
(AGENPARL) – mer 11 gennaio 2023 Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano
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Allegate riprese video (Consiglio/GNews). [Lavori Consiglio: convalida Galateo, gender gap universitario, paradiso a rischio – CON VIDEO](https://www.consiglio-bz.org/it/attualita/cs-consiglio-attuali.asp?art=Suedt672549)
Consiglio -Approvata la relazione della commissione di convalida sul subentrato cons. Galateo, mozioni di Partito Democratico – Liste civiche, Freiheitlichen.
Link video (Consiglio/GNews): https://we.tl/t-abHBuloOKL
La seduta di oggi del plenum del Consiglio provinciale è iniziata con l’esame della [proposta di deliberazione](https://www.consiglio-bz.org/it/banche-dati-raccolte/deliberazioni_legislatura-16.asp?somepubl_action=300&somepubl_image_id=630321): Esame della relazione della commissione di convalida e convalida dell’elezione del consigliere provinciale Marco Galateo, subentrato nel corso della corrente legislatura. Come spiegato dal presidente della Commissione di convalida Riccardo Dello Sbarba (Gruppo verde), sulla base della dichiarazione presentata dal neoconsigliere Galateo sulle cariche, gli incarichi e gli uffici di ogni genere che egli ricopriva alla data dell’ultimo giorno fissato per la presentazione della candidatura, nonché su quelle ricoperte al momento della presentazione della dichiarazione, la commissione aveva potuto escludere la sussistenza di cause di ineleggibilità o di incompatibilità senza procedere ad ulteriore istruttoria. Pertanto., si proponeva di convalidarne l’elezione per la XVI legislatura. La relazione della commissione è stata approvata dal plenum con 25 sì e nessun voto contrario.
È stata quindi discussa la [mozione n. 646/22:](http://www2.consiglio-bz.org/it/banche_dati/atti_politici/idap_scheda_atto.asp?pagetype=fogl&app=idap&at_id=670000&blank=Y) Gender gap universitario, con la quale Sandro Repetto (Partito Democratico – Liste civiche), evidenziando che nell’anno accademico 2019/20 alle università? italiane erano iscritte 6.144 persone residenti in Alto Adige, di cui 3.782 (61,6%) studentesse e 2.362 (38,4%) student, sottolineava che tra le persone neo-immatricolate, ci sono il 62,3% di femmine (789) e il 37,7% di maschi (477) e che nl 2019 alle università? italiane hanno ottenuto il diploma di laurea 713 studentesse (65,2%) e 380 (34,8%) studenti. Aggiungeva che le differenze tra le quote femminili e maschili nei singoli indirizzi di studio sono abbastanza evidenti: oltre un quarto delle studentesse residenti in provincia di Bolzano, iscritte presso un’università? in Italia, ha scelto uno studio a indirizzo pedagogico (27,1%) e un ulteriore 18,7% un corso in ambito medico-sanitario e farmaceutico; tra le preferenze degli studenti di genere maschile ci sono invece l’indirizzo economico-statistico (17,5%), seguito da ingegneria industriale e dell’informazione (14,0%). Anche oltralpe, alcune facoltà? rimangono di dominio femminile o maschile: le studentesse altoatesine che studiano in Austria preferiscono le scienze umanistiche e artistiche (23,5%) o l’indirizzo pedagogico (22,9%), mentre gli studenti maschi scelgono soprattutto ingegneria, industria e edilizia (23,2%), seguito da scienze naturali, matematica e statistica (17,9%). Negli ambiti disciplinari cosiddetti STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica) le donne rimangono ancora sottorappresentate. Il proseguimento degli studi dopo la scuola superiore, ha aggiunto Repetto, ha interessato maggiormente le femmine, con 70,4 iscritte all’Università ogni 100 diplomate nell’anno scolastico precedente, mentre i maschi che hanno deciso di proseguire gli studi sono stati 61,1 ogni 100 diplomati. Per quanto riguarda le immatricolazioni nelle Università austriache, i giovani uomini registrano tassi leggermente più alti delle giovani donne (29,4% rispetto al 29,0%), ma in generale il tasso di iscrizione delle femmine (34,8%) e? decisamente più alto rispetto a quello dei maschi (25,4%), e attualmente più donne che uomini concludono il percorso universitario. Il consigliere chiedeva quindi di impegnare la Giunta provinciale a (a) reperire e stanziare le risorse per un percorso di avvicinamento e orientamento delle studentesse delle scuole di lingua italiana alle cosiddette facoltà STEM (Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica), (b) reperire e stanziare le risorse per un percorso di avvicinamento, incentivo e orientamento degli studenti delle scuole di lingua italiana, tedesca e ladina che li sappia indirizzare allo studio universitario e (c) reperire e stanziare le risorse per aumentare le borse di studio (reddito e merito) a disposizione delle studentesse e degli studenti della provincia di Bolzano che decidono di avviare un percorso universitario anche fuori provincia. Repetto ha quindi fatto riferimento al problema del rientro in provincia dei giovani formatisi fuori, ambito in cui ci vorrebbe una spinta da parte della Provincia.
Brigitte Foppa (Gruppo verde) ha ritenuto valida la riflessione alla base della proposta, ritenendo necessario garantire una libertà totale di scelta, al di là di presupposti familiari e sociali. Meno comprensibile era la patre deliberante: per esempio, la Berufsberatung aveva fatto campagne in questo senso già 15 anni fa, e questo si poteva migliorare, non solo per la scuola italiana. Il punto (b) poteva andare bene, ma più importante era incentivare alla libera scelta, considerando anche il bisogno di artigiani e artigiane, professioni di cui bisognava dare valore. Incomprensibile era il riferimento alle sole scuole di lingua italiana, mentre era d’accordo sulle borse di studio.
Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) ha chiesto votazione separata sui tre punti dispositivi, approvando il punto(c): le borse di studio sono importanti, a fronte dell’aumento dei costi. Il punto (a) era illogico in quanto rivolto solo alla lingua italiana, in oltre, in quanto al punto (b), un maggiorenne era sicuramente capace di scegliere autonomamente il suo percorso di studio. Bisognava considerare che anche le professioni artigianali erano preziose, non solo lo studio universitario. Il problema maggiore era tuttavia, soprattutto per chi studiava all’estero, il riconoscimento dei titoli di studio.
Marco Galateo (Fratelli dÄ’Italia) ha dteto di ritenere la mozione “un tantino femminista”, apprezzando eprò che si parlas finalmente di “quote femminili e maschili”. I punti (a) e (b) gli parevano discriminatori, in quanto il primo riferiti solo alle studentesse e il secondo solo alle scuole di lingua italiana. Non trovava inoltre una ragione per incentivare in questo senso studentesse che non volevano farlo, anche considerando che le donne universitarie concludevano il percorso in misura maggiore. Importante era invece il punto © che condivideva: aumentare le borse di studio a disposizione di studentesse e studenti, senza discriminazione.
Maria Elisabeth Rieder (Team K) ha criticato il limite alle studentesse della scuola italiana, e invitato a concentrarsi non solo su fondi da mettere in bilancio, ma anche su iniziative in quest’ambito; erano state infatti già avviate iniziative per fare in modo che giovani donne si interessassero a materie scientifica. Non c’era nulla di negativo se le giovani donne sceglievano percorsi sociali o di insegnamento, il problema era la retribuzione. Rieder ha aggiunto di non condividere il punto (b), essendo ormai necessario interessare i giovani per professioni artigianali che rischiavano di essere abbandonate. D’accordo era sulle borse di studio; ha chiesto poi di considerare entrambi i gruppi linguistici (Repetto si è detto d’accordo).
Gerhard Lanz (SVP) ha evidenziato che in tanti settori manca personale specializzato, rilevando che la mozione aveva una direzione unilaterale. Mancavano per esempio operai specializzati e tecnici. In quanto al punto ©, ci si era già attivati, le borse di studio erano state aumentate del 20%: importante era garantire permeabilitá tra i vari percorsi, a fronte di una maggiore mobilità sociale nella società attuale: gli studi dicevano che i giovani avrebbero cambiato nella loro vita lavorativa 5 posti di lavoro, e non si poteva prendere una decisione definitiva a 15 anni. Lanz ha quindi sottolineato il valore della formazione duale, da garantire anche in futuro.