
(AGENPARL) – lun 26 febbraio 2024 COMUNICATO STAMPA
BARI, 26 FEBBRAIO 2024
Confagricoltura Puglia a Bruxelles rilancia i temi del lavoro
Nella regione in un anno aumentate le società di capitali (+4000), diminuite le società di persone e le imprese individuali (-900)
Il tema del lavoro al centro dell’intervento di Confagricoltura Puglia durante l’assemblea a Bruxelles nella sede del Copa Cogeca con i delegati regionali e provinciali della Confederazione giunti dall’Italia. La materia del lavoro rappresenta un tema di particolare rilievo per Confagricoltura in ragione delle caratteristiche della propria base associativa, composta prevalentemente da imprese agricole di medie grandi dimensioni che si avvalgono in maniera consistente di lavoratori dipendenti per lo svolgimento della propria attività produttiva.
“La nostra Organizzazione – ha sottolineato Filippo Schiavone, componente della Giunta nazionale di Confagricoltura e in rappresentanza di Confagricoltura Puglia – è leader nella rappresentanza sindacale dei datori di lavoro agricolo. La Confederazione, quindi, cerca di promuovere in tutte le sedi istituzionali competenti, comprese quelle europee, adeguate politiche volte a favorire, anche in agricoltura, un’occupazione stabile e di qualità, attraverso la rimozione degli ostacoli che scoraggiano le imprese dall’assunzione di lavoratori dipendenti, quali l’elevata pressione fiscale e contributiva sul lavoro, la complessità degli adempimenti burocratici, la difficoltà di intercettare gli incentivi in materia di occupazione, l’inefficienza dei servizi pubblici per l’incontro tra domanda e offerta di lavoro”. Presente all’incontro, tra gli altri, la direttrice di Confagricoltura Puglia Beatrice Brizi.
“Sulla materia del lavoro occorre dunque – è stato sottolineato durante l’incontro – che l’Unione Europea modifichi il proprio approccio, adottando poche, chiare e semplici regole solo laddove vi sia reale necessità, e cioè quando siano finalizzate a salvaguardare i diritti fondamentali dei lavoratori, senza imporre ulteriori adempimenti o complicazioni procedurali nella gestione dei rapporti di lavoro. Insomma, ci aspettiamo dall’Europa maggiore coraggio nella semplificazione degli adempimenti e dei processi che riguardano il lavoro dipendente. Peraltro, l’Italia ha già un sistema normativo particolarmente complesso e articolato, difficilmente riscontrabile negli altri Paesi dell’Unione Europea, che rischia di essere ulteriormente aggravato da interventi comunitari come quelli citati”.