Il prossimo presidente
dovrà essere una donna e ci impegneremo in tal senso”: lo ha detto Ivan
Iacob, segretario generale nazionale dell’Aupi, al convegno nazionale
dell’Ordine degli Psicologi, che celebra i 35 anni dalla legge istitutiva
della categoria in Italia.
“Le nostre battaglie sono principalmente orientate verso il mondo del
lavoro, e abbiamo ottenuto importanti risultati – ha proseguito -, come
l’equiparazione, l’esenzione Iva per il riconoscimento della
specializzazione ex art. 3 delle scuole private, la figura dello psicologo
nelle cure primarie grazie all’emendamento al decreto Calabria, e il
riconoscimento della nostra professione sanitaria, che ci colloca sotto
l’ombrello dell’articolo 32 della Costituzione. Queste attività hanno
generato centinaia di milioni di euro per gli psicologi, sia liberi
professionisti sia dipendenti”.
“Guardando al futuro, non possiamo non pensare alla laurea abilitante –
ha osservato Iacob -. Questa rappresenta un’opportunità unica, in grado di
trasformare radicalmente la nostra professione. È essenziale svilupparla e
promuovere la creazione di vere e proprie cliniche di psicologia. Le
università devono collaborare con le Aziende Sanitarie per offrire fin
dall’inizio esperienze significative che consentano agli studenti di
apprendere la professione in modo pratico e artigianale. Si potranno
sviluppare specializzazioni e formare professionisti altamente qualificati,
individuando le aree più rilevanti, come la psicotraumatologia, la
psicologia delle emergenze e la neuropsicologia, non dimenticando la
psicologia dell’anziano”.
“Tutte le Regioni stanno lavorando per implementare un fascicolo
sanitario unico, accessibile da ogni parte d’Italia – ha concluso -. Anche
noi psicologi dovremmo avere la possibilità di inserire le nostre diagnosi
e le nostre attività in questo documento. Al momento, stiamo assistendo a
un mancato monitoraggio delle nostre prestazioni a causa delle limitazioni
dei sistemi regionali, che non distinguono tra interventi psicologici e
psichiatrici”.
[image: iacob.jpeg]