
(AGENPARL) – ven 22 settembre 2023 OPZIONE DONNA, UNTERBERGER (SVP): NON CONVINCONO IPOTESI SU CUI STA LAVORANDO GOVERNO
“Non convincono le ipotesi su cui il Governo sta lavorando per correggere l’errore commesso con il restringimento dei criteri di Opzione Donna. Con la Legge di Bilancio si ripristini la vecchia Opzione Donna.”
Così in una nota la Presidente del Gruppo per le Autonomie, Julia Unterberger.
“Fino a dicembre 2022 – spiega la senatrice della SVP – potevano accedere alle misura tutte le lavoratrici subordinate che avevano compiuto 58 anni e le lavoratrici autonome di 59 anni che avevano versato 35 anni di contributi. L’accesso allo scivolo pensionistico comportava una decurtazione degli importi, ma ciononostante la misura funzionava, se si pensa che nel corso degli anni ne hanno fatto ricorso 170mila donne.
Dal 2023 – aggiunge – il Governo ha introdotto tutta una serie di paletti che hanno svuotato la misura, tanto che le domande di pensionamento hanno segnato un -69% rispetto al 2022. Il Governo adesso ragiona sulla possibilità di cancellare anche l’attuale Opzione Donna per introdurre un sussidio di un anno, che si percepisce fino a quando non si raggiungono i requisiti pieni per la pensione. In pratica anche le poche donne che oggi accedono a Opzione Donna, si ritroverebbero a lasciare il lavoro non prima dei 61 anni contro i 58 anni attuali per chi ha almeno due figli.
Aspettiamo – conclude – di conoscere le reali intenzioni del Governo. Ma se queste ipotesi venissero confermate rischiano di essere un ulteriore passo indietro. La strada deve essere invece il ripristino della vecchia Opzione Donna. Così come deve essere finalmente riconosciuto nella disciplina pensionistica l’impegno non retribuito delle donne nella cura e gestione familiare, come promesso dai partiti al governo in campagna elettorale.”
„OPZIONE DONNA“ UNTERBERGER (SVP): DIE NEU GEPLANTEN MASSNAHMEN DER REGIERUNG ÜBERZEUGEN NICHT
“Die geplante Neuregelung zur Frauenrente „opzione donna“, mit der die Regierung nun die Fehler korrigieren will, die sie bei der Einengung der Kriterien für die „opzione donna“ gemacht hat, ist nicht überzeugend. Mit dem Haushaltsgesetz sollte vielmehr die ursprüngliche „opzione donna“ wieder eingeführt werden.“
So die Vorsitzende der Autonomiegruppe im Senat, Julia Unterberger, in einer Aussendung.
“Bis Dezember 2022”, so die SVP-Senatorin, “konnten alle erwerbstätigen Frauen im Alter von 58 Jahren, sowie alle selbständigen Frauen im Alter von 59 Jahren, die 35 Beitragsjahre vorweisen konnten, die Maßnahme in Anspruch nehmen. Der Zugang zur vorzeitigen Rente war zwar mit einer Kürzung der Beträge verbunden, aber die Maßnahme hat trotzdem funktioniert, wenn man bedenkt, dass 170.000 Frauen im Laufe der Jahre davon Gebrauch gemacht haben.
Seit 2023 hat die Regierung eine ganze Reihe von Restriktionen eingeführt, die die Inanspruchnahme dieser Rentenregelung begrenzt haben. Demzufolge sind die Rentenanträge „opzione donna“ im Vergleich zu 2022 um 69 % zurückgegangen.
Die Regierung hat angekündigt nun auch die derzeitige „opzione donna“ streichen zu wollen, um einen einjährigen Zuschuss einzuführen, der bis zum Erreichen der vollen Rentenansprüche bezogen werden kann. In der Praxis würden selbst die wenigen Frauen, die derzeit die „opzione donna“ in Anspruch nehmen, frühestens im Alter von 61 Jahren aus dem Berufsleben ausscheiden können. Dies im Gegensatz zu den derzeitigen 58 Jahren für Frauen, die mindestens zwei Kinder haben.