
(AGENPARL) – lun 02 ottobre 2023 (ACON) Trieste, 2 ott – Furio Honsell, consigliere regionale di
Open Sinistra Fvg, interviene sul tema dei migranti, a dieci anni
dalla “strage di Lampedusa”, quando a poche miglia dalla costa
italiana morirono 368 persone.
Assieme ad Andrea Di Lenardo (capogruppo Alleanza Verdi Sinistra
Possibile in consiglio comunale a Udine), Luca Fantoni (referente
di Attac Italia a Udine), Claudio Vicentini (Europa Verde-Verdi
Udine), Anna Manfredi (segretaria Rifondazione comunista Udine),
Ivan Volpi (coordinatore Potere al popolo Fvg), Raffaella
Barbieri (attivista per i diritti umani e civili e referente
locale assiociazione Luca Coscioni) Donne in nero Udine, il
consigliere ricorda che “da allora nel Mediterraneo ci sono stati
circa 30mila morti, oltre 2500 solo nel corso del 2023. Da allora
le prime parole pronunciate all’insegna del ‘mai pi?’ sono state
sistematicamente disattese”.
“Le politiche europee e italiane – si legge ancora nella nota
congiunta – si sono mosse tutte nella direzione
dell’esternalizzazione delle frontiere, del confinamento delle
persone, dei respingimenti illegali. Il soccorso in mare ? stato
reso sempre pi? complicato, le organizzazioni non governative
sono state criminalizzate, si sono siglati accordi indicibili
legittimando trafficanti legati a regimi autoritari, violenti e
spregiudicati quali quelli libici, turchi e tunisini, fornendo
loro pure mezzi, risorse e formazione”.
“La disumanit? – osservano ancora Honsell e gli altri firmatari –
si ? fatta pratica politica: contro l’evidenza dei fatti e dei
numeri e in violazione a norme interne e costituzionali, in
violazione del diritto internazionale a salvaguardia della vita
umana, il governo Meloni sta inanellando una serie di decreti che
sono un concentrato di miopia politica, cattiveria e ingiustizia
sociale”.
“Basta – ? l’appello espresso nel comunicato – con la proibizione
dei salvataggi multipli e l’obbligo di raggiungere porti lontani,
no a nuovi e vecchi Cpr (centri di permanenza per i rimpatri) e
alla collegata “cauzione” di 5000 euro per non entrarci! La rotta
va invertita nel rispetto della Costituzione italiana e del
diritto europeo per una societ? della solidariet? e della cura”.
“Chi richiede la protezione internazionale ha diritto a entrare
in Italia e, salvo motivate esigenze contrarie, a non essere
trattenuto nell’attesa di ricevere risposta. ? necessario aprire
canali umanitari sicuri. Va avviato in Italia e in Europa un
programma di accoglienza diffusa efficace e virtuoso.
L’integrazione e la convivenza civile siano l’orizzonte
possibile. La strategia fondata sul blocco delle partenze e sui
trattenimenti ? votata al fallimento”, scrivono ancora i
firmatari del comunicato.
“La via maestra – ? la conclusione – ? attuare i principi
fondativi della nostra Repubblica: dignit? sociale, diritti
inviolabili, doveri di solidariet?, libert? personale.
Guerre, fame e povert?, crisi climatica sono i prodotti di un
governo mondiale incentrato sul profitto. Il cambiamento di rotta
parte da una gestione lungimirante dell’immigrazione”.
ACON/COM/fa
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