
(AGENPARL) – dom 02 aprile 2023 COMUNICATO STAMPA
Vinitaly: Cia, agricoltori al centro del Salone. Fare squadra nel segno della
qualità
Tutelare settore da criminalizzazioni e spingere su promozione grande patrimonio vitivinicolo
nazionale. Fitto calendario di degustazioni nei due stand dell’organizzazione
Verona, 2 apr – Aziende che tramandano storie e tradizioni, dalle terre del vecchio castello che,
dopo più di 400 anni, tornano a produrre vino, al nome celtico scelto in onore delle antiche popolazioni
che, già secoli prima, coltivavano quegli appezzamenti a vite. E, poi, vigneti eroici che crescono su ripide
pendici montane e vitigni autoctoni riportati a nuova vita. Senza dimenticare le cantine green e biologiche,
che fanno della sostenibilità ambientale il marchio di fabbrica delle loro bottiglie. Sono solo alcune delle
realtà portate da Cia-Agricoltori Italiani al Vinitaly, che apre oggi i battenti a Veronafiere.
Al centro della partecipazione all’edizione 2023, infatti, c’è l’immenso patrimonio vitivinicolo dei
territori Made in Italy, rappresentato dalle aziende associate, protagoniste di un serrato calendario di
degustazioni, assaggi e focus group tematici nella “tasting area” di Cia, al Padiglione 12 (stand D2), che
quest’anno raddoppia con il nuovo spazio al Padiglione C (stand C8-C9) insieme a Italia Olivicola, per
Sol&Agrifood.
“Vogliamo puntare su quelli che, secondo noi, sono i veri protagonisti del settore, ovvero i
produttori agricoli -spiega il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini- che, da Nord a Sud del Paese,
lavorano ogni giorno per garantire la qualità, la tipicità e la varietà del vino italiano. Una filiera di
eccellenza che vale 31,3 miliardi di euro, coinvolge oltre 500 mila aziende di cui circa 100 mila guidate da
giovani under 35 e macina record sui mercati esteri, sfiorando il traguardo degli 8 miliardi di export nel
2022”.
Eppure, mai come ora, occorre fare quadrato intorno al settore e tutelare questo asset strategico
da crisi e criminalizzazioni, che ne mettono a rischio la tenuta. “Prima la pandemia e poi la guerra -ricorda
il presidente di Cia- con la mancanza di materie prime, l’escalation dei costi di produzione e l’inflazione
galoppante che incide sulla spesa. Ma il mondo del vino, oggi, paga anche i continui tentativi di
demonizzazione, come il pericoloso precedente delle health warnings irlandesi, che creano allarmismo e
disinformazione non distinguendo più il consumo corretto, moderato e responsabile dall’abuso”.
Per questo, sottolinea Fini, “il Vinitaly 2023 è l’occasione per fare ancora più squadra e chiedere
all’Europa di salvaguardare i fondi di promozione per assicurare la competitività del settore, concentrarsi
sulla lotta all’abuso di alcol e, soprattutto, evitare politiche sproporzionate che minano le comunità e i
territori del vino, così come la cultura e il turismo gastronomico Made in Italy, basato sulla Dieta
mediterranea, di cui il vino è parte integrante”.
“Il vino, come l’olio e le specialità tipiche che quest’anno portiamo anche dentro Sol&Agrifood, il
Salone dedicato all’interno di Vinitaly, sono eccellenze del Paese, rappresentano tradizioni e usanze,
raccontano la capacità unica degli italiani di legare prodotti e territori -conclude il presidente di Cia-. Ora
dobbiamo continuare a far crescere il valore aggiunto di filiere così importanti, anche dal punto di vista
economico, valorizzando e promuovendo sempre meglio le produzioni dei nostri agricoltori sui mercati e
tra i consumatori”.
Il programma completo delle degustazioni e delle iniziative agli stand Cia qui