(AGENPARL) – ROMA gio 16 marzo 2023
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1 marzo 2023
Studi – Agricoltura
Politiche competitive, della qualità agroalimentare e della pesca
Il sostegno alla competitività e alla qualità delle filiere agroalimentari e della pesca e dell’acquacoltura è garantito principalmente, attraverso il sostegno di alcuni Fondi tra cui, il Fondo per lo sviluppo ed il sostegno delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura e il Fondo complementare al PNRR.
Alcune filiere agricole rilevano per l’importanza che rivestono per l’export italiano, altre sono incluse nel Piano nazionale strategico della PAC (ortofrutticoli, apicoltura, luppolo, olio d’oliva e settore vitivinicolo).
Anche il settore biologico è cresciuto a livello nazionale e internazionale a ritmi elevati guadagnando sempre più spazio nelle politiche agroalimentari, presso i consumatori e nelle strategie commerciali dell’intera filiera agricola.
La politica nazionale sulla pesca – in particolare quella marittima – fortemente condizionata dalla competenza in materia da parte dell’Unione europea, è principalmente focalizzata sulla tutela dei lavoratori del settore, assicurando un reddito agli imbarcati nel caso di sospensione dell’attività per ragioni di fermo biologico e per dare continuità agli interventi previsti a livello nazionale nel programma triennale della pesca.
In relazione all’agricoltura e l’innovazione tecnologica, l’agricoltura di precisione assume un ruolo rilevante. Essa può definirsi come quell’insieme di tecnologie e strumenti applicati ai processi produttivi in agricoltura posti in essere al fine di migliorare la produzione, minimizzare i danni ambientali ed elevare gli standard qualitativi dei prodotti agricoli ed ha assunto rilievo anche nell’ambito del dibattito politico europeo.
Le misure di sostegno al reddito agricolo (fiscali, previdenziali ecc.) risultano essenziali per contemperare l’imprevedibilità dell’offerta di prodotti agricoli dovuta al rischio atmosferico, rischi ambientali, vischiosità stagionali, deperibilità dei prodotti, difficoltà di riconvertire la produzione, circolazione dei fondi rustici e all’incapacità delle imprese agricole di contrapporsi alla domanda centralizzata dell’industria di trasformazione e delle grandi imprese di distribuzione che, nella maggioranza dei casi, fissa il prezzo del prodotto.
Al fine di favorire la creazione di nuova imprenditorialità, il sostegno ai giovani e alle donne è essenziale per la creazione di aziende agricole sempre più innovative ed ecologiche.
La strategia per potenziare la competitività delle imprese agroalimentari, per implementare l’aspetto organizzativo delle filiere e per limitare gli effetti dell’aumento dei prezzi dell’energia e delle materie prime a causa del conflitto Russo-ucraino è incentrata principalmente su risorse stanziate nel Fondo per lo sviluppo ed il sostegno delle filiere agricole e della pesca e dell’acquacoltura, nel PNRR e nel Fondo complementare al PNRR. Vi sono poi altri Fondi per finanziare altri interventi più settoriali.
Con l’istituzione del Fondo per lo sviluppo ed il sostegno delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura – di cui all’articolo 1, comma 128, della L. 178/2020 – il legislatore ha creato un bacino di risorse da indirizzare alle diverse filiere agricole.
Si rinvia al tema “Politiche competitive, della qualità agroalimentare e della pesca” paragrafo “Competitività delle filiere agroalimentari” per la dotazione finanziaria del predetto Fondo e per la distribuzione delle risorse (anni 2021-2022 fino al mese di settembre).
Riparto delle risorse anno 2022 (dal mese di settembre):
- decreto 16 settembre 2022 risorse pari a 15 milioni di euro per il 2022 in favore del settore del riso in crisi;
- decreto 19 ottobre 2022 risorse pari a 25 milioni per il settore florovivaistico per compensare i maggiori costi energetici sostenuti dalle imprese;
- decreto 19 ottobre 2022 risorse pari a 10 milioni di euro per le aziende del settore avicolo, che hanno subito danni indiretti dalle misure sanitarie di restrizione alla movimentazione di prodotti avicoli e volatili vivi nel periodo 1° gennaio – 31 maggio 2022;
- decreto 23 dicembre 2022 risorse pari a 10 milioni di euro per il sostegno della riduzione dei maggiori costi produttivi sostenuti dalle imprese ortofrutticole produttrici di prodotti di IV gamma.
Nel PNRR sono destinati complessivamente 2,8 miliardi di euro nella Missione 2 – Rivoluzione verde e transizione ecologica. nell’ambito della Componente 1 – Economia circolare e agricoltura sostenibile – nll’ambito di intervento 2 “Sviluppare una filiera agroalimentare sostenibile” . Più nel dettaglio qui rileva l‘investimento “Sviluppo logistica per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo” (M2-C1-II.2.1) che prevede risorse per 800 milioni di euro destinate ad aziende singole e associate, organizzazioni di produttori, cooperative e consorzi, operatori di trasporto, autorità portuali, amministrazioni pubbliche, autorità locali.
Rilevanti poi sono le risorse del Fondo complementare del PNRR– pari a circa 1,2 miliardi di euro -finalizzate al finanziamento dei “Contratti di filiera e distrettuali per i settori agroalimentare, della pesca e dell’acquacoltura, della silvicoltura, della floricoltura e del vivaismo”. Inoltre, il 25 per cento delle predette somme è destinato esclusivamente alle produzioni biologiche italiane ottenute conformemente alla normativa europea e a quella nazionale di settore.
Si rinvia al tema PNRR- Politiche pubbliche per l’Agricoltura per l’attuazione delle misure su descritte.
Il Fondo per la valorizzazione dei prodotti agroalimentari tradizionali e certificati – di cui all’articolo 1, commi 826-827, L. n. 234/2021 – dotato di risorse pari ad 1 milione di euro per il 2022, ha lo scopo di sostenere interventi per la transizione ecologica della ristorazione per la promozione di iniziative sul territorio nazionale volte a sviluppare azioni tese a garantire una offerta adeguata di produzioni alimentari tipiche (PAT), ad indicazione geografica e biologica, al fine di incrementare l’offerta di tali produzioni nel settore della ristorazione e dei pubblici esercizi, favorendone la conoscenza e divulgazione presso i consumatori. Tali risorse sono state ripartite su base regionale con decreto 15 settembre 2022.
Tra le altre risorse previste, si segnala il Contributo a favore dei produttori di vino DOP e IGP nonche dei produttori di vino biologico che investono in moderni sistemi digitali– di cui all’articolo 1, commi 842-843, L. n. 234/2021 (Cap. 7055) – dotato di risorse pari ad 1 milione di euro per il 2022 che persegue la duplice e concomitante finalita’ di favorire la promozione dei territori, anche in chiave turistica, e di recuperare le antiche tradizioni legate alla cultura enogastronomica del Paese. Tali risorse sono statte ripartite con decreto 20 giugno 2022 esclusivamente tra i soggetti che esercitino altresi’ l’attivita’ agrituristica ovvero l’attivita’ enoturistica ai sensi della normativa nazionale e regionale.
Il Fondo di parte corrente e il Fondo di parte capitale per il sostegno delle eccellenze della gastronomia e dell’agroalimentare italiano – di cui all’articolo 1, comma 868, L. n. 234/2021- dotato di risorse pari a 6 milioni di euro per l’anno 2022 e 14 milioni di euro per l’anno 2023 (parte corrente) e una dotazione di 25 milioni di euro per l’anno 2022 e 31 milioni di euro per l’anno 2023 (parte capitale), ha lo scopo di promuovere e sostenere le eccellenze della ristorazione e della pasticceria italiana nonche’ di valorizzare il patrimonio agroalimentare ed enogastronomico italiano, anche mediante interventi in favore dei giovani diplomati nei servizi dell’enogastronomia e dell’ospitalita’ alberghiera. tale disposizione è stata attuata con decreto 21 ottobre 2022 in cui sono definiti i criteri e le modalita’ per la concessione e l’erogazione di contributi alle imprese, a fronte della sottoscrizione di contratti di apprendistato tra le imprese stesse e giovani diplomati nei servizi dell’enogastronomia e dell’ospitalita’ alberghiera.
Al fine di rafforzare il sistema agricolo e agroalimentare nazionale, anche attraverso interventi finalizzati alla tutela e alla valorizzazione del cibo italiano di qualita’, alla riduzione dei costi di produzione per le imprese agricole, al sostegno delle filiere agricole, alla gestione delle crisi di mercato, garantendo la sicurezza delle scorte e degli approvvigionamenti alimentari, e’ istituito il Fondo per la sovranita’ alimentare, con una dotazione di 25 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023-2026 (articolo 1, commi 424-425, L.n. 197/2022).
Per favorire la capitalizzazione delle imprese attraverso la concessione di garanzie – di cui all’articolo 17, d.lgs 102/2004 – sono assegnati a ISMEA 80 milioni di euro (articolo 1, comma 393, L. n. 197/2022).
Per il finanziamento dei contratti di sviluppo per i programmi di sviluppo industriale, ivi compresi i programmi riguardanti l’attivita’ di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli, e per i programmi di sviluppo per la tutela ambientale è autorizzata la spesa di 160 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2023 al 2027 e 240 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2028 al 2037 (articolo 1, comma 389, L. n. 197/2022).
Il settore biologico
Nel corso degli ultimi 15 anni, il settore biologico è cresciuto a livello nazionale e internazionale a ritmi elevati guadagnando sempre più spazio nelle politiche agroalimentari, presso i consumatori e nelle strategie commerciali dell’intera filiera agricola.La produzione biologica è un sistema globale di gestione dell’azienda agricola e di produzione alimentare, basato sull’interazione tra le migliori prassi in materia di ambiente e azione per il clima e di salvaguardia delle risorse naturali e, grazie all’applicazione di norme rigorose di produzione, contribuisce alla qualità dei prodotti, alla sicurezza alimentare, al benessere degli animali, allo sviluppo rurale, alla tutela dell’ambiente e dell’ecosistema, alla salvaguardia della biodiversità e al raggiungimento degli obiettivi di riduzione dell’intensità delle emissioni di gas a effetto serra, contribuendo al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Con il piano d’azione comunitario per lo sviluppo dell’agricoltura biologica COM (2021) 141 final l‘agricoltura biologica gioca un ruolo centrale nel conseguimento della ripresa europea, che dovrà essere verde e digitale, dando impulso al reddito degli agricoltori. Essa riguarda in genere filiere più corte e offre maggiori opportunità ai piccoli agricoltori, grazie anche alle nuove disposizioni introdotte nel regolamento (UE) 2018/848 – entrato in vigore il 1° gennaio 2022 e successive modifiche – relativo alla produzione biologica, che punta a modernizzare il settore e ad armonizzare le norme, garantendo un quadro normativo stabile.
Si ricorda che Il tema della produzione agricola, agroalimentare e dell’acquacoltura con metodo biologico è stato un argomento che ha impegnato l’attività parlamentare nel corso della XVIII Legislatura ed è confluito nell’approvazione della legge 9 marzo 2022 n.23 all’interno della quale è stato istituito il Fondo per lo sviluppo della produzione biologica (articolo 9). Con il decreto 22 dicembre 2022 sono previste le modalita’ di funzionamento, i requisiti e i criteri per la definizione dei soggetti e delle iniziative che possono essere finanziate con le risorse del Fondo medesimo. Inoltre, con il decreto 28 dicembre 2022 sono disciplinati i requisiti e le condizioni per la costituzione e il riconoscimento dei distretti biologici e dei biodistretti, come definiti dall’art. 13 della legge su richiamata.
All’interno del Piano strategico nazionale 2023-2027 (PSP) è inserito il target del 25% di produzioni biologiche prevedendo peraltro di conseguire il risultato anticipatamente al 2027 e portando così l’estensione della SAU biologica nazionale a 3,15 milioni di ettari. Infatti, i 2,11 miliardi di euro attivati dallo sviluppo rurale interesseranno oltre 1,48 milioni di ettari, contribuendo significativamente al target suddetto come dimostra il raggiungimento dell’11,88% stimato, per l’indicatore di risultato R.29 (Percentuale della SAU sovvenzionata dalla PAC per l’agricoltura biologica). Nel 2014-2021 l’incidenza delle risorse destinate alla Misura 11 – Agricoltura biologica, rappresenta il 12,5% del budget dei PSR italiani, nella programmazione 2023-2027 tale percentuale raggiunge il 16,3%. Inoltre, gli obiettivi di superficie vanno considerati in un contesto nazionale che attualmente vede circa il 50% della superficie biologica certificata non coperta da impegno a valere dello Sviluppo rurale 2014- 2021. Molte aziende agricole biologiche ben affermate sui mercati, anche esteri, risultano competitive senza il sostegno a superficie. Va inoltre precisato che tendenzialmente i PSR regionali finanziano le aziende agricole biologiche meno estese e talvolta con maggiori difficoltà di commercializzazione. Le superfici biologiche senza sostegno dello sviluppo rurale possano aumentare anche durante la programmazione 2023-2027 quando le aziende biologiche potranno contare su una serie di altri strumenti di supporto specifici previsti nell’ambito dei contratti di filiera e di distretto del Fondo complementare in favore del biologico, che dovrà assicurare un rafforzamento degli attori della filiera sul mercato e delle azioni di sviluppo del Piano d’azione nazionale per la produzione biologica e i prodotti biologici.
L’obiettivo di destinare il 25% delle risorse alle produzioni biologiche è anche inserito all’interno del Fondo complementare al PNRR a favore di interventi che rientrano nell’ambito delle finalità della Missione 2, in particolare della Componente 1, all’interno della quale sono stanziati 1,2 miliardi di euro – negli anni dal 2021 al 2026. Tali risorse – allocate nel cap. 7373 – sono finalizzate al finanziamento dei “Contratti di filiera e distrettuali per i settori agroalimentare, della pesca e dell’acquacoltura, della silvicoltura, della floricoltura e del vivaismo”.
Per quanto concerne poi la legislatzione nazionale, un sostegno concreto è stato dato con:
Il Fondo per l’agricoltura biologica – di cui all’articolo 1, comma 522, L.n. 160/2021 – con una dotazione pari a 5 milioni di euro a decorrere dal 2021 a cui sono state aggiunte risorse pari a 15 milioni di euro solo per il 2021 (articolo 68, comma 15-bis, D.L. n. 73/2021). In attuazione della disposizione è stato emanato il decreto 14 ottobre 2022 contenente i criteri e modalità per l’attuazione degli interventi volti a favorire le forme di produzione agricola a ridotto impatto ambientale e per la promozione di filiere e distretti di agricoltura biologica;
il Fondo per le mense scolastiche biologiche – di cui all’articolo 64, comma 5-bis, D.L. n. 50/2017 – con una dotazione pari a 5 milioni di euro a decorrere dal 2020 contribuisce alla promozione del consumo di prodotti biologici nell’ambito dei servizi di refezione scolastica;
il Fondo per lo sviluppo delle colture di piante aromatiche e officinali biologiche – di cui all’articolo 1, commi 865-867, L. n. 234/2021 – con una dotazione di 500.000 euro per ciascuno degli anni 2022 -2024.
Infine, la legge di delegazione europea 2021 (L. n. 127/2022), ha previsto attraverso una delega al governo, un ulteriore adeguamento della normativa interna al citato regolamento (UE) 2018/848.
I dati del biologico
Negli ultimi cinque anni, in Italia le superfici e le aziende bio sono cresciute del 40% e i consumi interni di circa il 70%. Naturalmente, tali livelli di crescita sono stati favoriti dalla ridotta dimensione iniziale del fenomeno che, tuttavia, negli ultimi anni ha raggiunto traguardi importanti. A livello europeo, nel 2020 – ultimi dati completi a disposizione – la SAU coltivata ad agricoltura biologica si attesta a quasi 15 milioni di ettari. La Francia, la Spagna e l’Italia, in questo ordine, sono i tre paesi con le superfici biologiche più ampie in termini assoluti e l’Italia come già da molti anni, conferma anche nel 2021 la maggiore incidenza percentuale sulla superficie agricola complessiva, valore aumentato al 17,4% dal 16,6% del 2020.
Nel 2021, continua la parabola ascendente del biologico italiano con un tasso di variazione medio annuo, calcolato sull’ultimo quinquennio, del +3% sia per le superfici che per gli operatori. (Per ulteriori approfondimenti: Il Biologico nel 2021 e il futuro del settore – sito Sinab.it).
[Fonte: Il Biologico nel 2021 e il futuro del settore – sito Sinab.it]
Per ulteriori approfondimenti: i dati dell’Osservatorio SANA 2022 di Nomisma sul biologico.
ultimo aggiornamento: 1 marzo 2023
La politica nazionale sulla pesca – in particolare quella marittima – fortemente condizionata dalla competenza in materia da parte dell’Unione europea, è principalmente focalizzata sulla tutela dei lavoratori del settore, assicurando un reddito agli imbarcati nel caso di sospensione dell’attività per ragioni di fermo biologico (da ultimo articolo 1, comma 326, L.n. 197/2022) e per dare continuità agli interventi previsti a livello nazionale nel programma triennale della pesca e dell’acquacoltura.
La Politica comune della pesca (PCP) è tesa a garantire che le attività dei settori della pesca e dell’acquacoltura siano sostenibili nel lungo termine dal punto di vista ambientale e siano gestite in modo coerente con gli obiettivi relativi ai benefici economici, sociali e occupazionali da raggiungere.
La PCP sarà finanziata dal nuovo Fondo europeo per gli affari marittimi pesca e acquacoltura (FEAMPA) 2021-27- istituito dal reg. (UE) 2021/1139 – che promuove la pesca sostenibile e il ripristino e la conservazione delle risorse biologiche acquatiche; le attività di acquacoltura sostenibile e la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura, contribuendo alla sicurezza alimentare nell’Unione; un’economia blu sostenibile nelle aree costiere, insulari e interne e lo sviluppo di comunità della pesca e dell’acquacoltura; il rafforzamento della governance internazionale degli oceani e mari sicuri, protetti, puliti e gestiti in modo sostenibile.
Il Programma nazionale della pesca e dell’acquacoltura– attualmente adottato con D.M. 24 dicembre 2021 ed incrementato di 8 milioni di euro per il 2023 (articolo 1, comma 439, L.n. 197/2022) – è lo strumento di governo della pesca italiana per le competenze di natura nazionale che debbono comunque essere strettamente integrate a quelle dell’Unione europea ed a quelle assegnate alle Regioni e stabilisce la dotazione del Fondo di solidarietà nazionale della pesca e dell’acquacoltura– di cui all’articolo 14, decreto legislativo n. 154 del 2004 -per interventi di prevenzione, per far fronte ai danni alla produzione e alle strutture produttive nel settore della pesca e dell’acquacoltura, a causa di calamità naturali, avversità meteorologiche e meteomarine di carattere eccezionale. La dotazione del predetto Fondo è stata incrementata di 4 milioni di euro per gli anni 2023-2025 (articolo 1, comma 440, L. n. 197/2022).
Infine, al fine di mitigare gli effetti economici derivanti dal perdurare dell’aumento eccezionale del prezzo del gasolio e della benzina utilizzati come carburante, il legislatore ha previsto un credito d’imposta – pari al 20 per cento della spesa sostenuta – per l’acquisto di carburante effettuato ai fini dell’esercizio dell’attività agricola e della pesca nei primi sei mesi del 2023 (da ultimo, articolo 2-bis, D.L. 176/2022).
ultimo aggiornamento: 9 gennaio 2023
Per Agricoltura di precisione (Adp) si intende un insieme di tecnologie e strumenti applicati ai processi produttivi in agricoltura posti in essere al fine di migliorare la produzione, minimizzare i danni ambientali ed elevare gli standard qualitativi dei prodotti agricoli. La “precisione” introdotta da tali tecnologie consente di effettuare una distribuzione mirata dei principali fattori di produzione (acqua, fertilizzanti, fitofarmaci) solo dove serve e nella quantità corrispondente al reale fabbisogno della coltivazione in atto.
Per Agricoltura 4.0 si intende la versione più evoluta dell’agricoltura di precisione. L’agricoltura di precisione è stata incentivata dal legislatore interno nelle ultime leggi di bilancio e nel PNRR essa è presente all’interno della missione M2C1 “Economia circolare e agricoltura sostenibile”. In questa ultima componente è ricompreso, infatti, l’investimento 2.3 riguardante l’Innovazione e la meccanizzazione del settore agricolo e alimentare” la cui dotazione finanziaria ammonta a 500 milioni di euro.
Si rinvia al tema PNRR- Politiche pubbliche per l’Agricoltura per l’attuazione della misura su descritta.
Si ricorda che le “Linee guida per lo sviluppo della Agricoltura di precisione in Italia” approvate nel 2017, con il DM n. 33671 del 22 dicembre 2017 hanno rappresentato un primo documento di analisi volto a verificare lo stato di diffusione del processo innovativo nell’agricoltura italiana e le potenzialità delle tecnologie offerte analizzando le criticità del sistema al fine di creare i presupposti per un suo ulteriore sviluppo. Nel suddetto documento è emerso che l’impiego di tecnologie applicate all’agricoltura deve fare i conti, con i problemi strutturali dell’agricoltura italiana quali la frammentazione delle aziende agricole in imprese di piccole e medie dimensioni (la conseguente difficoltà di investimenti in tecnologia e formazione), la vetustà del parco macchine agricolo nonché la scarsa diffusione della banda larga.
Al fine di favorire l’innovazione finalizzata all’incremento della produttivita’ attraverso la diffusione delle migliori tecnologie disponibili per la gestione digitale dell’impresa, per l’utilizzo di macchine, di soluzioni robotiche, di sensoristica e di piattaforme e infrastrutture 4.0, per il risparmio dell’acqua e la riduzione dell’impiego di sostanze chimiche, nonche’ per l’utilizzo di sottoprodotti, e’ istituito, nello stato di previsione del MASAF, il Fondo per l’innovazione in agricoltura, con una dotazione di 75 milioni di euro per gli anni 2023-2025 (articolo 1, commi 428-431).
Per l’attività di ricerca e sperimentazione in campo agricolo, svolta da enti, istituti e laboratori nazionali, la raccolta, elaborazione e diffusione di informazioni e di dati, compreso il sistema informativo agricolo nazionale, il sostegno delle associazioni ed unioni nazionali di produttori agricoli, il miglioramento genetico vegetale e del bestiame, svolto dalle associazioni nazionali, la tutela e valorizzazione della qualità dei prodotti agricoli e la prevenzione e repressione delle frodi, nonchè il sostegno delle politiche forestali nazionali è autorizzata la spesa di 15 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023 e 2024. Una quota di tali disponibilità può essere destinata a progetti speciali in materia agricola predisposti da università degli studi e da altri enti pubblici di ricerca (articolo 1, comma 456, L. n. 197/2022).
Al fine di contenere la diffusione dell’organismo nocivo « Phoma tracheiphila », detto « mal secco degli agrumi »,- specificatamente alle cultivar IGP – è istituito il Fondo a sostegno delle attivita’ di ricerca , con una dotazione pari a 3 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023-2025 (articolo 1, comma 426, L.n. 197/2022).
I dati dell’agricoltura di precisione
La crescita e la diffusione delle tecnologie di Agricoltura di precisione è stata determinata anche dall’introduzione di incentivi e dalle ulteriori misure introdotte dal legislatore. Alcuni recentissimi studi confermano il livello di interesse raggiunto da parte degli agricoltori negli ultimi anni che si è manifestato attraverso incremento delle spese sostenute dagli agricoltori per servizi di Agricoltura 4.0, che, secondo una stima, ammonterebbero a circa 540 milioni di euro di fatturato nel primo semestre del 2020, a 1,3 miliardi a fine 2020 fino ad arrivare a 1,6 miliardi nel 2021[Smart Agrifood: raccogliamo i frutti dell’innovazione digitale – Osservatorio Smart AgriFood – marzo 2022].
Anche il trend degli investimenti è cresciuto notevolmente negli ultimi anni, quasi triplicando tra il 2017 e il 2018, per poi crescere ad un tasso medio del +20%. Infatti, nonostante l’emergenza sanitaria, che ha determinato una contrazione nel primo semestre 2020 dovuta essenzialmente alle restrizioni sugli spostamenti che hanno frenato le attività, nel secondo semestre si è verificata una netta fase di rilancio, resa possibile anche grazie agli incentivi fiscali introdotti. Gli investimenti effettuati hanno riguardano principalmente i mezzi tecnici e le attrezzature (36%) e i macchinari connessi (30%), seguiti dai software gestionali (13%), i sistemi di monitoraggio in campo da remoto (8%), i sistemi per la mappatura (4%) e la robotica (2%).
Lo studio compiuto dall’Osservatorio mostra anche l’incremento di crescita della superficie coltivata con strumenti 4.0 nelle aziende agricole italiane che si è attestata nel 2021 al 6% della superficie totale: il doppio dell’anno precedente. Risulta inoltre, che il 60% degli agricoltori italiani nel 2021 ha utilizzato almeno una soluzione di Agricoltura 4.0, (+4% rispetto al 2020) e oltre quattro su dieci ne utilizzano almeno due, in particolare software gestionali e sistemi di monitoraggio e controllo delle macchine.
[Fonte: Smart Agrifood: raccogliamo i frutti dell’innovazione digitale – Osservatorio Smart AgriFood – marzo 2022]
ultimo aggiornamento: 9 gennaio 2023
Per agevolare i diversi settori dell’attività agricola il legislatore utilizza anche misure di carattere fiscale e previdenziale allo scopo di prevedere un trattamento di favore: ciò in base al presupposto che l’agricoltura è attività esposta a fattori meteorologici imprevisti e imprevedibili e svolge un’azione di presidio del territorio. Le misure più utilizzate sono; esenzioni e agevolazioni IRPEF, proroghe di versamenti, crediti d’imposta, riduzione delle imposte sui trasferimenti a titolo oneroso, esonero o riduzione del versamento IVA, detrazioni fiscali.
Inoltre, allo scopo di integrare le riforme e gli investimenti in materia di politiche del lavoro è necesaio il rafforzamento della lotta al lavoro sommerso nei diversi settori dell’economia, tra cui l’agricoltura..
Misure fiscali e previdenziali
Al fine di contemperare aumenti di prezzo eccezionalmente elevati e imprevisti, in particolare per quanto riguarda il gas naturale e l’energia elettrica, il legislatore è intervenuto con il riconoscimento di un credito d’imposta a favore delle imprese esercenti attività agricola, della pesca e agromeccanica pari al 20 per cento della spesa sostenuta per l’acquisto del carburante effettuato nel primo trimestre solare dell’anno 2022 (articolo 18, comma 1, D.L. 21/2022 e successive modifiche). Tale agevolazione è, altresì, estesa per le sole imprese esercenti attività agricola e della pesca, anche alla spesa sostenuta per l’acquisto del gasolio e della benzina utilizzati per il riscaldamento delle serre e dei fabbricati produttivi adibiti all’allevamento degli animali (articolo 1, commi 45-51, L.n. 197/2022 fino al primo trimestre 2023 – articolo 2-bis, D.L. n.176/2022 fino al 30 giugno 2023).
Per agevolare coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola è’ prevista in loro favore, l’esenzione ai fini IRPEF – già prevista per gli anni dal 2017 al 2022 – dei redditi dominicali e agrari relativi ai terreni anche per l’anno 2023 (articolo 1, comma 80, L. n. 197/2022).
E’ inoltre previsto il versamento di un’imposta sostitutiva con aliquota al 16% per la rideterminazione dei valori di acquisto dei terreni edificabili e con destinazione agricola posseduti alla data del 1° gennaio 2023 (articolo 1, commi 107-109, L.n. 197/2022).
Per i giovani agricoltori è prevista l’l’estensione di agevolazioni – cioè le imposte di registro ed ipotecaria nella misura fissa e l’imposta catastale nella misura dell’1 per cento – previste per la piccola proprietà contadina anche agli atti di trasferimento a titolo oneroso di terreni e relative pertinenze, qualificati agricoli in base a strumenti urbanistici vigenti, posti in essere a favore di persone fisiche di età inferiore a quaranta anni (articolo 1, comma 110, L.n. 197/2022).
A favore dei coltivatori diretti e degli imprenditori agricoli professionali, nonché delle cooperative agricole che conducono direttamente i terreni, i trasferimenti immobiliari di fondi rustici nei territori montani sono esenti dall’imposta catastale e di bollo e l’assoggettamento all’imposta ipotecaria e di registro è in misura fissa (articolo 1, comma 111, L.n. 197/2022).
In favore dei soggetti colpiti da eventi calamitosi o da altri eventi eccezionali in conseguenza dei quali sia dichiarato lo stato di emergenza è prevista l’esenzione dall’imposta di bollo per le domande presentate per la richiesta di contributi (articolo 12, comma 3, D.L. n. 173/2022).
A fronte di spese sostenute per investimenti in nuovi impianti di colture arboree pluriennali (alberi da frutto e viti), con esclusione dei costi relativi all’acquisto dei terreni è consentito per il triennio 2023-2025, di incrementare del venti per cento la quota di ammortamento deducibile ai fini della determinazione delle imposte sui redditi (comma 509, L.n.160/2019 e successive modifiche).
In favore del settore della birra, per i piccoli birrifici artigianali con produzione annua non superiore a 10.000 ettolitri, l’aliquota di accisa ridotta del 50 per cento è estesa al 2023. Inoltre viene estesa al medesimo anno 2023 l’aliquota di accisa ridotta (del 30 o del 20 per cento, secondo il volume della produzione) già disposta nel 2022 in favore dei piccoli birrifici, ovvero con produzione da 10.000 a 60.000 ettolitri. Le disposizioni in commento rideterminano poi la misura generale dell’accisa sulla birra, abbassandola da 2,99 a 2,97 euro per l’anno 2023 e riportando la misura a 2,99 euro per ettolitro e per grado-Plato a decorrere dal 2024 (articolo 15-bis, D.L. 198/2022).
Lotta al lavoro sommerso e contrasto al caporalato
Il Piano nazionale per la lotta al lavoro sommerso per il triennio 2023-2025 (entrato in vigore il 21 dicembre 2022) è stato adottato con DM del 19 dicembre 2022, n. 221, come predisposto dal Tavolo tecnico (istituito dal DM 24 febbraio 2022, n. 32). Il Piano nazionale tiene conto delle sinergie con il Tavolo per la definizione di una strategia di contrasto al caporalato, inizialmente costituito per un triennio e i cui lavori sono stati prorogati sino al 3 settembre 2025 dal DM del 17 giugno 2022 Si ricorda che le Commissioni riunite IX e XIII della Camera dei deputati hanno svolto, nel corso della XVIII legislatura, una indagine conoscitiva sul fenomeno del cosiddetto caporalato in agricoltura, approvando il relativo documento conclusivo il 12 maggio 2021.
ultimo aggiornamento: 15 marzo 2023
Al fine di favorire la creazione di nuova imprenditorialità, il sostegno dei giovani e delle donne è essenziale per la creazione di aziende agricole sempre più innovative ed ecologiche.
Anche il PNRR infatti prevede il «Sistema di certificazione della parità di genere» (M5C1, Investimento 1.3) il cui obiettivo è la definizione di un sistema nazionale di certificazione della parità di genere che accompagni e incentivi le imprese ad adottare policy adeguate a ridurre il gap di genere.
Inoltre, alcune missioni del PNRR prevedono misure che possono influire indirettamente in favore dei giovani, in particolare, le più incisive sono quelle su istruzione e ricerca (M4), coesione e inclusione (M5), digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo (M1).
Con riferimento allo sviluppo e al consolidamento delle aziende agricole condotte da giovani agricoltori e/o donne il legislatore è intervenuto soprattutto con la concessione di mutui a tasso zero o agevolati per investimenti nel settore agricolo e in quello della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli. A tal fine, è stato istituito nello stato di previsione del MIPAAF ( ora MASAF) un fondo rotativo con una dotazione finanziaria iniziale di 15 milioni di euro per il 2020 (articolo 1, commi 504-506, L. n. 160/2019) rifinanziato successivamente con ulteriori risorse (L. n. 234/2021, articolo 1 comma 524) pari a 5 milioni di euro per il 2022. Tale misura è stata attuata con il Decreto 20 luglio 2022.
Per il trasferimento a titolo oneroso di terreni e relative pertinenze qualificati come agricoli, posti in essere a favore di persone fisiche di età inferiore a 40 anni, sono previste alcune agevolazioni fiscali come l’imposta di registro ed ipotecaria in misura fissa e l’imposta catastale pari all’1% (articolo 1, comma 110, L. 197/2022).
Con riferimento alla previdenza agricola, è prevista la proroga al 31 dicembre 2023 per effettuare le nuove iscrizioni per fruire, per un periodo massimo di 24 mesi, dell’esonero dal versamento del 100 per cento dell’accredito contributivo presso l’assicurazione generale obbligatoria per l’invalidità , la vecchiaia ed i superstiti, in favore dei coltivatori diretti e degli imprenditori agricoli professionali, con età inferiore a quarant’anni (articolo 1, comma 300, L. 197/2022).
A favore dell’imprenditoria giovanile e femminile – di cui al titolo I, capo III, del decreto legislativo 21 aprile 2000, n. 185, la legge di bilancio 2023 (articolo 1, comma 301, L.n. 197/2022).ha previsto uno stanziamento di 20 milioni di euro per il 2023
Il Piano strategico nazionale della PAC 2023-27 ha individuato, nell’ambito degli interventi strategici trasversali, il tema portante “giovani e capitale umano” riservando ai giovani agricoltori una dotazione pari a 672,73 milioni di euro nel periodo 2023-2027. Gli interventi previsti nel PSP sono affiancati in maniera sinergica e complementare da una serie di strumenti e iniziative nazionali, gestiti da ISMEA, infatti con il decreto Sostegni Bis la garanzia di ISMEA può essere concessa a titolo gratuito nei limiti dei massimali previsti dai regolamenti in materia del de minimis, per tutte le aziende anche a conduzione giovanile. In caso di aziende a conduzione giovanile, la garanzia ISMEA può coprire fino all’80% del finanziamento richiesto (in luogo del 70% previsto per le altre aziende).
I dati
Nel 2020 in Italia ci sono 104.886 capi azienda che hanno fino a 40 anni di età (rappresentano circa il 9% del totale degli imprenditori), i quali conducono aziende che utilizzano 1.918.886 di ettari di SAU (pari al 16% circa della SAU complessiva). Dal rapporto tra SAU e numero di agricoltori si evidenzia che i giovani sono presenti in aziende relativamente grandi rispetto al totale delle aziende censite, con una SAU media pari a 19 ettari contro gli 11 ettari delle aziende complessive.
La struttura generazionale dei capi azienda è composta dal 13% di imprenditori che ha una età inferiore ai 45 anni, il 29% ha tra i 45 e 69 anni di età, il 36% ha da 60 a 74 anni e il restante 21% ha 75 anni e oltre. Ciò evidenzia uno squilibrio generazionale della classe imprenditoriale agricola, testimoniato dalla preponderanza di persone con 60 anni e più (il 57%), contro una presenza molto contenuta di giovani (solo il 2% ha meno di 29 anni), percentuali che rimangono più o meno costanti per le diverse circoscrizioni italiane.
Analizzando la composizione di genere della classe imprenditoriale, è possibile evidenziare un contributo della componente femminile del 31% circa, che è rimasto costante rispetto al 2010, di cui circa il 16% lavora per oltre 200 giornate standard procapite in azienda. Il contributo lavorativo dei capi azienda di genere femminile, in termini di presenza media in azienda, risulta aumentato rispetto al 2010, quando soltanto il 7,6% dedicava oltre 200 giornate lavorative in un anno e la maggioranza (il 60,9%) lavorava fino a 30 giornate in un anno.
Osservando le aziende agricole diversificate condotte da capi azienda con età fino a 40 anni, il primo dato che emerge è il peso considerevolmente elevato rivestito dalla componente dei giovani, pari a ben il 18,7% del totale delle aziende diversificate italiane; un valore largamente superiore a quello relativo al peso delle aziende condotte da giovani agricoltori sul dato medio generale, che si ferma ad appena il 9,3%. Anche la quota di giovani capi azienda nell’agricoltura biologica italiana èpiù che doppia rispetto all’analoga presenza nel settore primario (20% vs. 9%), differenza che si accentua considerando la sola zootecnia biologica (24%).
Per ulteriori approfondimenti Annuario dell’agricoltura italiana 2021 – CREA
ultimo aggiornamento: 9 gennaio 2023
0https://www.crea.gov.it/documents/68457/0/Annuario_CREA_2021_Volume_LXXV.pdf’>https://www.crea.gov.it/documents/68457/0/Annuario_CREA_2021_Volume_LXXV.pdf
Fonte/Source: https://temi.camera.it/leg19/temi/politiche-competitive-della-qualit-agroalimentare-e-della-pesca-2