
[lid] La buona politica non ce fa. Ma lo Stato, nonostante tutto, c’è.
Interviene. Ad Anzio e Nettuno. Scioglimento e commissariamento per
“ingerenze” della criminalità organizzata, documentata dalle commissioni
ispettive per mesi operative nelle due amministrazioni comunali.
Ringraziamenti dovuti e sentiti alla magistratura, alle forze di polizia,
al Prefetto Bruno Frattasi e al suo predecessore e ora Ministro
dell’Interno Matteo Piantedosi. La stragrandissima maggioranza di cittadine
e cittadini dei due comuni del litorale tirano un sospiro di sollievo, ma
la preoccupazione rimane. Lo scioglimento per ingerenze mafiose, purtroppo,
non è una sorpresa. A Nettuno, avviene per la seconda volta (la prima fu
nel novembre 2005). A Febbraio scorso una maxi retata aveva scoperchiato il
verminaio di relazioni tra amministratori e malavita. Poi, ad Anzio,
l’omicidio di un giovane in un regolamento di conti per il controllo del
territorio. A Nettuno ed Anzio, lungo tutto il litorale, sono presenti
energie sane e coraggiose nel tessuto civico, culturale e politico. Devono
unirsi per sconfiggere l’indifferenza e la rassegnazione, i principali
alleati delle mafie. Vi sono 18 mesi per costruire una stagione di riscatto
con proposte credibili, anche per il lavoro e lo sviluppo economico dei
martoriati territori. Lo Stato c’è, nonostante tutto. Ma non basta. Ora,
deve vincere la buona politica.
È quanto scrive in un post Stefano Fassina, di Coordinamento 2050.