
(AGENPARL) – lun 11 settembre 2023 Movimento 5 Stelle – Lombardia – Ufficio stampa
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Piano Cave Brescia. Pollini (M5S): «Fondato su un calcolo errato, Regione dovrebbe rispedirlo al mittente»
Paola Pollini (Consigliere regionale M5S Lombardia): «Ciò che è emerso, oltre ogni ragionevole dubbio, durante questo percorso di audizioni è un dato: il “Piano cave della Provincia di Brescia” si fonda su di un errato calcolo del fabbisogno. Un vizio che da solo sarebbe motivo sufficiente per Regione Lombardia per rispedire il Piano al mittente. Cosa che hanno chiesto oggi in audizione le principali associazioni ambientaliste. Richiesta che, come Movimento Cinque Stelle, non possiamo che condividere. I 52milioni di metri cubi, individuati dalla Provincia di Brescia come fabbisogno, rappresentano un dato del tutto errato, perché prende a riferimento l’anno, del decennio precedente, in cui il fabbisogno è stato maggiormente elevato. Altre Province, come quella di Mantova e di Milano, hanno optato per una media degli anni precedenti al fine di definire il fabbisogno futuro. Un approccio certamente più accurato, ma che la Provincia di Brescia sostiene di non poter adottare in quanto non
rispettoso della normativa vigente. Una giustificazione che non sta in piedi, dal momento che il metodo utilizzato da Mantova e Milano ha portato alla realizzazione di Piani già approvati, sia dalle rispettive Province, sia dalla stessa Regione Lombardia. Quindi le cose sono due: o sono stati approvati piani che non rispettano la normativa a Milano e Mantova, o la Provincia di Brescia sta sbagliando i suoi calcoli. Infatti, se anche a Brescia il fabbisogno fosse calcolato sulla base di una media delle estrazioni degli anni precedenti, e non prendendo a riferimento l’anno con la richiesta maggiore, la stima del fabbisogno futuro passerebbe dagli attuali 52 milioni di metri cubi a 30 milioni. Una differenza importante.
Inoltre, è stata rilevata una pesante sottovalutazione della capacità di rigenerare i materiali. Ricordiamo che Regione Lombardia, all’interno del PRSS (Piano Regionale di Sviluppo Sostenibile) aveva inserito importanti obiettivi nel merito. Che qui paiono già dimenticati. Del resto, più materiale viene rigenerato, minore è il bisogno di scavare per ottenere nuovo materiale.
Infine, non viene considerato l’impatto delle grandi opere. O meglio, non ne viene considerato il valore netto. Ad esempio, è previsto che il cantiere TAV Brescia – Verona produrrà 9 milioni di metri cubi, ne riutilizzerà 6, avanzandone 3. Chiediamo che venga fatta stima corretta del valore netto del materiale di risulta.
In funzione di ciò, non si capisce come Regione Lombardia possa continuare a garantire il proprio appoggio a questo Piano cave» così la Consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle, Paola Pollini, al termine dell’odierna seduta della VI Commissione regionale Ambiente, energia e clima, protezione civile, che aveva all’ordine del giorno le audizioni in merito alla PDA 2 “Nuovo Piano cave della Provincia di Brescia – Settori merceologici della sabbia – ghiaia e argilla – art. 8 della l.r. 8 agosto 1998, n. 14” con: – Legambiente Lombardia – Associazione Dieci Giornate – Circolo Legambiente “La nostra terra” – Provincia Bene Comune – Co.Di.S.A. Comitato Difesa Salute & Ambiente – Tavolo di Lavoro “Basta Veleni”.
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