
(AGENPARL) – mar 20 giugno 2023 **Protesta delle marinerie, Saccardi al fianco di imprese e lavoratori**
/Scritto da Chiara Bini, martedì 20 giugno 2023 alle 16:40/
“I divieti generalizzati sono sterili e controproducenti. Contestiamo il
nuovo Piano d'azione Ue per la pesca che, imponendo una serie di veti, si
traduce in una serie di misure negative per l'assetto del settore che, per
la Toscana, significa conseguenze devastanti”.
Così la vicepresidente e assessora all'agricoltura e pesca Stefania
Saccardi prendendo posizione sulla Comunicazione della Commissione inerente
il Marine Action Plan 2023.
“Non condividendo l'approccio – prosegue Saccardi – penso che l'indirizzo
da seguire sarebbe piuttosto quello di individuare nelle aree tutelate
misure gestionali idonee anziché introdurre interdizioni di così grande
rilevanza per alcune areali marini come quello toscano che, oltre a avere
un impatto sociale rilevante, possono risultare negative proprio per
l'ambiente a causa a esempio della crescita dello sforzo di pesca nelle
aree rimanenti”.
Saccardi sostiene così anche la protesta manifestata contro la “Marine
Action Plan” – (COM (2023) 102 final” presentata dal Commissario
Europeo agli Oceani, Ambiente e pesca nel mese di febbraio, sostenuta in
questi giorni dal mondo della rappresentanza di cooperative, imprese e
lavoratori Agci Agrital, Confcooperative, FedAgriPesca, Legacoop
Agroalimentare, Coldiretti Impresapesca, Federpesca, Fai -Cisl, Flai Cgil e
Uila Pesca, che venerdì 23 metteranno in atto una mobilitazione generale.
L'Action Plan pone infatti l'obiettivo di vietare entro il 2024, in tutte
le aree “Natura 2000” la pesca esercitata con attrezzi mobili.
“Un provvedimento – sottolinea Saccardi – che se in alcune aree può non
provocare danni eccessivi, in Toscana avrebbe addirittura un impatto molto
negativo per la flotta peschereccia locale. L'eventuale applicazione del
piano d'azione comporterebbe la chiusura di tutta la pesca a strascico a
nord dell'Isola d'Elba fino alla Liguria. A a sud dell'Elba rimarrebbero
pochissime aree attualmente lavorabili. Ciò comporterebbe oltre alla
chiusura di imprese di pesca, anche in forma di cooperativa, anche la
perdita di tutti i canali commerciali nonché la difficoltà operativa
delle OP e delle strutture dei mercati ittici in funzione e in fase di
avvio”
Le aree marine, classificate come Aree Natura 2000, dove operano le
imbarcazioni con attrezzi trainati, sono infatti individuate a nord
dell'Isola d'Elba, e fino al confine con la regione Liguria. Si tratta di
una vasta area Sic Tursiopi che comprende una parte del Compartimento di
Livorno e interamente quelli di Viareggio e Carrara. In questo tratto di
mare si trovano le isole di Gorgona e Capraia in cui esiste già un limite
spaziale di interdizione alla pesca sia per gli attrezzi da traino che per
i non residenti con gli altri attrezzi. E' inoltre presente l'AMP Secche
della Meloria e il SIC Calafuria a sud di Livorno dove già oggi non è
possibile pescare a strascico. A sud dell'Isola d'Elba sono presenti le
aree Natura 2000 estensione a mare del Parco dell'Arcipelago Toscano
(Giannutri, Pianosa e Montecristo) dove esistono già divieti di pesca a
strascico oltre ad un area ZTB vicino all'Isola del Giglio dove è
ugualmente vietata la pesca a strascico. Sono infine in discussione
ulteriori definizione di aree Natura 2000 sia a nord che a sud dell'isola
d'Elba.
“Aggiungo un'altra considerazione che riguarda l'obiettivo della politica
comunitaria in materia ambientale vale a dire quello di proteggere
legalmente il 30% dei nostri mari. Sottolineo che l'areale toscano ha già
raggiunto questo obiettivo perché su circa 1,5 milioni di ettari, circa
450 mila sono tutelati e il Santuario dei cetacei, inoltre, interessa tutto
l'areale marino regionale. Occorre sicuramente prevedere interventi per
tutelare le risorse naturali ma anche per garantire al contempo lo
svolgimento delle attività ritenute compatibili con il mantenimento del
buono stato ambientale. In altre parole occorre programmare gli interventi
e le misure in un'ottica di sostenibilità socio economica ambientale,
principio-guida generale questo che traspare ormai in tutte le politiche
settoriali comunitarie e nazionali ma che in alcuni casi, come questo che
sta suscitando le preoccupazioni dei pescatori, si fa fatica a individuare.
“Confidiamo pertanto – conclude Saccardi – che il ministro voglia
sostenere queste posizioni e noi saremo al suo fianco”.