[lid] Durante la seduta di oggi, l’assemblea della CRUI ha affrontato la questione dell’accesso a Medicina e alle Professioni Sanitarie, alla luce del dibattito in corso nel Paese.
“Il mondo della politica e i media si rincorrono ormai da settimane sul tema del numero chiuso a Medicina – ha dichiarato Giovanna Iannantuoni, Presidente della CRUI – ma l’accesso a Medicina non è chiuso, è programmato. A prima vista sembra solo una superflua sottigliezza lessicale. In realtà non lo è. Programmare, significa trovare l’equilibrio fra le esigenze di più parti e una priorità essenziale.
“Parto dalle esigenze. Ci sono quelle dei giovani aspiranti medici, ognuno con il proprio sogno da mettere alla prova e il desiderio legittimo di vederlo realizzato. C’è poi l’esigenza di difendere il Sistema Sanitario Nazionale, che passa per la rilevazione continua del fabbisogno di medici. C’è infine l’esigenza di un sistema di formazione di qualità che, per preparare i medici di domani, all’avanguardia e aggiornati, deve essere propriamente sostenuto e finanziato.
“A chiudere, l’imprescindibile necessità a cui tutto il resto va sottomesso. Ovvero la qualità della prestazione sanitaria che è l’unica garanzia di eguaglianza sociale fra i cittadini che, in luoghi diversi, si rivolgono agli istituti di cura. Qualità che non può che dipendere da una formazione universitaria che permetta ai giovani medici ambienti di apprendimento adeguati.”
A questo scopo, la CRUI nella seduta odierna ha deliberato la costituzione di una commissione di esperti, composta dal mondo accademico e dai principali attori del sistema, che lavorerà per avanzare ai decisori politici una proposta per il 2025.
L’obiettivo è sempre e comunque un equilibrio fra le esigenze delle parti in causa e la priorità irrinunciabile di tutti noi: la qualità dei medici di domani e quindi del sistema.