
(AGENPARL) – lun 30 ottobre 2023 COMUNICATO STAMPA
LO SPLENDORE DELLA FEDE: LA CONCLUSIONE DEL RESTAURO DELLO
SCUROLO DI SAN CARLO NEL DUOMO DI MILANO
LA VISITA DELL’ARCIVESCOVO MONS. MARIO DELPINI PREVISTA AL TERMINE DEL PONTIFICALE
NELLA FESTA DEL SANTO IL 3 NOVEMBRE
RIAPERTURA A FEDELI E VISITATORI A PARTIRE DALL’11 NOVEMBRE 2023
Milano, 30 ottobre 2023 – La Veneranda Fabbrica celebra oggi un nuovo traguardo: il completamento del
restauro dello Scurolo di san Carlo nel Duomo di Milano.
Un importante intervento, durato due anni e giunto finalmente alla conclusione dopo la chiusura al pubblico
nel 2020 di questo spazio così importante per la Cattedrale, per restituire in tutto il suo splendore a fedeli,
pellegrini e visitatori la cappella sotterranea dove riposa il corpo del santo copatrono dell’Arcidiocesi di
Milano.
La conclusione del restauro sarà onorata dalla visita dell’Arcivescovo di Milano Mons. Mario Delpini, al
termine del Pontificale nella Solennità liturgica di san Carlo, previsto per il 3 novembre alle ore 17.30.
Lo Scurolo sarà quindi nuovamente accessibile a fedeli e visitatori a partire da sabato 11 novembre.
LO SCUROLO DI SAN CARLO: UNO SCRIGNO DI FEDE E DI ARTE
Lo “Scurolo” (così detto dal termine dialettale milanese scuroeu, cioè ambiente scarsamente illuminato o
sotterraneo) è il luogo che custodisce le spoglie di san Carlo Borromeo nel Duomo di Milano.
Progettato nel 1606 da Francesco Maria Richini, su commissione dal cardinale Federico Borromeo, lo Scurolo
si trova sotto il presbiterio della Cattedrale, accanto alla Cripta (Cappella iemale). Appare già
sufficientemente completato e decorato in tempo per la canonizzazione del santo (1° novembre 1610),
costituendo così l’omaggio dei milanesi e dei loro Arcivescovi a san Carlo.
Il piccolo ambiente è a pianta ottagonale, a lati alternatamente diseguali: lo Scurolo è preceduto da uno
pseudo-pronao classicheggiante che lo divide dalla Cappella iemale. Le pareti sono ornate nella parte
inferiore da specchiature in marmo e nella parte superiore da pannelli decorati con tessuti ottocenteschi
rimaneggiati nel Novecento con preziosi ricami in filati di seta, oro e argento, con simboli eucaristici e il motto
Humilitas della famiglia Borromeo.
Al 1619 risale la delibera della decorazione in lamina d’argento sbalzato, che richiese oltre cinquant’anni di
lavoro. I donatori furono la Veneranda Fabbrica, che vi aveva stanziato la cifra mensile di seicento lire
imperiali, gli orefici milanesi, il conte Borromeo, il cardinale Litta (Arcivescovo di Milano dal 1652 al 1679) e i
moltissimi cittadini che si unirono nel sostegno all’iniziativa.
Cuore dello Scurolo è l’urna in cristallo e argento, che custodisce il corpo di san Carlo: disegnata dal Cerano,
l’opera fu donata da Filippo IV di Spagna. Il corpo del santo è rivestito dei paramenti pontificali: il volto è
ricoperto da una maschera in argento, voluta dal cardinale Giovanni Battista Montini (papa Paolo VI) durante
il suo ministero episcopale come Arcivescovo di Milano (1954 – 1963).
Fortemente voluto dalla Veneranda Fabbrica e dal Capitolo Metropolitano di Milano e portato a
compimento grazie anche al sostegno del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e di Regione
Lombardia, l’intervento di ripristino è stato condotto dalle maestranze della Fabbrica con l’ausilio di
professionisti del restauro con i propri collaboratori quali Luca Quartana per la parte lignea, Ilaria Mensi per
i tessuti, Anna Rizzi e Franco Blumer per tutti gli ornati in argento, dai rilievi della volta alle Virtù della parte
bassa, per le cornici d’argento delle tappezzerie e il paliotto d’altare.
In particolare, le patine sulle decorazioni metalliche, i depositi superficiali, le ossidazioni dei filati di argento
e oro delle tappezzerie che in molti punti risultavano strappate e abrase, le parti lignee tarlate e
pesantemente ricoperte da vernici rendevano tale restauro urgente.
L’intervento ha così permesso di restituire nuovo splendore – è proprio il caso di usare questa espressione
– a tutte le superfici decorative dello Scurolo, nascoste da secoli di polveri e sporcizia, e di aver ricreato un
ambiente artistico e autenticamente spirituale, ben diverso da come lo si ricordava prima dell’inizio dei lavori:
gli argenti erano talmente ossidati da sembrare quasi d’ebano; le tappezzerie danneggiate e pericolanti.
La Veneranda Fabbrica del Duomo, inoltre, ha provveduto al rifacimento degli impianti e dell’illuminazione
della cappella, progettata da Pietro Palladino.
«Da molto tempo ardeva in noi il desiderio di mettere mano al restauro di uno degli spazi più nascosti e
preziosi del Duomo di Milano: lo Scurolo di san Carlo. Un primo tentativo era stato bloccato dalla pandemia,
che aveva portato in uno stato di “sospensione” non solo le nostre vite, ma anche molti progetti in discussione
presso la Veneranda Fabbrica del Duomo. Superato il dramma di quei giorni e ripreso il fervore dei lavori in
cantiere, la Direzione della Fabbrica ha saggiamente aperto i lavori per ridare al più presto pieno splendore a
uno spazio che esigeva visibilmente un intervento di pulitura e restauro» – commenta Mons. Gianantonio
Borgonovo, Arciprete del Duomo di Milano.
LA RIAPERTURA DELLO SCUROLO PER LA PREGHIERA E PER LA VISITA TURISTICA DALL’11 NOVEMBRE
Dopo il momento alla presenza dell’Arcivescovo di Milano, Mons. Mario Delpini, lo Scurolo di san Carlo sarà
nuovamente accessibile al pubblico a partire da sabato 11 novembre 2023, con le modalità già delineate
di concerto con il Capitolo Metropolitano prima della pandemia.
Il libero accesso allo Scurolo riservato ai fedeli sarà sempre garantito dal lunedì al sabato dalle ore 8.00
alle ore 10.00, direttamente dall’area riservata alla preghiera, con ingresso dalla Cripta.
L’accesso turistico per la visita all’ambiente restaurato sarà invece possibile dal lunedì al venerdì dalle ore
10.00 alle ore 17.00 (ultimo ingresso alle ore 16.30) e il sabato dalle ore 10.00 alle ore 16.00 (ultimo ingresso
alle ore 15.30), al costo di € 3,00, da aggiungere al biglietto per la visita turistica al Duomo, acquistabile a
partire dal 5 novembre nella sezione “Biglietti” del sito duomomilano.it.
UN INCONTRO PER APPROFONDIRE IL RESTAURO, CON LA PRESENTAZIONE DEL VOLUME DEDICATO
Venerdì 10 novembre 2023, alle ore 19.00, in Duomo, si terrà una conferenza di approfondimento
interamente dedicata al restauro dello Scurolo di san Carlo, dal titolo Lo splendore della fede. Presentazione
del restauro dello Scurolo di San Carlo Borromeo con un saluto di Mons. Gianantonio Borgonovo, Arciprete
del Duomo di Milano e gli interventi di Francesco Canali, Direttore dei Cantieri della Veneranda Fabbrica del
Duomoe e di Laura Paola Gnaccolini, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città di Milano.
Con l’occasione sarà presentato il volume interamente dedicato al restauro dello Scurolo di san Carlo, edito
da Silvana Editoriale, con gli interventi degli autori Francesco Repishti, Jessica Gritti e Paola Venturelli
moderati da Elisa Mantia, Coordinatrice dell’Area Cultura e Conservazione della Veneranda Fabbrica del
Duomo di Milano, curatrice del saggio.
L’ingresso a questo evento è gratuito, fino a esaurimento posti, con prenotazione obbligatoria scrivendo
UNA VISITA GUIDATA ALLA SCOPERTA DEI QUADRONI E DEL RESTAURO DELLO SCUROLO DI SAN CARLO
Sabato 11 novembre 2023, alle ore 15.00, la Veneranda Fabbrica organizza una speciale visita guidata
dedicata a san Carlo Borromeo, che permetterà di scoprire opere e spazi non sempre visibili al pubblico.
In occasione della ricorrenza della sua canonizzazione le navate del Duomo ospitano per pochi mesi 56 grandi
tele dedicate alla Vita e ai Miracoli del santo. I due grandi teleri che idealmente aprono e chiudono la serie:
Nascita del Santo e la Gloria di san Carlo in cielo, sono oggi collocati in via permanente sul Grande Organo.
Accedendo alla Cappella Feriale, normalmente non vistabile perché riservata al culto, sarà possibile osservare
da vicino, oltre all’organo, anche il magnifico coro ligneo e le preziose sculture in argento e gemme dedicate
ai santi protettori di Milano. Proprio sotto al presbiterio si trova lo Scurolo ove sono custodite le spoglie di
san Carlo Borromeo. Lasciati incantare dai suoi argenti, cristalli e vetri tornati a nuova luce, dopo un
importante intervento di restauro
I tesori del Duomo: dai quadroni allo Scurolo di San Carlo
Percorso: Duomo, Cappella Feriale e Scurolo di San Carlo
Data: Sabato 11 novembre 2023
Orario d’inizio: 15.00
Durata: 90 minuti
Lingua: Italiano
Cosa Sapere:
Vista Guidata Fast- Track con Accesso Prioritario
Durante il percorso guidato si accederà alla Cappella Feriale normalmente non visitabile
Sarà possibile ammirare i quadroni di San Carlo, esposti solo per alcuni mesi l’anno
È compreso nel prezzo oltre alla visita guidata e al sistema di microfonaggio anche il biglietto di
ingresso al Museo del Duomo, alla Chiesa di San Gottardo in Corte e all’Area Archeologica.
Prezzi: Intero 23,00 €; Ridotto: a partire da 16,00 €.
Prenotazioni sul sito http://www.duomomilano.it nella sezione “Biglietti – Eventi e Visite Guidate”
CLICCA QUI PER SCARICARE IL PRESS KIT CON LE IMMAGINI
Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano
Ufficio Stampa e Comunicazione Istituzionale
UN BREVE APPROFONDIMENTO SUL RESTAURO DELLO SCUROLO DI SAN CARLO
Si è recentemente concluso un nuovo importante restauro fortemente voluto dalla Fabbrica, che riguarda
stavolta il “cuore” del Duomo, quell’ambiente così riposto e insieme centrale dove nel Seicento si scelse di
seppellire il grande santo milanese.
Proprio la devozione dei fedeli che nei secoli accorsero in questo luogo, aperto in particolare in occasione
delle celebrazioni per la festività della canonizzazione, ha portato a diversi dei problemi conservativi
riscontrati, soprattutto a carico della boiserie in legno di noce (che compone il corridoio del deambulatorio
ottocentesco) e del ricco apparato di tessuti che ornano le pareti dello stretto corridoio e i pannelli
dell’ottagono, in parte removibili per consentire la visione dell’urna.
L’intervento di Luca Quartana sugli arredi lignei ha consentito di ritrovare la tonalità del noce che era
annerito sotto innumerevoli strati di olio e resine, frutto delle annuali manutenzioni; mentre più complesso
è stato il lavoro di Ilaria Mensi sui tessuti e le tappezzerie, in vari punti molto infragiliti da tagli e lacerazioni,
che sono stati consolidati ove possibile inserendo dei supporti morbidi e veli fissati con resina termoplastica
(in corrispondenza dei punti più problematici), procedendo quindi alle fermature ad ago. Grande
soddisfazione ha dato la pulitura dei filati in lamina metallica d’argento parzialmente dorato, risalenti al
rinnovamento dello Scurolo effettuato nel 1817 sotto la direzione dell’architetto Pestagalli e opera della ditta
Reina su disegni di Gaetano Vaccani, che si sono rivelati frutto di un trasporto effettuato con grande perizia
dalle suore Canossiane per volere del card. Schuster su un nuovo fondo di raso, leggermente più chiaro
dell’originale, tra la fine degli anni Venti e l’inizio degli anni Trenta del secolo scorso.
Un risultato ancora più sorprendente è venuto dalla pulitura del “cielino” interamente decorato da
straordinari rilievi parte a fusione, parte in lamina d’argento sbalzata e cesellata con scene della Vita di san
Carlo, commissionati a partire dal 1619 e realizzati in diversi decenni principalmente da Federico Perego
(punzone con il “segno del melone”, ritrovato in vari punti), oltre che dalle figure delle Virtù, aggiunte sulla
metà del Settecento dall’argentiere Antonio Preda (nella cornucopia della Liberalità si sono ritrovate monete
emesse tra il 1667 e il 1687).
Tutte le parti in argento mostravano un colore simile al nero, dovuto non soltanto ad una fortissima
ossidazione, ma anche, come verificato nel corso del restauro (realizzato da Anna e Franco Blumer) frutto di
una patinatura artificiale, voluta forse per mascherare in un momento storico particolarmente drammatico
(tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo?) la preziosità del materiale. Analoga patinatura aveva interessato
anche i Candelieri di san Carlo.
Su queste parti in argento la fase di pulitura è stata molto lunga e complessa (anche a causa dello sbalzo
molto rilevato di diverse figure) ed è stata eseguita per la maggior parte a laser Nd: YAG (1064) LGS, EOS
1000LQS. Il risultato è andato al di là delle aspettative, come si potrà ammirare nel ricchissimo corredo
fotografico appositamente realizzato per il volume dedicato al restauro, portando al recupero di un ciclo di
straordinaria bellezza e complessità anche da un punto di vista tecnico, nuovo caposaldo per lo studio della
produzione degli argentieri milanesi.
Laura Paola Gnaccolini
Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio
per la Città metropolitana di Milano