
[lid] – Martedì 31 gennaio 2023, alla presenza del Vice Presidente del Consiglio dei Ministri e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Sen. Matteo Salvini e del Comandante Generale della Guardia di Finanza, Gen. C.A. Giuseppe Zafarana, ricevuti dal Comandante Interregionale dell’Italia Centrale, Gen. C.A. Bruno Buratti e dal Comandante Regionale Lazio, Gen. D. Virgilio Pomponi presso la Caserma “Cefalonia Corfù” di Via Aurelia Antica in Roma, ha avuto luogo la cerimonia di posa della prima pietra della Sala polifunzionale Ipogea, che è parte del complesso monumentale “Forte Aurelia”.
Il Forte Aurelia è uno dei 15 Forti che, integrati da 4 Batterie, costituiscono il c.d. “Campo trincerato” di Roma, realizzato all’indomani della breccia di Porta Pia per dotare la nuova capitale d’Italia di un adeguato sistema difensivo. Il Forte Aurelia fu il primo ad essere realizzato nel 1877 con lo scopo di presidiare l’omonima via consolare, considerata la più probabile via di penetrazione verso la città da parte di un esercito nemico, come già accadde nel 1849 ad opera dei francesi, intervenuti per ristabilire il potere papale a scapito della Repubblica Romana di Mazzini e Garibaldi.
In quasi 150 anni di vita il Forte Aurelia, così come gli altri, non è stato mai chiamato a svolgere la funzione difensiva per la quale era stato concepito ed è stato destinato nel tempo ai più diversi riusi, al prezzo di interventi di modifica strutturale anche di notevole consistenza.
Dopo aver ospitato fino al 1944 alcuni reparti del Regio Esercito, è stato convertito in un posto di soccorso della Croce Rossa Italiana fino al 1958, anno in cui è passato definitivamente in consegna alla Guardia di Finanza che vi collocò il proprio centro logistico. Consapevole dell’importanza storico architettonica della struttura, degli spazi verdi di cui dispone e della collocazione strategica all’interno di un quartiere ad alta densità abitativa, dal 2016 la Guardia di Finanza ha posto in essere, con la preziosa e qualificata collaborazione del Provveditorato interregionale alla Opere Pubbliche per il Lazio, l’Abruzzo e la Sardegna, un’importate opera di riqualificazione e recupero del sito storico al fine di renderlo fruibile e visitabile alla cittadinanza, anche attraverso la prospettiva di realizzazione di un’ampia area museale ed espositiva sulla storia del Corpo nonché del Campo trincerato di Roma.
Il progetto generale di recupero interessa tutta l’area della caserma e si basa sulla valorizzazione della centralità del Forte al suo interno, attraverso la redistribuzione delle cubature degli altri edifici al fine di far coesistere ambienti con finalità culturali e strutture con funzioni istituzionali proprie della Guardia di Finanza. La gran parte degli edifici che circondavano il manufatto storico è stata abbattuta per dare spazio a nuove e diverse cubature, opportunamente concepite per le loro destinazioni d’uso (uffici o alloggi da destinare ai finanzieri in servizio nella capitale) ed armonicamente inserite nel contesto esistente.
L’articolato programma di lavori, volto alla conservazione, promozione e valorizzazione del patrimonio immobiliare demaniale in uso al Corpo, rispettandone la rilevanza storica, culturale, artistica e architettonica, è stato finanziato con fondi della Guardia di Finanza, dell’Agenzia del Demanio e del Ministero della Cultura, che ha inserito la struttura nel “Piano Strategico grandi Progetti Beni Culturali”.
In tale ambito si è inserito il progetto di realizzazione della Sala polifunzionale
Ipogea del Forte, un nuovo spazio di circa 850 mq che, in armonia con la
struttura esistente, a cui è collegata attraverso le suggestive gallerie
comunicanti con la piazza d’armi e il fossato, darà al Forte nuovi spazi destinati
a ospitare corsi di formazione, attività convegnistiche, meeting, seminari e
occasioni di incontro con la cittadinanza e i giovani.
Per la realizzazione di quest’ultima ambiziosa opera, progettata dall’architetto
Fiorenzo Meneghelli – professionista specializzato nel recupero di opere
fortificate, la Guardia di Finanza ha potuto contare anche sul sostegno
economico della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Struttura di missione
per la valorizzazione degli anniversari nazionali e della dimensione
partecipativa delle nuove generazioni, che ha cofinanziato l’intervento in
occasione dei 150 anni di Roma capitale d’Italia, e su quello tecnico del
predetto Provveditorato interregionale alla Opere Pubbliche, che svolge le
funzione di stazione appaltante e direzione dei lavori.
L’iniziativa rientra dunque nel progetto di ricomposizione architettonica e
paesaggistica di tutta l’area della Caserma “Cefalonia Corfù” che, completando
il recupero del Forte storico, rappresenta un unicum nel panorama romano e,
al contempo, una “best practice” a livello nazionale, sia per le finalità che per
la sinergia collaborativa realizzata tra i vari attori istituzionali che
contribuiscono alla sua realizzazione.
Durante la visita al cantiere l’Autorità di Governo ha avuto modo di apprezzare
i lavori sinora svolti sul Complesso monumentale, percorrendo l’area espositiva
allestita all’interno del “Rivellino” (struttura terrapienata a forma triangolare
destinata alla difesa dell’ingresso al Forte) e proseguendo attraverso il ponte
di accesso in ferro che conduce nel cortile interno attraverso il portale
monumentale, soffermandosi nell’area del fossato, completamente recuperato
e della storica polveriera.
All’evento hanno presenziato le autorità di vertice della Guardia di Finanza del
Comando Generale e del Comando Regionale Lazio, i rappresentati degli uffici
di diretta collaborazione del Ministro e l’ing. Vittorio Rapisarda Federico –
Provveditore Interregionale alle Opere Pubbliche del Lazio, Abruzzo e
Sardegna.
La cerimonia si è conclusa con la scopertura di una targa commemorativa
presso il cantiere della Sala Ipogea.
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Il Forte Aurelia è un’opera militare a carattere difensivo facente parte della
cintura dei 15 forti militari di tipo prussiano che compongono il cd. “Campo
trincerato” di Roma.
All’indomani della breccia di Porta Pia sorse l’esigenza di dotare la nuova
capitale del Regno d’Italia di un adeguato sistema difensivo, che potesse
subentrare alle pur gloriose, ma ormai superate Mura aureliane.
Il 12 agosto 1877, con Regio Decreto n. 4007, venne deliberata la
costruzione di un campo trincerato a difesa della capitale, composto da 15
forti e 4 batterie, a presidio delle principali vie di accesso alla città, lungo un
anello che si sviluppa per 37 km, posto ad una distanza di circa 4-5 chilometri
dal perimetro delle antiche Mura Aureliane. La realizzazione di questa cinta
difensiva, che aveva lo scopo di arrestare un ipotetico esercito attaccante ad
una distanza dalla città superiore al tiro delle artiglierie, avvenne in due fasi,
la prima delle quali, proprio in considerazione delle ragioni contingenti che
ne avevano determinato l’esigenza, interessò i primi sei forti alla destra del
Tevere, per controllare tutte le linee di collegamento con Civitavecchia e il
mare.
Il Forte Aurelia, realizzato dalla Società Veneta per le imprese e costruzioni
pubbliche dell’Ing. Vincenzo Stefano Breda, è stato uno dei primi ad essere
iniziato (1877) e completato (1881), per un costo complessivo di 771.174 lire.
Eretto a guardia di quella che era ritenuta la più probabile via di approccio
alla città da parte di un ipotetico esercito invasore, la via Aurelia Antica,
insiste sull’area che i francesi scelsero nel giugno 1849 per impiantare le
opere di assedio, secondo il sistema delle trincee parallele teorizzato e
messo in pratica dal Vauban, per battere in breccia le mura gianicolensi in
corrispondenza di Porta San Pancrazio, distante 3 km in linea d’aria dal
Forte.
Il Forte occupa una superficie di circa 6 ettari e dispone di volumetrie coperte
per 4.000 metri quadri. Armato in origine da 22 pezzi di artiglieria, è
interamente circondato da un fossato profondo 6 metri che si estende per un
perimetro di 450 metri ed è attraversato da un ponte parzialmente levatoio
che conduce al portale di accesso principale.
A far data dalla sua costruzione, unitamente alle altre strutture del Campo
trincerato, è stato presidiato dal Reggimento Artiglieria da fortezza di stanza
nella capitale (11°, poi 15°, poi 27° reggimento). In caso di mobilitazione era
destinato ad ospitare un presidio di 510 uomini (350 fanti, 150 artiglieri e 10
ausiliari), ma la capacità ricettiva in caso di emergenza poteva essere
portata a 700 unità. Nel 1888 è stato oggetto di lavori di chiusura di alcuni
locali ad uso della colonia penale, per il ricovero di 40 condannati destinati
al lavoro per la sistemazione della cinta difensiva. Nel 1893, stando alle
memorie storiche del 27° Reggimento, ha ospitato un Reparto d’Istruzione.
Nel 1916, al pari degli altri Forti romani, viene disarmato e le artiglierie in
dotazione vengono concentrate nel campo trincerato di Osoppo, in Friuli, per
essere poi destinate al fronte. Successivamente, nel 1919, il Forte – come il
resto del Campo trincerato – viene radiato dal novero delle Fortificazioni di
Stato e nel 1928 è sede di Reparti dell’8° Reggimento di Artiglieria
Controaerea. Poco prima della 2^ Guerra mondiale ha cambiato ancora
destinazione per divenire, dal 1935 al 1942, sede del Reggimento Chimico
Militare. Nel 1943 ospita il VI settore di sbarramento del Comando D.I.C.A.T.
di Roma (Milizia per la difesa antiaerea territoriale) e viene riarmato con 4
pezzi di artiglieria contraerea, fino alla liberazione, allorquando offrirà rifugio
a famiglie di sfollati.
Il 29 dicembre 1944, per richiesta dell’Alto Commissario per i profughi di
guerra, è diventato un posto di soccorso della Croce Rossa Italiana.
Nel 1958, infine, il Forte Aurelia è passato in consegna alla Guardia di
Finanza, che vi collocherà il proprio Centro Logistico, oggi Reparto Tecnico
Logistico Amministrativo del Comando Regionale Lazio.
I riusi nel corso del tempo hanno lasciato tracce significative, che oggi si
intende recuperare, documentare e divulgare in omaggio alla memoria del
luogo, che sarà restituito alla fruibilità pubblica quale importante
testimonianza della storia di Roma a far data dalla sua proclamazione a
capitale d’Italia, in linea di ideale continuità cronologica con il parco del
Gianicolo e le sue testimonianze della Repubblica Romana del 1848-49.