
(AGENPARL) – mar 19 dicembre 2023 “Con Atreju Fratelli d’Italia rilancia i valori della partecipazione e
della democrazia”. Ad affermarlo il coordinatore regionale di FdI
Basilicata, Piergiorgio Quarto. “Atreju non una inutile kermesse o una
rituale assemblea aggregativa con finalità mondane. Atreju rappresenta oggi
senza alcun timore di smentite una opportunità di confronto, dialogo,
partecipazione, condivisione sentita. Protagonista indiscussa dell’evento
la premier Giorgia Meloni. Con moderazione e non certo con toni eclatanti
si torna a parlare e fare politica. Si è offerta a tutti coloro che hanno
voluto cogliere l’opportunità di fare conoscere le proprie posizioni,
idee, in merito agli argomenti di maggior rilievo della politica nazionale
e internazionale odierna. A testimonianza di quanto riportato, da rilevare
l’importante presenza di leader politici internazionali. Il riferimento è
al leader inglese Sunak, protagonista di un interessante tentativo nel
Regno Unito di politica innovativa scevra dai pregressi condizionamenti
delle politiche retrograde di chi l’ha preceduto. Oggi l’Italia e le
istituzioni politiche italiane hanno bisogno di avviare politiche di
confronto costruttivo, aderire al messaggio del muro contro muro non ha
senso, anzi si rivela deleterio per le politiche di sviluppo del Paese. Non
è certo col facile ricorso alla piazza, agli scioperi pantomima, che i
cittadini riescono ad ottenere la risposta alle loro criticità. I toni
oltranzisti – aggiunge Quarto -offrono il fianco al disfattismo e alla
voglia delle frange estremiste di salire all’onore delle cronache per
iniziative deprecabili. L’Italia e gli italiani hanno voglia di continuare
a crescere e ad andare avanti con questo Governo di centro destra guidato
dalla Meloni. Atreju costituisce lo strumento indiscutibile della voglia di
continuare ad essere dalla parte dei cittadini, di quella collettività da
tempo alla ricerca di punti di riferimento sociali, considerati validi e
credibili. La politica deve riprendere il suo percorso di avvicinamento
verso le classi sociali più disagiate e bisognose di interventi e comici
mirati e produttivi. La sinistra odierna dimostra invece di essere incapace
di dialogare, allergica alla democrazia e ai suoi valori fondanti. Atreju
va avanti dal 1998, diventano uno spauracchio per i diversi dall’ideologia
di destra, che si arrogano il copyright dell’esclusiva di tutti gli
istituti di partecipazione democratica. Alla fine – conclude Quarto –
dopo questa molteplicità di considerazioni, sorge spontanea una domanda:
ma questa paventata deriva antidemocratica da dove proviene? La risposta ai
cittadini italiani quando al termine della vigente legislatura saranno
richiamati ad esprimere il loro consenso elettorale”.