
(AGENPARL) – gio 15 dicembre 2022 MANOVRA, CATTANEO: “FI SENSIBILE A PIU’ DEBOLI. NOSTRO EMENDAMENTO PER SVOLTA SU CURE PALLIATIVE E CAREGIVER”
“Forza Italia e’ da sempre molto attenta alle necessità delle fasce più deboli. Per questo abbiamo subito raccolto l’appello lanciato dal network di oltre novanta associazioni che promuovono la Pubblica Agenda, rivolta al Governo e a tutti i parlamentari perché la legge di bilancio 2023 sia particolare ne sensibile ai problemi dei più deboli”. Lo afferma, in una nota, il presidente del gruppo parlamentari di Forza Italia alla Camera, Alessandro Cattaneo.
“In particolare – prosegue Cattaneo – abbiamo segnalato in un emendamento (il 21.047) il tema dell’urgenza di dare una svolta alle cure palliative e una minima risposta a chi, nelle nostre case, si prende cura dei più fragili, come i caregiver. Non si tratta di voler risolvere in un colpo solo problematiche molto complesse, ma di riconoscere un valore ai più deboli, attraverso le cure del dolore e una assistenza continuativa che faciliti la permanenza nella propria abitazione, per non allontanarsi dai propri affetti”.
“Significativo è, poi -continua Cattaneo – che alcune delle proposte siano senza spesa, incidendo su dinamiche di governo della sanità e sullo statuto del lavoro.
In questo quadro, per sbloccare l’inaccettabile stallo delle cure palliative – come auspicato anche dal ministro Schillaci- che sono ancora troppo poco accessibili e disomogenee rispetto al territorio nazionale, si chiede di condizionare gli step dei finanziamenti ordinari ai sistemi sanitari regionali, alla presentazione di un piano operativo su scala pluriennale da parte di ogni Regione, per una riorganizzazione strutturale ed efficiente delle terapie del dolore”.
“Similmente – spiega Cattaneo, passando ai temi dell’assistenza domestica -, in attesa di una disciplina organica sui caregiver cui il ministro Calderone sta lavorando, si può e si deve consentire subito che il familiare, che viene minimamente ricompensato per dedicarsi a chi sia divenuto invalido nella propria famiglia, non debba licenziarsi da altri impieghi, ma possa rimanere iscritto a un albo professionale o venga posto in aspettativa se in possesso di un contratto di dipendenza lavorativa”.
“Siamo certi – conclude il presidente dei deputati azzurri – che si tratti di contributi che potranno essere sostenuti da uno spettro ampio, spero molto ampio, di rappresentanze parlamentari”.