(AGENPARL) - Roma, 24 Maggio 2023(AGENPARL) – mer 24 maggio 2023 Luca Marchetti, giornalista Sky, è intervenuto su Radio Marte in Forza Napoli Sempre condotto da Gianluca Gifuni: “”Per ora non sappiamo ancora quale sarà il profilo del prossimo allenatore del Napoli. Per noi si dovrebbe continuare su un progetto tattico, che prevede il 4-3-3, e mettere nelle migliori condizioni di lavorare colui che sarà il prossimo allenatore appunto. Al momento c’è materiale umano e tecnico che può ben esprimersi col 4-3-3 con grande soddisfazione. Se cambiasse il modulo uno dei problemi potrebbe sorgere a centrocampo perché i calciatori azzurri sono abituati a giocare a 3. Penso a Lobotka che, come perno del centrocampo a tre, è decisamente un giocatore superiore; Zelinski se deve essere rinnovato è una mezz’ala di grande qualità. Quindi, secondo me, il nodo è lì. L’altro grande nodo da dover valorizzare è Kvara da esterno e poi Lozano e Politano. Poi, in assoluto, se i giocatori sono forti possono giocare anche 5 metri più avanti o più dietro. Se però li puoi mettere nelle condizioni di rendere al meglio è sicuramente un vantaggio. Per me i perni sono questi.Per quanto riguarda i difensori non dovrebbero esserci problemi anche perché credo che giocare a 3 sarebbe più facile che a 4.Kvaratskhelia merita un adeguamento dello stipendio perché è stato uno dei protagonisti assoluti della stagione. E per rendere il Napoli meno aggredibile sul mercato.Per me De Laurentiis ha la forza di poter chiamare, e successivamente convincere e coinvolgere, ognuno degli allenatori di cui si sono fatti i nomi. Poi c’è il tema prezzo. Alcuni di essi hanno un valore di mercato e un prezzo del salario molto ma molto alto e credo che il Napoli non voglia corrispondere all’allenatore perché è una società che vuole tenere i conti in ordine. Forse il 4 giugno De Laurentiis presenterà il nuovo allenatore e saluterà Spalletti”
Franco Colomba, ex di Napoli e Bologna, è intervenuto suRadio MarteinForza Napoli Semprecondotto da Gianluca Gifuni: “Spalletti ha deciso di lasciare forse perché non c’è unità di intenti, di idee con la società. E durante questi anni si è visto che due galli in un pollaio non possono esserci. Evidentemente non c’è quel feeling che si credeva ci fosse.Thiago Motta è un ragazzo intelligente che ha preso per mano il Bologna e, anche se a corrente alternata, ha dato un’identità ad una squadra che fraseggia bene. Pur mancando del centravanti titolare la squadra è riuscita a fare punti e Motta ha rivalutato e rinvigorito alcuni giocatori, vedi Orsolini. È una squadra che ha sentito il lavoro del proprio tecnico. Il fatto di essere accostato al Napoli per Motta è una grande cosa.Io non ho mai avuto problemi di moduli forse perché ho sempre allenato in società che non erano in grado di poter soddisfare appieno ed ho sempre usato i giocatori che la società mi ha dato. Poi se c’è l’obbligo di vincere e convincere allora l’allenatore deve poter incidere. Chiaramente se i giocatori rimangono gli stessi allora conviene proseguire con lo stesso progetto tattico. Se poi l’allenatore vuole giocare diversamente allora si cerca di adeguare la squadra ai gusti del tecnico.Bologna-Napoli sarà una bella partita e la squadra di casa giocherà per vincere e poi Bologna è un campo che sa applaudire. Ricordo un gol di Altafini rimasto nella storia, spalle alla porta. E il pubblico bolognese si alzò in piedi per applaudire. Dunque è un pubblico che sa apprezzare”
Pino Taormina, giornalista de Il Mattino, è intervenuto nel corso della trasmissione Marte Sport Live, condotta da Dario Sarnataro, in onda su Radio Marte: “De Laurentiis e Chiavelli sono due figure fondamentali per il futuro del Napoli e, al di là dei possibili addii, saranno loro a presiedere e blindare il Napoli della prossima stagione. Normalizzatore alla Bigon, allenatore da 4-3-3 o un allenatore in discontinuità tattica? De Laurentiis ha sempre immaginato il tridente in attacco e tutte le scelte andranno in questo senso. Partiamo da un Napoli fortissimo, che non verrà smembrato quest’estate, al di là dei probabili addii di Kim e Osimhen. Il lavoro di Spalletti non sarà perduto. Immagino un allenatore che abbia un’idea di gioco simile a quella di Spalletti, anche senza dover essere un profilo internazionale: Italiano mi pare uno dei candidati papabili. Margini per ripensamenti di Giuntoli o Spalletti? De Laurentiis ha sperato che Spalletti cambiasse idea fino a domenica, poi però l’allenatore ha fatto capire che il dado è tratto e non ha intenzione di proseguire con il Napoli. Il presidente è riconoscente verso l’allenatore dello scudetto, che ha regalato anche a lui il momento più alto della sua lunga gestione”.
Massimo Carcarino, ex match analyst di De Zerbi,è intervenuto nel corso della trasmissione Marte Sport Live, condotta da Dario Sarnataro, in onda su Radio Marte:“De Zerbi al Napoli? È un allenatore estremamente talentuoso, ma ora è in Premier e non mi pare sia il momento propizio per tornare in Italia. La Premier resta il campionato più appetibile, difficilmente si va via quando si raggiungono buoni risultati li. Stiamo parlando di una realtà diversa da quella italiana, più ricca, più competitiva. Meglio un allenatore con continuità tattica o uno sparigliatore? Il Napoli ha sempre avuto squadre forti, nonostante i cambi in panchina. Non ne faccio una questione di modulo ma di modo di giocare. Il Napoli deve dare continuità alla sua idea di gioco. Mantovani, Micheli: sono loro a dare la continuità. A questa gestione mancano un paio di scudetti. Il mio preferito al momento è Luis Enrique, che però porterebbe a Napoli la sua idea di gioco, diversa da quella di Spalletti per interpretazione, non per modulo”.
Gianni Improta, dirigente sportivo ed ex calciatore del Napoli, è intervenuto nel corso della trasmissione Marte Sport Live, condotta da Dario Sarnataro, in onda su Radio Marte:
“Futuro Spalletti? Auspico un riavvicinamento con De Laurentiis, sarebbe bello vederli continuare insieme. Chissà cosa è accaduto tra i due, ma questa possibile riunione di intenti sembra al momento impossibile. Il nuovo allenatore deve proseguire nello stesso discorso tattico di Spalletti, a prescindere da chi sarà. Allenatore-gestore per valorizzare quanto fatto dal tecnico toscano? Di solito i gestori sono chiamati a gestire i campioni, ai quali difficilmente devi dire qualcosa. Nella fattispecie, per il Napoli parliamo di bravi calciatori ma non di campioni. Io sono dell’avviso che bisogna prendere un allenatore come Motta, che mi piace molto, o Enrique, che pratica un gioco simile a quello di Spalletti. I presidenti non devono pensare di saper fare tutto, prima bisognerebbe decidere per la figura del direttore sportivo, ed anche qui auspico che si possa proseguire insieme a Giuntoli fino alla fine della prossima stagione. Fosse per me, porterei tanto il diesse quanto l’allenatore ad onorare il contratto e restare fino a scadenza. Il carattere del presidente è particolare, De Laurentiis si sente sempre al di sopra delle parti e lancia messaggi magari a volte in maniera sbagliata e chi li riceve ci resta male. Bisognerebbe che si aguzzi l’ingegno e si possa capire che è una questione caratteriale: qui, entrambi i protagonisti hanno probabilmente un carattere suscettibile. Ci vuole un mediatore che li faccia ragionare, dovrebbero rendersi conto che stanno rovinando un momento bello per tutto l’ambiente partenopeo. Spero prevalga il buon senso e restino sia Giuntoli che Spalletti per un ulteriore anno, fino a fine contratto. Si è aperto un ciclo che può durare almeno 3-4 anni”.