
(AGENPARL) – mar 14 novembre 2023 *Superbonus: Federazione Progettazioni e Costruzioni
Cnl-Federcontribuenti, si ponga rimedio o rischio bomba sociale ed
economica *
Roma, 14 novembre – ”La decisione del governo di azzerare gli effetti del
cosiddetto ‘superbonus’, al di là delle pur condivisibili preoccupazioni
legate alle difficoltà finanziarie che attraversano il Paese, rischia di
fare esplodere una bomba sociale ed economica gravissima, irragionevole e
autolesionista. La visione strabico governativa rinuncia a vedere i
benefici complessivi di gettito fiscale, previdenziale e di stimolo
all’economia apportate dal superbonus e documentate da decine di studi,
facendo apparire il Governo incompetente o incapace su questa materia,
mostrando addirittura una cecità complessiva rispetto alla necessaria
visione e programmazione di azione di politica economica anche per gli
scenari che si delineano assai preoccupanti”. E’ quanto e’ scaturito, con
un documento congiunto, dall’incontro che ha avuto come tema il superbonus,
tra la Federazione Progettazioni e Costruzioni Cnl e Federcontribuenti.
”Non possiamo non stigmatizzare – secondo le due confederazioni – che la
platea di chi ne subirà le conseguenze delle irragionevoli scelte di blocco
dei crediti fiscali è composta quasi esclusivamente dai più socialmente
fragili, famiglie e imprese piccole e medie, che sono rimasti tutti
intrappolati dal proditorio blocco della cessione dei crediti perpetrata
dal Governo Draghi e perseguita in continuità con il Governo Meloni; scelta
talmente ingiusta, scorretta, sleale con pesantissimo danno economico e
sociale tale, da generare forti timori addirittura per la tenuta
democratica del Paese. L’inaffidabilità dello Stato ha raggiunto un limite
intollerabile, poiché cambiando le regole in corso d’opera e creando un
danno serio al paese, radica una complessiva sfiducia imprenditoriale e
sociale, con grave danno di immagine e di reputazione, che è invece così
necessaria sui mercati finanziari internazionali proprio per i debito
pubblico da rifinanziare a rincarati tassi”. Occorre anche notare,
sottolineano Cnl e Federcontribuenti ”la cecità del Governo di fronte a
evidenti importanti esempi internazionali, basti citare il programma IRA –
Inflation Reduction Act – made in USA (approvato nel 2022 e di durata
decennale), dotato di ben 500 miliardi di dollari e quasi esclusivamente
finanziato con crediti fiscali, che già ha manifestato nel successivo anno
dalla partenza effetti assai positivi, registrando ora il PIL USA una
notevole performance positiva +4,9%, fondamentalmente spinto appunto da una
oculata politica positiva sui crediti fiscali”. ”Non basta soltanto
considerare i numeri delle imprese (60.000), dei lavoratori (963.000
direttamente impegnati), dei professionisti (15.000 quelli ufficialmente
interessati dai relativi progetti) che partecipano alla formazione del
”capitolo superbonus”, ma come essi impattino su un tessuto sociale
vastissimo tra i più fragili. Dunque, a fronte di 237.127 immobili
unifamiliari, 115.267 immobili funzionalmente indipendenti e 78.260
condomini, il ‘superbonus’ ha interessato oltre 1 milione di famiglie, che
ora si ritrovano con in mano un patrimonio evaporato a causa delle
decisioni di Stato. Per l’ennesima volta – conclude il documento – ci
appelliamo ancora a questo governo affinché ripensi sulla irragionevolezza
e danno al Paese e rimodulando l’istituto del ‘superbonus’, nell’interesse
del Paese tutto. Noi, come associazioni competenti e connesse alla realtà
economica e sociale del Paese siamo pronte e disponibili a collaborare”.