
(AGENPARL) – ven 16 giugno 2023 **“Dramma Industriale”, sarà dramma popolare per la 77° Festa del
Teatro di San Miniato**
/Scritto da Redazione, venerdì 16 giugno 2023 alle 14:03/
"Nel 1951 esce nelle sale cinematografiche Alice nel Paese delle
Meraviglie, prodotto da Walt Disney. Nel 1956 muore Bertold Brecht. Tra i
due eventi si colloca la vicenda del Pignone, che metterà a rischio il
lavoro di duemila operai prima di qualsiasi forma di statuto del lavoro.
Con queste coordinate, Riccardo Favaro ha tracciato un affresco febbrile
del passato del nostro paese che rimbalza dalla Storia al sogno, in un
movimento infinito che negli incubi vede riaffiorare la realtà. Il mio
viaggio nel suo testo parte dal bisogno di guardare alle promesse che quel
periodo storico faceva a se stesso e che oggi vediamo continuamente
disattese, tra fabbriche che vengono di nuovo occupate e “morti
bianche”, e dal bisogno di chiedere (a me stesso come alla piazza di San
Miniato) cosa significhi oggi teatro civile".
Così il regista Giovanni Ortoleva sottolinea cosa sarà il "Dramma
Industriale" che sarà Dramma Popolare per la Festa del Teatro di San
Miniato.
Quell'evento che si ripete, ogni estate, dal 1947 e che quest'anno mette al
centro il rapporto tra le scelte politiche ed il bene comune da perseguire,
secondo i valori cristiani, all'insegna di un'assoluta trasparenza e
onestà, in vista di un progetto che dia centralità alla persona, alla sua
dignità, e al bene della società.
Lo spettacolo (Piazza Duomo 22-26 luglio) è stato presentato oggi a
Firenze alla presenza del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani,
del presidente della Fondazione Idp Marzio Gabbanini, del presidente della
Fondazione Crsm Antonio Guicciardini Salini, del direttore artistico del
Dramma Popolare, Masolino D'Amico, del vescovo di San Miniato Monsignor
Giovanni Paccosi, e del responsabile Direzione Regionale Toscana-Umbria
Crédit Agricole Italia Massimo Cerbai.
“Questa manifestazione straordinaria – – ha detto il presidente Giani –
che è vitale da settantasette edizioni, quest'anno si dedica a un atto
veramente significativo per l'Italia e per la Toscana del lavoro, cioè il
momento in cui Giorgio la Pira salvò la Pignone che fu trasformata in
Nuovo Pignone attraverso l'intervento dell'allora suo amico Mattei. E'
significativo che questo spettacolo venga messo in scena proprio quando la
Baker Hughes, la multinazionale che oggi detiene la proprietà del Nuovo
Pignone e che garantisce i 6000 posti di lavoro in tutta la Toscana, la
settimana scorsa ha aperto due nuove linee di produzione a Massa,
fabbrivando la turbina a idrogeno più evoluta che esista al momento nel
mondo. Se questo è potuto succedere è grazie all'intervento di una figura
eccezionale come Giorgio La Pira in una vicenda che insegna che quando si
rispettano i luoghi e i presidi del lavoro portando il dialogo, questo dà
sempre i suoi risultati. Ed è bello e interessante che a ripercorrere
questa storia e i suoi protagonisti siano un autore e un regista giovani
nell'ambito di una rassegna che nel tempo ha mantenuto inalterato l'alto
livello di qualità”.
"DRAMMA INDUSTRIALE (Firenze, 1953)" è frutto della sinergia tra Elsinor
Centro di Produzione Teatrale, Teatro della Toscana, Fondazione Istituto
Dramma Popolare di San Miniato e restituisce la grande attualità di
Giorgio La Pira e di quel cristianesimo sociale – che trovò estrema
vitalità, oltre che in La Pira, anche in figure quali Dossetti, Padre
Balducci, Don Milani, Don Facibeni – oggi di pregnante attualità per una
società in cui l'impegno politico autentico possa tradursi in percorsi e
regole nuove, garanti della giustizia e della libertà di ciascun membro
del corpo sociale.
Lo spettacolo inquadra l'autunno 1953 quando più di duemila operai, tutti
assunti presso lo stabilimento fiorentino del Pignone rischiarono il
licenziamento per la chiusura della fabbrica. Il sindaco della città,
Giorgio La Pira, prese pubblicamente le parti degli operai, asserragliati
nello stabilimento. Nelle drammatiche giornate di quell'occupazione, tra
scioperi generali e rapporti con industriali, prefetti e ministri, La Pira
compattò un fronte politico e civile che puntò a salvare prima di ogni
altra cosa i posti di lavoro.
Questo il cast: Christian La Rosa, Stefano Braschi, Marco Cacciola,
Stefania Medri, Edoardo Sorgente. Assistente alla regia Alice Sinigallia.
Scenografia di Federico Biancalani, musiche Pietro Guarracino e costumi