
(AGENPARL) – lun 22 gennaio 2024 *OMUNICATO STAMPA*
*Cia: la birra italiana è un’eccellenza, ma il settore ha bisogno di
certezze per crescere*
*A Pollenzo (Cn), Gli Stati generali della birra hanno riunito i
protagonisti della filiera brassicola*
Roma, 22 gen. – Negli ultimi anni le birre agricole e artigianali, prodotte
in parte con materie prime italiane, sono diventate un’eccellenza a livello
qualitativo, ma hanno bisogno di far crescere ancora il mercato. Servono
anche certezze da parte della politica, come il mantenimento dell’attuale
riduzione sulle accise. Questi i temi principali degli Stati generali della
birra, che hanno raccolto per la prima volta i protagonisti della filiera
brassicola e sono stati organizzati a Pollenzo (Cn) da Cia-Agricoltori
Italiani insieme a Unionbirrai, che associa i birrifici indipendenti.
L’evento ha visto la partecipazione di Patrizio Giacomo La Pietra,
sottosegretario per l’Agricoltura, la Sovranità Alimentare e le Foreste.
“E’ necessario un fronte comune fra tutti gli attori coinvolti per
raggiungere gli obiettivi, creando una filiera di materie prime coltivate
interamente in Italia”, così Cristiano Fini, presidente di Cia, che ha
voluto sollecitare una riflessione su un settore che negli ultimi 20 anni
ha attuato una vera e propria rivoluzione, con la nascita della birra
artigianale italiana.
La birra non è solo un prodotto di gran consumo, ma è anche una nuova
eccellenze del Made in Italy con oltre 1000 birrifici di eccellenza che
hanno fatto crescere il valore condiviso del comparto, 9,4 miliardi di
euro e oltre 700 milioni in accise annue, che si sommano alla contribuzione
fiscale ordinaria. Inoltre, la filiera agricola della birra sta crescendo,
con la ricerca di produzioni sempre di maggiore qualità, per fare della
birra un prodotto 100% con materie prime italiane. Se nel malto d’orzo c’è
un fabbisogno che supera il 50% della domanda, nel caso del luppolo solo il
5% di quello consumato dai produttori italiani è prodotto nel nostro Paese.
Secondo Matteo Bartolini, vicepresidente Cia: “Il settore ha molte
opportunità da cogliere, ma per ottenere l’obiettivo bisogna che tutti gli
attori del settore impostino una programmazione di lungo periodo. Alle
istituzioni chiediamo, invece, di rivedere la Legge del 1962 che
regolamenta il settore e di ripristinare nel decreto Milleproroghe le
accise ridotte per i birrifici fino a 60mila ettolitri annui, che sono
state soppresse dalla Legge di bilancio”. Gli fa eco Alfredo Pratolongo di
Assobirra: “Il settore dopo una crescita del 9% dal 1918 al 2022, nel 2023
ha perso una forbice di mercato tra il 5 e il 7%. L’inversione di tendenza
è dovuta a diversi fattori strutturali come i costi aumentati in modo
esponenziale e i consumi diminuiti, anche perché le accise incidono in modo
pesante sul prezzo al consumatore”.
Ha chiuso l’evento il presidente Cia, Fini: “Dalla tassazione eccessiva,
alla necessaria innovazione del quadro normativo, che appare datato e
incapace di sostenere la crescita di un settore così cambiato, tante sono
le sfide decisive per il futuro della filiera. A partire da quella più
grande, che è quella della sostenibilità economica, sociale ma soprattutto
ambientale delle produzioni e di tutta la filiera, in un tempo in cui i
mutamenti climatici stanno mettendo a repentaglio lo stesso futuro della
birra nel mondo”.
_________________
*Settore Comunicazione e Immagine *| Cia-Agricoltori Italiani
sito web http://www.cia.it
_________________
_________________
Le informazioni, i dati e le notizie contenute nella presente comunicazione e
i relativi allegati sono di natura privata e come tali possono essere
riservate e sono, comunque, destinate esclusivamente ai destinatari
indicati in epigrafe. La diffusione, distribuzione e/o la copiatura del
documento trasmesso da parte di qualsiasi soggetto diverso dal destinatario
è proibita, sia ai sensi dell’art. 616 c.p., sia ai sensi del D.Lgs. n.