
(AGENPARL) – mar 07 novembre 2023 Anabio Cia: subito legge regionale bio-distretti
La legge regionale della Basilicata sui bio-distretti per realizzare
ambiti/areali produttivi di eccellenza, con l’istituzione di un
bio-distretto lucano, seguendo l’esempio della Regione Emilia Romagna, non
è più rinviabile. A sostenerlo è l’Anabio, l’associazione nazionale per il
biologico della Cia Potenza-Matera che ha tenuto un incontro di lavoro
nella sede Cia di Potenza. E’ stata l’occasione – sottolinea il presidente
regionale Anabio Cia Paolo D’Andrea – per fare il punto dei problemi in una
regione che si conferma la terza regione in Italia nel rapporto tra
superficie agricola totale e superficie agricola bio, con circa 130mila
ettari di superficie agricola impegnata a biologico, 3.721 operatori, 106
aziende trasformatrici di prodotti bio. Nei prossimi 4 anni saranno spesi
circa 80 milioni di euro di risorse UE sul settore bio che si aggiungono
alle misure del 1 pilatro specie con applicazione degli ecoschemi. Pertanto
– ha detto D’Andrea – è necessario condividere bandi e procedere ad una
puntuale pianificazione sull’intero comparto bio ancor più in questa
programmazione 2023/27 che apre ad importanti novità a partire dal sostegno
al comparto zootecnico bio che in Basilicata riveste un importante ambito
produttivo. Si tratta, a partire dalla modifica della LR 1/2001, di
definire per criteri di selezione perchè rispondano alle reali esigenze
dei produttori e del nostro territorio e degli areali produttivi che devono
rappresentare la parte preminente dei distretti bio-rurali integrando e
rafforzando quelli esistenti. Obiettivo centrale – ha detto il direttore
Cia Potenza-Matera Donato Distefano – è quello poter contare su una legge
regionale in grado di cogliere queste evoluzioni riteniamo non più
rinviabile l’ ammodernamento della legge 1/2001 e la Dgr 1931/03 in modo da
dispiegare tutte le potenzialità del nostro territorio e organizzare gli
areali produttivi fino a costruire un unico distretto agro-ambientale
delle terre lucane in grado di intercettare e capitalizzare tutte le
esternalità positive prodotte dalle pratiche agronomiche e agro-ambientali
compreso i crediti di carbonio e quelli turisitici/paesaggistici. In
Basilicata i processi produttivi eco-sostenibili – è stato sottolineato –
rappresentano un importante valore aggiunto se finalizzati a sostenere le
produzioni di qualità ed intensive che rappresentano gran parte dell’export
lucano, e contestualmente rilanciare in questa logica organizzativa le
produzioni estensive agro-zootecniche e forestali quale occasione per
costruire filiere e reti d’imprese territoriali e mercati di prossimità,
aprendo a relazioni economiche con la filiera delle PMI della
trasformazione e della distribuzione Regionale. Al centro di questa
strategia c’è il Progetto di distretto regionale per la sostenibilità e
l’innovazione agro-alimentare, zootecnico e silvo-forestale. La filiera
bio va sostenuta in quanto componente ad alto valore qualitativo – ha
aggiunto il presidente Anabio – va sostenuta in quanto rispettosa dei
consumatori per una corretta e sana alimentazione per questo si propone di
apportare una revisione dell’Iva sui prodotto bio, una riduzione dei costi
di certificazione. Il momento è complicato per tutti, non solo per il bio
– ha aggiunto Distefano – e serve uno sforzo maggiore rispetto al passato e
indispensabile avere un progetto chiaro per l’agricoltura lucana partendo
dalla qualita’ della spesa ci sono problemi e vanno affrontati, anche nel
bio, con decisione.