
(AGENPARL) – mer 06 dicembre 2023 *Con la Convenzione di Vienna, meno barriere all’export *
*per l’oreficeria Made in Italy *
Roma, 6 dicembre 2021 – Minori oneri e barriere all’esportazione per le
9mila imprese italiane del settore orafo. A partire dal 15 dicembre, grazie
all’adesione del nostro Paese alla Convenzione di Vienna, la delicata fase
di controllo e di marchiatura degli oggetti in metalli preziosi verrà
effettuata direttamente in Italia dai tre Uffici del saggio situati presso
le Camere di commercio dei distretti del settore: Alessandria-Asti,
Arezzo-Siena e Vicenza. Questo consentirà alle imprese una più agevole
presenza sui mercati esteri, permetterà loro di sviluppare nuovi canali
distributivi rivolti direttamente al retail e di mettere in campo azioni
promozionali della gioielleria “made in Italy”.
La Convenzione di Vienna, sottoscritta dall’Italia con la legge 15 maggio
2023, n. 55, prevede che un “marchio comune di controllo” venga apposto da
enti di controllo indipendenti (Uffici del saggio), dopo avere verificato
la corrispondenza dei prodotti a precisi standard tecnici. Poiché tale
marchio certifica la conformità degli oggetti che lo recano, gli Stati
aderenti ne consentono la libera immissione sul proprio mercato senza
richiedere ulteriori controlli o marchiature.
Il marchio italiano identificativo dei tre Uffici del saggio è stato
individuato nell’Italia Turrita. La marchiatura congiunta dell’Italia
Turrita e della Convenzione di Vienna consente alle imprese esportatrici
italiane di entrare senza barriere sia nel mercato europeo, sia in quello
dei 21 Paesi aderenti alla Convenzione (Austria, Croazia, Cipro, Danimarca,
Finlandia, Irlanda, Israele, Lettonia, Lituania, Norvegia, Paesi Bassi,
Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Serbia, Slovacchia,
Slovenia, Svezia, Svizzera, Ungheria).
Le tre Camere, con i rispettivi laboratori, hanno lavorato per uniformare
le procedure di marchiatura e i relativi sistemi tariffari e diventare così
i punti privilegiati di riferimento per le imprese esportatrici di tutto il
territorio nazionale.
Il settore orafo presenta un saldo con l’estero ampiamente positivo, così
come gli altri principali settori del made in Italy: il surplus 2021 arriva
a poco oltre i 6,1 miliardi di euro. Nel 2021 infatti sono state ampiamente
recuperate le perdite del periodo pandemico.
A livello nazionale le aziende del settore superano le 9.000 unità, mentre
gli occupati risultano circa 34.000.
In Italia sono presenti tre poli orafi, sedi di altrettanti importati
distretti: Valenza (AL), Arezzo e Vicenza. In queste tre province si
concentra il 31,5% delle unità locali e il 55% degli addetti italiani alla
fabbricazione di gioielleria, bigiotteria e lavorazione delle pietre
preziose. Ai tre distretti orafi è attribuibile circa il 75% dell’export
italiano del settore.